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Vogliono bloccare il fotovoltaico e far chiudere un settore?


A volte uno si può anche stancare di continuare a difende l'ovvio. Che il fotovoltaico sia una delle strade maestre da percorrere per garantire all'Italia un minimo di indipendenza energetica è chiaro come la luce del Sole, così come lo è il fatto che questo Governo, in almeno tre occasioni, abbia tentato di smantellare il sistema di incentivi promosso da Prodi-Bersani. Per altrettante volte una forte mobilitazione sul web e delle associazioni dei produttori ed istallatori (uno dei pochi settori italiani che ha resistito alla crisi garantendo lavoro ed entrate fiscali allo stato) ha scongiurato il taglio alle facilitazioni.Ora siamo, forse, alla battaglia finale. Naturalmente gli unici a godere del blocco del fotovoltatico sarebbero i petrolieri (nostrani e gli amici nordafricani) e i costruttori di centrali nucleari.Nel prossimo congilio dei ministri potrebbe essere votata una norma che prevede che in Italia si potranno concedere incentivi al fotovoltaico solo fino al raggiungimento di una produzione di 8 mila megawatt e tale quota sarà bloccata fino al 2020. Peccato che 8 mila megawatt equivalgono a metà dell'energia istallata oggi in Germania e che saranno raggiunti entro la fine del 2011.In pratica il governo vuole bloccare qualsiasi incentivo alla produzione domestica di energia rinnovabile fotovoltaica per 9 anni!Inoltre lo stesso decreto prevederebbe un taglio del 30 per cento degli incentivi da subito, le aste al ribasso per gli impianti oltre i 5 megawatt (un meccanismo considerato discutibile perché diminuisce le garanzie contro le infiltrazioni del malaffare), il divieto di fotovoltaico a terra per impianti superiori a 1 megawatt.120.000 adetti del settore sono a rischio, e con loro i nostri polmoni e la nostra autonomia energetica.A maggio-giugno si voterà un nuovo referendum sul nucleare, non lasciamoci scappare l'occasione per bloccare il delirio nuclearista e rilanciare le rinnovabili. Agli amici di www.cinquantacinquepercento.it dico: è ora di ripartire!