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Sempre rispetto ai soldi pagati ai talebani


Oltre a quello che scrivevo un paio di giorni fa, riporto questo passaggio di un articolo del Fatto Quotidiano:Un accordo c'era anche a Herat. Saltò quando, il 3 maggio 2009, un convoglio di militari italiani, con i nervi a fior di pelle, sparò a una Toyota che procedeva in senso inverso, regolarmente sulla propria corsia, uccise, decapitandola, una bambina di 12 anni e ferì tre suoi congiunti. Era una famigliola che andava a un matrimonio. Da allora gli attacchi agli italiani cessarono di essere "dimostrativi" (tanto per non insospettire troppo gli americani) e, dopo il ferimento di tre paracadutisti, a settembre ci fu l'agguato mortale a Kabul. Noi siamo alleati fedeli (come i cani) ma sleali. Gli inglesi che sono quasi gli unici a combattere sul serio, e che hanno perso solo nei mesi estivi quasi 40 uomini, si sono stufati e hanno fatto filtrare le notizie al Times.Ho recuperato dall'archivio del Corriere l'articolo che narra quel tragico fatto: dopo aver sparato sull'auto il convoglio ha proceduto senza fermarsi. Questa la testimonianza della persona che guidava la pericolosa auto: «La visibilità era molto scarsa: all' improvviso ho visto le luci davanti a noi ed è apparso un convoglio di soldati stranieri. Poi ho visto che metà del viso di mia nipote era scomparsa, sua madre era ferita al petto, il mio volto era sanguinante per le schegge del parabrezza che era esploso». Seguono le scuse di Frattini e La Russa. Evidentemente non sono bastate.