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I soliti nomi che decidono per noi


Visto cosa è successo a Torino per aver chiamato pomposamente una riunione di rettori il G8 dell'università? Manifestazioni e proteste. Ma chi decide davvero non è così stupido da farsi contestare, le riunioni sono molto più riservate e fruttifere, in tema di decisioni prese. Il Bilderberg Group riunisce ogni anno a porte chiuse, dal 1954, l'élite politico-economia-militare occidentale per concertare le linee guida a cui tutti i governi, le banche centrali e gli organismi internazionali devono poi attenersi. E' considerato il più potente e riservato organo decisionale del pianeta.Quest'anno si è appena riunito in Grecia. Normalmente, se si riuniscono un centinaio tra capi di stato e ministri, oltre ad industriali, vi è un gran risalto sulla stampa; per il Bilderberg no, mai. Eppure c'erano, tra gli altri: la regina Beatrice d'Olanda, la regina Sofia di Spagna, il principe del Belgio, il generale Alexander (direttore dell'agenzia di sicurezza USA), una serie di banchieri svizzeri, tedeschi, spagnoli, francesi, turchi e greci, ex primi ministri di Portogallo, Svezia e Belgio, Richard Holbrooke (inviato speciale di Obama in Afghanistan e Pakistan), il segretario generale della NATO, il portavoce della Shell, il commissario europea per la concorrenza, un po' di giornalisti (che non hanno scritto nulla sull'incontro), ministri in carica spagnoli, greci, portoghesi, Henry Kissinger, il presidente della Coca Cola.Per l'Italia alcuni nomi illustri: Franco Bernabè (Telecom Italia), Mario Draghi, John Elkann, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, Romano Prodi.Cosa hanno deciso non lo sappiamo, ma lo scopriremo nei prossimi mesi, stiamone certi.