Domani vado in una scuola a raccontare la mia esperienza in Repubblica Dominicana. Dal 2003 conosco quella terra e vi sono stato più volte, una di queste per oltre un anno consecutivo. Non ero lì in vacanza ma per
lavorare come volontario con una ONG locale che si occupa di istruzione e salute per le persone escluse: poveri e haitiani.
L'isola è divisa in due parti, Haiti è quella messa peggio, con un colpo di stato ogni 6 anni e un'economia inesistente, dove si soffre la fame anche per colpa degli
aiuti umanitari. Molti haitiani vanno in Repubblica Dominicana per
lavorare e di fatto sono indispensabili per la coltivazione della canna da zucchero e del caffè e per l'edilizia. Ufficialmente l'immigrazione è impossibile per cui se sei haitiano e sei in Repubblica Dominicana al 99% sei
irregolare.Parte del mio lavoro consisteva nell'accompagnare i malati agli ospedali e fare in modo che venissero accolti dalla struttura: donne che dovevano partorire, malati di HIV, persone ferite sul lavoro o durante le retate... In Repubblica Dominicana tutti hanno diritto agli interventi di emergenza, però bisogna pagare filo, ago, sangue, medicine, degenza. Spesso se un haitiano si presenta da solo in ospedale questo viene respinto.
Da anni lotto perchè in Repubblica Dominicana vengano garantiti i
diritti fondamentali, primo tra tutti quello alla salute, alla vita. Se gli haitiani fossero
esclusi dal sistema sanitario si aprirebbero cliniche pirata, come ai tempi degli aborti clandestini, dove sarebbero più alte le probabilità di morire sotto i ferri che di sopravvivere.Oggi il
Parlamento della mia nazione occidentale e democratica ha approvato una norma che permette ai
medici di denunciare un loro paziente se non si trova in regola con le norme dell'immigrazione. Io ho avuto a che fare più volte con l'immigrazione italiana e conosco il sistema che di fatto rende semi-impossibile avere i documenti a posto. Una persona che si dovesse trovare a farsi male in un cantiere dove lavora in nero, a aver bisogno di cure perchè lavora in nero con solventi che a noi italiano fanno male, o semplicemente a dover partorire saprà che corre il rischio di essere spedita nel girone infernale dei CPT e magari il rimpatrio in una terra che non è più la sua. No, questa legge così
non può passare, non voglio vivere in uno stato dove vige il terrore, dove ad uno ad uno
cadono tutti i diritti dell'uomo. Questa legge va cambiata.
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