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La nuova ricchezza ad Haiti sono le macerie, ma solo per i contractors americani


Oggi sul Miami Herald ho trovato una notizia che ha dell'incredibile: South Florida contractors betting on Haiti recoveryCioè gli imprenditori del Sud della Florida scommettono sulle maceria di Haiti. Ma cosa vuol dire?A più di quattro mesi dal terremoto letale di Haiti, la Commissione internazionale di supervisione del recupero sta ancora rimuginando su come spendere i 9,9 miliardi dollari promessi alla nazione. Ma gli appaltatori degli Stati Uniti stanno facendo scommesse ad alta posta su chi si occuperà della ricostruzione e quindi si aggiudicherà il gruzzolo.Le aziende hanno speso milioni in movimento di personale e macchinari verso l'isola, alcune hanno cominciato a lavorare a progetti pur avendo alcun accordo formale. Tutte sono in cerca di alleati politici che possano garantire l'aggiudicazione degli appalti.Questo atteggiamento provoca uno squilibrio di sistema, dove anziché essere il pubblico che sceglie l'azienda che garantisce un lavoro migliore e a miglior prezzo, magari con le maggiori assicurazioni di coinvolgimento della realtà haitiana, ci si trova a dover andare a coprire economicamente dei lavori fatti autonomamente da contractors privati.Questo squilibrio genera varie storture. La prima di queste è che i luoghi da sgomberare con priorità uno non vengono scelti dal governo e dalla comunità internazionale, ma dai privati che infatti si accalcano attorno ai luoghi simbolo, tipo il Palazzo Presidenziale, e dimenticano le periferie. La seconda è che il lavoro viene interamente svolto da personale straniero o con contratti non regolati generando così un danno all'economica della mano d'opera haitiana. Questo perchè non esiste agenzia internazionale che, dopo che un'impresa ti ha tolto le macerie dal centro cittadino, si rifiuti di pagare il lavoro solo perchè "non c'era un contratto pre-esistente".Per ridare il controllo a chi spetta democraticamente c'è bisogno che dagli USA si metta fine a questa corsa alla maceria pregiata.