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Wikileaks / Haiti: come l'ambasciata americana descriveva il presidente Preval, prima del terremoto


Le notizie che giungono da Haiti sono due:- il numero dei morti per colera è sceso intorno alle 2.000 unità- le prime indescrezioni sul voto, anche se non si sa nulla sull'affluenza, parlano di due candidati che andrebbero al ballottaggio Mirlande Maligat e Michel Martelly. Sarebbe escluso il candidato del presidente uscente Jude Celestin.
Oggi, invece, Wikileaks ha pubblicato i primi due dispacci dell'ambasciata americana a Port-au-Price, uno del 2007, il secondo del 2009. In entrambi si parla della persona di Preval, il presidente uscente eletto dopo il colpo di stato che ha obbligato all'esilio Aristide. Oltre alla parte di gossip rispetto al consumo di alcoli e la frequentazione di night club, vi sono alcuni passaggi interessanti.Preval appare come una persona dal comportamento "camaleontico" intento a mantenersi al potere senza seguire alcuna ideologia. L'ambasciatore americano si lamenta del fatto che spesso non segua i suoi consigli e che si apra a relazioni con il Venezuela. La sua "personalità" pone dei problemi agli USA: la difficoltà deriva dalla sua "visione del mondo", e dalla "sua personalità e il suo stile di leadership chiuso". Infatti, il Presidente "Preval non si fidava né i suoi consiglieri, né i suoi ministri per prendere decisioni, e neanche per applicarle".Si trova anche un riferimento alle elezioni del 2010 (inizialmente previste per febbraio). Si legge che "Preval farà di tutto per fare in modo che, chiunque vinca, gli garantisca di tornare a casa senza impedimenti". La nota del 2009 si chiude con queste parole:Gestire Preval rimarrà l'impegno durante il periodo che rimane del suo mandato, questa è la chiave del nostro successo e quello di Haiti. Dobbiamo continuare a trovare modi creativi di lavorare con lui, influenzarlo, e incoraggiarlo a riprendere l'attivismo delle primo anno di mandato. Infine, in un dispaccio dal Brasile, l'ambasciato americano specifica che lo stato allora guidato da Lula avrebbe mantenuto il comando della missione ONU ad Haiti, la Minustha, anche a fronte di un calo del consenso popolare, perchè mirava ad avere un seggio nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.Insomma, conferme del fatto che si sono sempre fatti giochi sulla testa dei cittadini haitiani, senza lasciar loro nessuna possibilità di scelta.