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consigli per la lettura: confessioni di un sicario dell'economia


di John Perkins, edizioni minimum fax, 15 eurodescrive da esperto ben remunerato come abbia aiutato gli Usa a rubare migliaia di miliardi ai paesi poveri concedendo loro più credito di quanto fossero in grado di restituire, con lo scopo di riuscire poi a gestire le loro economie. "In pratica, ciò che noi eravamo addestrati a fare e cio’ in cui consisteva il nostro lavoro era di espandere l’impero americano. Creare situazioni nelle quali più risorse possibili potessero confluire in questo paese, nelle nostre corporazioni, nel nostro governo, e di fatto abbiamo avuto un grande successo. Noi abbiamo costruito il più vasto impero della storia. E’ stato fatto negli ultimi 50 anni a partire dalla seconda guerra mondiale con l’utilizzo di una contenuta forza militare. E’ solo in rare circostanze come l’Iraq che la forza militare interviene come ultima alternativa. Questo impero, come nessun altro nella storia, è stato costruito principalmente attraverso la manipolazione economica, con la frode, con la falsita’, con la corruzione di persone, con i sicari economici. Io ne ero coinvolto per gran parte.""Una delle condizioni del prestito – diciamo un miliardo di dollari a paesi come l’Indonesia o l'Ecuador – era che questi paesi avrebbero poi dovuto impiegare il novanta per cento della somma del prestito per contratti con una o a più compagnie americane, come la Halliburton o la Bechtel, per la costruzione di infrastrutture. Queste compagnie, le più grandi, sarebbero poi andate sul luogo ed avrebbero costruito strutture elettriche, porti o autostrade, e queste cose sarebbero servite solo per le poche famiglie più benestanti di questi paesi. La gente povera avrebbe dovuto invece accollarsi il peso di un enorme debito che non avrebbero potuto restituire. Oggi il cinquanta per cento del budget nazionale di un paese come l'Ecuador rappresenta il debito che tale paese deve restituire. Ed è impossibile che ci riesca. Cosi, in pratica, li abbiamo messi in "scacco". Quindi, quando noi vogliamo più petrolio andiamo in Ecuador e diciamo: "voi non potete pagare il vostro debito, allora date alle nostre compagnie petrolifere i vostri giacimenti in Amazonia che sono pieni di petrolio." leggi l'intera intervista