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Attacco congiunto ai disabili: contributo di invalidità e 104, duro colpo alle famiglie


La legge 104 del 1992 è la legge che regola l'assistenza a persone affette da grandi invalidità (100%) e quindi anche i benefici a cui possono accedere i famigliari.Il 14 maggio la Camera ha approvato quasi all'unanimità le "Norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili". Quelle approvate sono norme fondamentalmente ingiuste, oltre che vecchie.Vecchie perchè si centrano tutte sulla possibilità di pre-pensionamento (e quindi vanno in senso opposto alle tendenze di innalzamento dell'età pensionabile), ingiuste perchè discriminano tra lavoratori pubblici e privati.Questa l'analisi di Chiara Saraceno per La voce.info:I dipendenti pubblici che si prendono cura di un familiare potrebbero beneficiare, dopo 35 anni di contributi, di un periodo di cinque anni di esonero anticipato dal servizio con il 70 per cento della retribuzione complessiva. Diversamente, per i lavoratori del settore privato, inclusi gli autonomi, è previsto un vero e proprio pre-pensionamento, sulla base sì di una storia contributiva più ridotta, ma a condizioni complessive molto più rigide: la lavoratrice deve avere almeno 55 anni di età (il lavoratore 60), avere almeno 20 anni di contributi e soprattutto deve aver convissuto ed essersi presa cura del familiare negli ultimi 18 anni. Aver accudito un familiare lasciandolo nella propria abitazione, per rispetto della sua vita e abitudini (come consigliano anche tutte le politiche dell'ageing in place) non conta. A colpire l'indipendenza delle persone invalide vi è anche la norma presente in Finanziaria che eleva la percentuale di invalitidà per ricevere l'assegno ordinario di invalidità dal 74% all'85% a partire dal primo giugno 2010. Specifico che il contributo dell'assegno è di 246,73 € mensili e che viene tolto se il reddito annuale lordo è superiore a 4.238,26 €. Per intenderci se si lavora per 12 ore settimanali facendo le pulizie e si ha un'entrata lorda di 350,00 € mensili si perde l'assegno.Ecco lavorando io nel campo dell'inserimento lavorativo di disabili so che per alcuni, soprattutto quelli psichici, a volte, si riesce a ritagliare una posizione di una decina di ore in azienda che permette, sommando stipendio ad assengo circa 500 euro mensili. Molti invalidi psichici hanno invalidità tra il 74% e l'85%. Con il cambio di norma presente in finanziaria saranno esclusi dal diritto all'assegno.Cosa vuol dire?Che o le aziende dovranno assumere persone molto deboli per almeno 21 ore, magari poi lasciandole con poche mansioni, oppure queste persone graveranno per sempre sulle famiglie senza la possibilità, neanche remota, di costruirsi un futuro, un'indipendenza.I falsi invalidi, quelli che rubano le risorse, non hanno mica percentuali del 74%! Per colpire loro bisogna investire sui controlli così da poter garantire le risorse ai più deboli e la punizione a chi froda.