Un tetto massimo del 20 per cento di stranieri per classe e un accordo con le prefetture per evitare che gli studenti arrivino dall'estero a lezioni già iniziate: quest'anno gli alunni stranieri iscritti in corsa, dopo il primo giorno di scuola, in Lombardia sono già mille, di cui 400 a Milano. Sono questi i punti saldi del piano per l'integrazione che la Direzione scolastica regionale sta mettendo in atto in vista del prossimo anno scolastico.Partiamo dal tetto. Oggi a
Milano ci sono scuole quasi totalmente frequentate da studenti stranieri. Cosa faranno? Obbligheranno gli italiani ad iscriversi? E gli stranieri sopra il tetto, cosa accadrà? Ci sono interi quartieri in cui la popolazione immigrata supera il 40%, manderanno i figli a chilometri di distanza da casa? E dove? In
Montenapoleone?C'è poi la norma sul primo giorno di scuola. Mettiamo che un cittadino spagnolo o tedesco o francese si trasferisca per lavoro in italia a dicembre e voglia portare con se la famiglia e il figlio di otto anni. Lo stato italiano rifiuterà il diritto allo studio al bambino appena giunto? Credo che questo sia anti costituzionale. Senza voler scomodare chi chiede il ricongiungimento famigliare.Il problema è reale, la soluzione inapplicabile.