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Rapisarda, operai sul tetto per vedere riconosciuti diritti di base


La caterpillar leader mondiale nella produzione di macchine movimento terra, gruppo con una consolidata solidita' finanziaria, ha chiuso il 2 ottobre il sito di Cernusco sul Naviglio della azienda italiana (di sua proprietà) Rapisarda Industries, produttrice di tubi oleodinamici alta e bassa pressione. 125 dipendenti, 125 famiglie che da un giorno all'altro si trovano senza stipendio.Dalla chiusura i dipendenti sono in presidio perenne davanti alla struttura.
Giovedì scorso mi sono fermato a parlare con loro. Mercoledì c'è stata la rottura delle trattative. Trenta tute blu salgono sul tetto dello stabilimento, la drastica decisione di asserragliarsi all'interno dell'edificio e di accamparsi sulla sua sommità è arrivata al termine del secondo incontro tra i delegati sindacali e i rappresentanti della società.
Parlo con gli operai, stanno chiedendo 2 anni di stipendio come buonouscita, una cifra che permetterebbe di tenere duro finchè non riusciranno a trovare un nuovo lavoro, cosa assai difficile in questo momento in cui le aziende sono più preoccupate di trovare il modo di scappare piuttosto che ad assumere. La Caterpillar risponde che concederà 5.000 € lordi, meno di 4.000 € netti a persona. Una elemosina che i dipendenti della Rapisarda, 90 anni di storia, rifiutano.
Ora sono organizzati in turni da 6 ore davanti, dentro e sopra alla fabbrica, se passate sulla Padana Superiore troverete sempre una ventina di operai disposti a raccontarvi la loro situazione. Se passate loro di fianco, suonate il clacson in segno di solidarietà.Altre foto (queste sono mie) e notizie su Cernuscoinfolio