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Honduras è l'ora della diplomazia e degli arresti


Tutto finito in Honduras? Non proprio. Il tentativo di rientro nel paese del presidente eletto Zelaya ha visto tutti vincitori: Zelaya che ha dimostrato di non accettare il governo golpista, i militari che hano mostrato i muscoli e hanno ottenuto il riconoscimento di "potere di fatto", gli Stati Uniti che vorrebbero chiudere il discorso Honduras nel modo meno eclatante possibile. Sicuramente ha perso Isis Obed, che è stato ucciso dagli spari dell'esercito mentre chiedeva il rientro del presidente eletto.Zelaya è volato a Washington a colloquio con Hillary Clinton, annunciando non verrà rivelata in modo da "evitare il boicottaggio dei golpisti" come invece è avvenuto domenica 5 luglio. Dal canto suo, anche Roberto Micheletti sta puntando tutto su Hillary Clinton per "fare avanzare il dialogo" nel Paese. Intanto si contano oltre 800 arresti tra i sostenitori di Zelaya, 771 a Tegucigalpa, 24 a Sabanagrande e 25 a Talanga, comuni vicini alla capitale honduregna.
Secondo le dichiarazioni fornite alla stampa lunedì, presso la sede del sindacato Bebidas y Similares, Xiomara Castro, la moglie di Manuel Zelaya Rosales, avrebbe guidato la resistenza pacifica contro il governo golpista di Roberto Micheletti. Cosa effettivamente avventuo martedì, con un momento di tensione mediato dalla "primera dama" che ha anche abbracciato i poliziotti per ringraziarli di non aver attaccato i manifestanti.Nel frattempo domani al via la mediazione per cercare di risolvere la crisi in Honduras e porre fine al golpe che domenica 28 giugno ha deposto il presidente democraticamente eletto Manuel Zelaya e imposto un governo de facto. Al centro di questo tentativo, Oscar Arias, presidente del Costa Rica il quale riceverà nella sua residenza di San Josè la prima riunione. L'Interpol ha rigettato la richiesta di Micheletti di arrestare Zelaya.
Ora ad uso di quei pochi media che ancora parlano dell'Honduras e che continuano a ripetere che Zelaya cercava le re-elezione, rimarco il percorso quale sarebbe stato: Zelaya ha chiesto la convocazione di un referendum per chiedere se il popolo voleva la convocazione di un'assemblea costituente in contemporanea con le elezioni presidenziali di novembre 2010, in caso di risultato positivo Zelaya non avrebbe potuto ricandidarsi nel 2010 ma sarebbe stata eletta un costituente, i padri costituenti avrebbero discusso, tra le altre cose, anche della possibilità della re-elezione, in caso di decisione positiva allora Zelaya, come tutti i presidenti passati, avrebbe potuto ricandidarsi nel 2014. Capite che ci stanno raccontato una balla?