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La condanna non lenisce il dolore


Oggi, cercando un post in archivio, mi sono imbattuto in ciò che scrivevo subito dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano perchè nero."Non ce l'ho con i due disgraziati che l'hanno colpito. Sono convinto che se si fossero resi conto di cosa stavano facendo si sarebbero fermati. Ma chiedamoci come è possibile che si arrivi a tanto. Solo andando a scavare nelle pieghe delle nostre più nascoste paure si può, non dico capire, ma almeno intuire un comportamento così."Oggi è arrivata la condanna per chi l'ha ucciso a colpi di spranga: 15 anni e 4 mesi. Una condanna che se forse fa giustizia non fa diminuire però il dolore di una perdita. Dopo la morte di Abba ho iniziato a tenere registro di tutti i fatti di razzismo che venivano ripresi dalla stampa on-line, sono arrivato a 270 in meno di 10 mesi. Sono solo una piccola parte di ciò che è avvenuto, sintomo di una realtà, quella italiana, che si fa guidare sempre di più dalla paura. Oggi, che il ricordo di Abba torna vivo, torna anche la tristezza, ma anche la speranza che era nata dalla manifestazione tenutasi a Cernusco per ricordarlo a cui avevano partecipato migliaia di persone, come mai nella storia della città.E allora bisogna andare avanti per continuare a lotta contro la paura del diverso, il mondo cambia, dobbiamo educare al cambiamento.