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Haiti: nuova guerra civile in arrivo?


sebbene la stampa ignori cosa sta succendendo in queste ore (l'ultimo articolo in cui si cita haiti su corriere.it è del 7 gennaio) la situazione sta precipitando:ieri:Secondo il National Democratic Institute, un'organizzazione indipendente non-profit statunitense, che ha eseguito un suo conteggio dei voti parallelo allo scrutinio ufficiale, l'ex-presidente Rene Preval, con il 90% delle schede scrutinate, avrebbe il 54% delle preferenze e non il 48,7% indicato dal Consiglio elettorale provvisorio (Cep). La notizia è stata resa nota dallo stesso Preval che ha comunque invitato la popolazione a manifestare "nel rispetto degli altri", un appelo che sembra aver prodotto risultati e non si ha notizia di alcun episodio di violenza.oggi:La denuncia di “gravi brogli o vistosi errori” nello scrutinio del voto del 7 febbraio fatta ieri dall’ex-presidente ed ex-primo ministro René Préval ha avuto due immediate conseguenze: arriva oggi a Port-au-Prince il segretario generale dell’Organizzazione degli stati americani (Osa) José Miguel Insulza; una commissione d’inchiesta composta da rappresentanti del governo provvisorio, del partito ‘Lespwa’ (quello di Préval) e del consiglio elettorale provvisorio indagherà sullo scrutinio che è rimasta intanto fermo poco oltre il 90%.poche ore fa:Un numero per ora incalcolabile di schede elettorali, con voti per l’ex-presidente ed ex-primo ministro René Préval, è stato trovato, in parte bruciate e ancora fumanti, in una discarica di Truitier, una zona alla periferia della capitale Port-au-Prince. Secondo David Wimhurst, portavoce della Minustah, la locale missione Onu, potrebbe trattarsi di 35.000 schede saccheggiate in nove seggi dei dintorni della capitale.un'ora fa:Il ‘Conseil électoral provisoire’ (Cep) ha respinto qualsiasi responsabilità e ha sottolineato che la logistica, incluso il trasferimento delle schede, era di competenza della Missione di stabilizzazione dell’Onu a Haiti (Minustah). Per ora le nuove proteste non sono degenerate in atti di violenza; è possibile, secondo le stesse fonti, che a ristabilire un minimo di calma sia servito l’appello di Préval di ieri, lanciato attraverso la radio. ps: nella foto la conferenza stampa di Preval di ieri