Tutto finito in Honduras? Non proprio. Il tentativo di rientro nel paese del presidente eletto Zelaya ha visto tutti vincitori: Zelaya che ha dimostrato di non accettare il governo golpista, i militari che hano mostrato i muscoli e hanno ottenuto il riconoscimento di "potere di fatto", gli Stati Uniti che vorrebbero chiudere il discorso Honduras nel modo meno eclatante possibile. Sicuramente ha perso Isis Obed, che è stato ucciso dagli spari dell'esercito mentre chiedeva il rientro del presidente eletto.Zelaya è volato a Washington a colloquio con Hillary Clinton, annunciando non verrà rivelata in modo da "evitare il boicottaggio dei golpisti" come invece è avvenuto domenica 5 luglio. Dal canto suo, anche Roberto Micheletti sta puntando tutto su Hillary Clinton per "fare avanzare il dialogo" nel Paese. Intanto si contano oltre 800 arresti tra i sostenitori di Zelaya, 771 a Tegucigalpa, 24 a Sabanagrande e 25 a Talanga, comuni vicini alla capitale honduregna.
Honduras è l'ora della diplomazia e degli arresti
Tutto finito in Honduras? Non proprio. Il tentativo di rientro nel paese del presidente eletto Zelaya ha visto tutti vincitori: Zelaya che ha dimostrato di non accettare il governo golpista, i militari che hano mostrato i muscoli e hanno ottenuto il riconoscimento di "potere di fatto", gli Stati Uniti che vorrebbero chiudere il discorso Honduras nel modo meno eclatante possibile. Sicuramente ha perso Isis Obed, che è stato ucciso dagli spari dell'esercito mentre chiedeva il rientro del presidente eletto.Zelaya è volato a Washington a colloquio con Hillary Clinton, annunciando non verrà rivelata in modo da "evitare il boicottaggio dei golpisti" come invece è avvenuto domenica 5 luglio. Dal canto suo, anche Roberto Micheletti sta puntando tutto su Hillary Clinton per "fare avanzare il dialogo" nel Paese. Intanto si contano oltre 800 arresti tra i sostenitori di Zelaya, 771 a Tegucigalpa, 24 a Sabanagrande e 25 a Talanga, comuni vicini alla capitale honduregna.