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Quanta energia "nucleare" compra l'Italia dalla Francia?

Post n°1773 pubblicato il 18 Aprile 2011 da kudablog
 

nucleare francese italia energiaI sostenitori del nucleare nostrano, spesso, quando si parla di energia ribatto spesso che "l'Italia, che rifiuta il nucleare, acqusita energia nucleare dalla Francia". Ma quanto è vera questa affermazione?

Credo che il modo migliore sia andare a vedere i dati del fabbisogno lordo. Gli ultimi dati disponibili, forniti da Terna, risalgono al 2009. Il fabbisogno è stato pari a circa 317.602 Gwh (Gigawatt/ora all'anno), di questi, circa 278.880 Gwh (87,81%) sono stati prodotti internamente in Italia. In tutto, nel 2009 abbiamo acquistato dall'estero circa 44.000 Gwh di energia: 10.701 Gwh ce li ha ceduti la Francia, 24.473 la Svizzera e 6.712 la Slovenia. Questi paesi producono energia anche attraverso centrali nucleari (la Francia produce il 75,17% dell'elettricità con il nucleare, la Svizzera il 39,50% e la Slovenia circa il 38%).

Facendo quindi i conti dell'energia importata in relazione a quella prodotta con il nucleare si scopre che importiamo circa 8.000 Gwh di energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari francesi, 9.700 Gwh dalle centrali svizzere e 2.550 Gwh dall'unica centrale slovena. Si scopre così che solo il 2,5% del fabbisogno nazionale è coperto dal nucleare francese, il 3,05% dal nucleare svizzero e lo 0,8% da quello sloveno.

Questo in chiave teorica, ma se si guarda la tabella che il Gestore Servizi Energetici pubblica ogni anno per indicare la composizione del Mix Medio Nazionale utilizzato per la produzione dell'energia elettrica (ivi comprese quella importata dall'estero), l'energia nucleare è pari solo al 1.5% poichè l'energia elettrica importata è identificata dal GSE per il 69,2% come fonte rinnovabile. (qui i dati)

Ma c'è un'altro dato da considerare. Consultando i dati pubblicati da Terna si scopre infatti che l'Italia dal punto di vista energetico è tecnicamente autosufficiente. Le nostre centrali (termoelettriche, idroelettriche, solari, eoliche, geotermiche) sono in grado di sviluppare una potenza totale di 101,45 GW, contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW (picco dell'estate 2007). Perché allora importiamo energia dall'estero? Perché conviene. Soprattutto di notte, quando l'elettricità prodotta dalle centrali nucleari, che strutturalmente non riescono a modulare la potenza prodotta, costa molto meno, perché l'offerta (che più o meno rimane costante) supera la domanda (che di notte scende).

fonte: Il Fatto Quotidiano

 
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Commenti al Post:
zanigio2
zanigio2 il 18/04/11 alle 20:23 via WEB
Un esempio perfetto di quanto il costo dell’energia elettrica proveniente dai combustibili fossili non è pienamente rappresentato dal prezzo lo possiamo ottenere dal nuovo rapporto della Clean Air Task Force americana, dal quale si evince che le particelle di inquinamento dal carbone esistenti nei cieli degli Stati Uniti potrebbero causare circa 13.200 morti premature nel 2010, per non parlare dei circa 9.700 ricoveri e dei 20.000 attacchi di cuore. I dati sulla mortalità stimati per il 2010 vedono la Pennsylvania “vantare” un poco invidiabile primato come nazione con il maggior numero di vittime per l’inquinamento con 1.359 persone probabilmente uccise, 1.016 persone ricoverate, e 2.298 che hanno subìto attacchi di cuore collegati all’aria sporca. L’Ohio arriva secondo con 1.221 morti premature, lo Stato di New York terzo con 945 morti da inquinamento da carbone,e questo solo negli Stati UnitI.
(Rispondi)
 
zanigio2
zanigio2 il 18/04/11 alle 20:24 via WEB
In conclusione, considerando tutti i contributi, la quota "rinnovabile" italiana giunge fino al 22.5% della produzione totale nazionale, al 20,6% dell'energia elettrica richiesta e al 19,5% del fabbisogno nazionale lordo[18]. Nella conferenza europea di Berlino (2004), la UE ha stabilito i propri obiettivi riguardo alle fonti rinnovabili. Il risultato da raggiungere è quello di coprire con tali fonti, entro il 2020, il 20 per cento del consumo totale di energia.
(Rispondi)
 
zanigio2
zanigio2 il 18/04/11 alle 20:26 via WEB
Massima potenza elettrica eolica collegabile alla rete elettrica nazionale senza rischi di black-out, in base alle attuali conoscenze tecniche: 5.000 MW. Produzione elettrica prevedibile di questa potenza eolica: 10 miliardi di kWh annui, pari al 3,3% circa del fabbisogno elettrico italiano annuo e all'1,1% circa del consumo energetico totale italiano annuo. Quantità di CO2 equivalente che una produzione da fonte eolica di 10 miliardi di kWh annui può far risparmiare: 7,3 milioni di t. Attuale emissione annua italiana di CO2 equivalente: 470 milioni di t.
(Rispondi)
 
zanigio2
zanigio2 il 18/04/11 alle 20:29 via WEB
Il problema del nucleare,è che il pericolo,è immediato,e enfatizzato,ma,se andassimo ad analizzare le cause e concause,delle morti,x inquinamento,causato dalle centrali tradizionali,e non solo,scopriremmo che le morti sono molte di più,ma distribuite piu a lungo nel tempo,ad esempio,oggi si parla tanto di droghe,e della mortalita di dette,ma se analizziamo i decessi,causato dall' abuso di alcol,scpororemmo che questi sono maggiori,ma meno evidenziati,e piu distribuiti temporaneamente.
(Rispondi)
 
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