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Corpi di pace, strumenti di guerra


Cernusco, week end scorso, si celebrano i 75 anni di vita del corpo degli alpini con una serie di manifestazioni. Alcune sono in luoghi chiusi (teatro, oratori..), una in mezzo alla piazza cittadina, in pieno centro storico. Premetto che gli alpini, nella loro lunga storia, hanno principalmente svolto attività di sostegno e di aiuto alla popolazione, intervenendo sempre in casi di disastri naturali come terremoti o alluvioni. In oratorio viene spostata una mostra fotografica (già allestita nell'atrio della sala consiliare) dedicata alla ritirata dalla Russia, sotto la scritta "Conoscere la guerra per costruire la pace". Tutti i miei dubbi sorgono quando in piazza Matteotti al posto dell'annunciata palestra di arrampicata viene allestita un'esposizione di armi da guerra attuali e parcheggiato un blindato sul quale i bambini fanno a gara per salirci e essere fotografati dai genitori.
Alcune riflessioni:- mettere in un luogo di passaggio strumenti di morte è una violenza nei confornti di quanti stanno educando alla non-vioolenza i propri figli poichè non si permette loro di scegliere se andare ad ammirare mitragliatrici e armi automatiche, ma se li spiattellano di fronte;- perchè mettere l'accento sulla cultura di morte che ogni arma porta con se e non sulle attività di supporto ai civili che sono la parte principale del corpo degli alpini? Non era meglio allestire un ospedale da campo?- si potrebbe dire che gli alpini usano queste armi in missioni di pace (e qui evitiamo di approfondire il concetto), allora perchè non mettere in grande evidenza che questi strumenti hanno funzione solamente difensiva? perchè non realizzare una mostra con le attività di ricostruzione in Afghanistan e Iraq? perchè mostrare ed ostentare la parte peggiore dell'essere alpino, cioè dover sparare ad un altro uomo?- le persone scelte per accompagnare la mostra secondo me erano più dei reclutatori che degli operatori di pace. A fianco a me, un bambino stava guardando una mitragliatrice, questo l'alpino :"hai dieci anni? dai, fra otto potrai sparare anche tu!";- l'ultima riflessione è rivolta ai genitori che facevano la fila per poter montare il proprio pargolo sul blindato perchè questo potesse far finta di sparare con la mitragliatrice del tetto, e così fargli una foto. Non chiediamoci poi perchè da grandi penseranno che è il più forte ad avere ragione e risolveranno i conflitti con la violenza.
Purtroppo si è persa una grandissima occasione per educare ala risoluzione pacifica dei conflitti, al non-uso delle armi perchè strumento di morte, al festeggiamento delle attività che fanno l'orgoglio di un corpo militare, cioè aiutare il prossimo.