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Due buone notizie: chiude Chernobyl e un ostaggio liberato


Partiamo dalla Colombia: le Farc, come promesso, liberano l'ex governatore dello Stato di Meta, Alan Jara. Forse entro giovedì potrebbe essere rilasciato anche l'ex consigliere regionale Sigfrido Lopez. La notizia della liberazione di Jara ha ben presto fatto il giro del mondo. E pensare che tutto sarebbe potuto saltare se solo il presidente Uribe avesse mantenuto la sua posizione che ha visto l'allontanamento della mediatrice Piedad Cordoba e del suo gruppo di lavoro dalle operazioni. Fortunatamente, forse ben consigliato, Uribe ha riammesso i Colombianos por la Paz, il gruppo in cui lavora la senatrice Cordoba, e l'operazione Jara è andata a buon fine. Per l'analisi vi rimando qui.
Liberarci dell'incubo causato dalla maggiore catastrofe nella storia dell'energia nucleare, non è più una prospettiva così irrealistica. Ieri il presidente ucraino Viktor Yushchenko ha firmato un piano per lo smantellamento graduale della centrale nucleare di Chernobyl e per la bonifica delle aree circostanti, in modo da renderle zone 'pulite' dal punto di vista ecologico. Dopo l'esplosione, infatti, il reattore numero 4 è stato chiuso, mentre gli altri tre, dopo una breve pausa, hanno ripreso a funzionare a pieno ritmo, come se niente fosse accaduto. Ci sarà però una postilla: oltre alle migliaia di bambini nati in questi 20 anni con il cancro alla tiroide, si pensa che il peggio arriverà quando questi bambini inizieranno a fare figli. Altri 50 anni per uscire dall'incubo nucleare. Nessuna altre catastrofe ha mai colpito così duramente a distanza di tanti anni.