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Cosa è successo all'ospedale di Cernusco?


Nei giorni scorsi la notizia era passata inosservata, poi sabato la manifestazione a Carugate e l'articolo di Repubblica di lunedì 12 aprile hanno aperto il caso. Così scrive il quotidiano: "Rifiutata dall'ospedale perché le era scaduta la tessera sanitaria, una bambina nigeriana di 13 mesi muore poche ore dopo.". Più dettagliamtamente nell'articolo si legge che il personale ospedaliere avrebbe rifiutato il ricovero alla piccola e che "davanti al rifiuto dei medici, l'ex operaio diventa una furia. Urla, vuole attenzione. Qualcuno dall'ospedale chiama i carabinieri per farlo allontanare. Forse dall'altra parte della cornetta ricordano che pochi giorni prima all'ospedale di Melzo, stessa Asl, era morto un bimbo albanese di un anno e mezzo rimandato a casa dal pronto soccorso. L'intervento dell'Arma risolve momentaneamente la situazione: Rachel viene ricoverata in pediatria."Ora se le cose stessero davvero come raccontato sarebbe davvero tragico.Oggi l'ospedale ha emesso una nota: "la piccola paziente è stata ricoverata (indipendentemente dalla mancata iscrizione al Servizio sanitario nazionale) così come avviene per lo straniero temporaneamente presente, regolarmente preso in carico dai Presidi Ospedalieri a partire dal Pronto Soccorso". Se fosse così non si capirebbe l'arrabbiatura del padre e la necessità di chiamare i Carabinieri.Sulle cause della morte è in corso un'indagine in attesa degli esiti della stessa il Ministro della Salute Fazio ha dichiarato: "Quanto asserito dagli organi di stampa non corrisponde a verita".Dall'ospedale ricordano che loro garantiscono assistenza a tutti, infatti nel 2009 al Pronto Soccorso di Cernusco gli utenti stranieri sono stati 6.262, il 15 per cento del totale, con 184 ricoveri, di cui 118 per soggetti non iscritti al servizio sanitario nazionale. Quello che non si sa è se qualcuno sia mai stato respinto.A prescendire dalle responsabilità specifiche della vicenda, che verranno accertate dalla magistratura, quello che è da sottolineare è come le politiche governative volte a ridurre l'accesso ai servizi di salute (come quell'indicazione data ai medici di denunciare i pazienti sprovvisti di permesso di soggiorno) stiano creando un clima di scontro. Forse la piccola nigeriana è morta per un ritardo, una diagnosi sbagliata, un errore medico che nulla ha a che vedere con la sua nazionalità, ma non abbiamo più la certezza che qualche solerte impiegato dell'ospedale, condito a dovere dalla propaganda xenofoba abbia deciso di dare una propria personalissima interpretazione della legge, magari per punire "questi immigrati che vengono qui e credono di essere a casa propria".Una cosa dovrebbe fare il Ministro e il governo tutto, dichiarare in forma chiara, e una volta per tutte che:"TUTTI HANNO DIRITTO AD ESSERE CURATI A PRESCINDERE DALL'ATTUALE SITUAZIONE AMMINISTRATIVA E CHE GLI OSPEDALI SONO LUOGHI DI CURA E NON DI DENUNCIA".Detto ciò, nella mia personale esperienza all'ospedale di Cernusco non ho mai assistito ad episodi di razzismo, a ritardi però sì.ps: non vorrei dire, ma andatevi a rileggere questo post del 25 febbraio in cui la Regione Lombardia dichiarava di non pagare i pediatri che assistono i figli di persone in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno.