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Si allarga il dibattito sull'azionariato diffuso per ricomprarci l'acqua


Quando lunedì ho postato qui l'idea di creare un fondo in grado di fare da partner privato alle aziende pubbliche che attualmente gestiscono le risorse idriche speravo in qualche scambio di opinione, ora sembra che l'idea piaccia e molto.Domenico Finiguerra l'ha rilanciata sul suo blog e tra i commenti ci sono entusiasti e scettici. In particolare una lettrice scrive, via Facebook:questa posizione non mi convince, da per persa qualunque possibilità dei cittadini di farsi valere sulla casta politica e delle lobby. La storia insegna che la lotta paga, va coordinata e organizzata, però. Aprire il portafoglio per comprare un diritto lo trovo sbagliato. Che famo domani? ci compriamo l'aria, il lavoro, ecc...? Le case già le si compra perchè non ci sono ad affitto equo e cosa si è ottenuto?...a lui ho risposto così:Ok, deve essere pubblica, siamo tutti d'accordo, però questa legge la privatizza. Allora, dico io muoviamoci su tutti i fronti parlamentare, referendario ed economico. il nostro azionariato diffuso potrebbe anche essere un semplice strumento di pressione sulla classe politica, e all'occorrenza un valido mezzo per evitare che le multinazionali entrino nei nostri rubinetti.Un altro commento spiega:Abbiamo discusso della possibilità dell' AZIONARIATO DIFFUSO nel moVimento 5 stelle, io però non sono molto d'accordo a meno che tale azionariato non preveda il 100%. Questo perchè (come per Telecom) esistono i pacchetti di controllo ove i cittadini che fossero azionisti anche al 75% non hanno rappresentanti nel consiglio di amministrazione.Io dico, questo succede se ognuno compra un'azione della società che gestisce l'acqua, non se un unico fondo possiede il 40% della stessa.E poi Loris la rilancia via twitter, Cernusco in Folio la mette in prima pagina, su Facebook diverse persone si son dette disponibili a mettere i loro 100 €.Il mio prof di filosofia del Liceo mi scrive:c'è un vantaggio però, ad avere delle controparti private: 1 devono pur avere una sede fisica ben visibile, da qualche parte; 2 ragionano solo in termini di soldi, quindi li può condizionare.A lui ho obiettato: li si può condizionare o saranno loro a condizionare noi? se non c'è la possibilità di scegliere il fornitore saremo presenti ad una situazione di monopolio privatoInfine Stefania Manini, neoeletta nel Consiglio Federale Nazionale dei Verdi, mi ha scritto: "non so se è fattibile ... però mi informo! ci sentiamo"