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Nella civile Europa si sgombera con i bulldozer i diritti umani


In Grecia, a Patrasso, da 12 anni c'è un villaggio afgano di circa 1.500 persone, si tratta di una baraccopoli che sorge a lato del porto di imbarco per l'Italia e per le altre destinazioni del Mediterraneo. Lì vi abitano migliaia di persone che fuggono dalla guerra tra talebani e occidentali, per la maggior parte si tratta di persone che non possono tornare in patria. Il loro obiettivo è riuscire ad imbarcarsi come clandestini dentro o sotto i cammion, raggiungere l'Italia e poi proseguire fino in Germania o Inghilterra. Alcuni di loro passano oltre sei mesi nel tentativo quotidiano di scappare dalla guerra e ricostruirsi una vita.Stanotte questo villaggio della disperazione e della speranza è stato abbattuto dai bulldozer greci. Le autorità riferiscono di aver trasferito gli abitanti in alberghi o centri di detenzione (a seconda che abbiano fatto o meno domanda di asilo politico). Sta di fatto che Medici Senza Frontiere che da anni opera in questa situazione ha denunciato molte violazioni dei diritti umani e ha avanzato richieste ufficiali di chiarimento alle autorità locali.Sicuramente la Grecia è stata lasciata sola dall'Europa nel gestire questa situazione (qui l'inchiesta delle Iene), ma non è con la violenza che si ferma la disperazione di gente che non ha nulla da perdere.Nel video, le toccanti foto di un reporter tedesco datate 2008.Aggiornamento 14 luglio 2009:Segnalo un bellissimo articolo di Peacereporter sull'argomento.