ilKuda - www.kuda.tk

Honduras, isolamento e CIA


Il governo "de facto" Hondureño ha respinto la proposta di trattativa del presidente costaricano Oscar Arias. L'accordo proponeva un rientro in carica del presidente esiliato Zelaya fino alla fine del suo mandato. L'esecutivo di Micheletti sta cercando inoltre di affermare la legittimità delle elezioni, che si svolgeranno senza Zelaya, previste per il 29 novembre.
Dopo l'ombra dei Clinton appare anche quella della CIA, soprattutto nelle ore cruciali del rapimento di Zelaya. Il presidente cacciato con la forza dal Paese che governava legittimamente ha assicurato che l'aeromobile che lo accompagnava nella Costa Rica il 23 giugno scorso si fermò a fare il pieno di carburante nella base aerea Palmerola, a circa 90 chilometri dalla capitale tegucigalpa e dove esiste un distaccamento militare statunitense. Da lì sono iniziate le domande che a tutt'oggi non hanno ricevuto risposta. A Zelaya è apparso molto strano che per affrontare un volo molto breve, circa 40 minuti, ci fosse la necessità di riempire i serbatoi di combustibile. Coincidenza strana.Era ovvio attendersi una reazione da Washington. Per Robert Appin, vicedirettore degli affari pubblici del Comando Sur, la base militare di Palmerola è sotto giurisdizione hondureña ed è amministrata dall'esercito di Tegucigalpa. Apertamente Zelaya non ha mai accusato Washington di "sapere" del golpe o di aver fatto qualcosa per favorirlo. Adesso le cose sono cambiate e considerando che la crisi hondureña sembra essere scomparsa dalle pagine dei maggiori organi d'informazione mondiale, Zelaya si dice dispiaciuto e abbastanza frustrato per la mancanza di azioni concrete in suo favore da parte dell'amministrazione nord americana.Intanto la Commissione Interamericana per i Diritti Umani continua la sua visita in Honduras.