da aprile del 2006 a marzo 2007 ho avuto la possibilità di lavorare con un'associazione dominicana, Oné Respe, che opera nelle baraccopoli di Santiago e di Haina in Repubblica Dominicana. Durante questo periodo ho scritto su questo blog ciò che vedevo e osservavo, qui trovi i post più rilevanti in ordine cronologico. LEGGI TUTTI I POST
116 blog si sono incatenati qui ed hanno vinto: l'articolo 29 del decreto anti-crisi è stato stravolto e sono tornate le detrazioni del 55% per chi realizza lavori di ristrutturazione a favore dell'efficienza energetica! Grazie a tutti.
Dopo oltre 6 anni di permanenza su Libero del mio blog ho deciso di migrare su un sito personale in cui poter fare tutte le modifiche e i cambiamenti che voglio.
L'archivio del mio lavoro per 6 anni non è trasportabile sul nuovo sito quindi rimarrà qui, spero, per essere consultato.
Prendo ad esempio il Corriere, ma anche Repubblica è sullo stesso livello.
Articolo di domenica 28 giugno, il giorno del golpe. Un articolo di un paio di videate, mezza dedicata ai fatti, più di una ai commenti di Obama, Clinton, Chavez, UE una frase sui motivi del golpe, una frase da analizzare insieme:
L'arresto di Zelaya arriva dopo la delicata crisi istituzionale che si era aperta a seguito della decisione del presidente di rimuovere il capo di stato maggiore delle forze armate, Romeo Vasques: decisione contestata dallo stesso militare, la cui reintegrazione all'incarico era stata d'altra parte chiesta dalla Corte suprema honduregna. Al centro del lungo braccio di ferro militari-presidente c'è un controverso referendum popolare indetto da Zelaya e in programma per domenica, attraverso il quale il presidente puntava ad ottenere una riforma costituzionale che gli permetterebbe di presentarsi per un secondo mandato presidenziale di quattro anni.
1. Allora, prima di tutto non è un arresto, ma un sequestro di persona. 2. La crisi istituzionale si era aperta a seguito della decisione di alcuni generali e del ministro della difesa di agire in modo di evitare lo svolgersi del referendum, solo dopo questa ribellione è stato rimosso il capo di stato maggiore (e il ministro della difesa). 3. La corte suprema insieme alla richiesta di reintegro aveva anche specificato che i militari sono tenuti ad eseguire gli ordini del presidente. 4. Il referendum non punta ad una riforma costituzionale ma chiedeva ai cittadini se contemporaneamente alle prossime elezioni politiche volevano che venisse convocata anche l'assemblea costituente. 5. L'obiettivo di Zelaya non è potersi presentare per un secondo mandato (cosa, tra l'altro, possibile in quasi tutti gli stati del mondo) ma il vero obiettivo era quello di mettere per iscritto i diritti e gli strumenti per ottenerli. La riforma costituzionale era attesa da oltre l'85% della popolazione ma invisa ai ceti dominanti, compresi i compagni di partito di Zelaya.
In tutto questo il presidente Zelaya veniva liquidato come "alleato di Chavez", una forma per screditare il suo operato. Per finire il Corriere utilizza una foto del presidente ingobile, ripreso mentre mangia, giusto per rafforzare lo steriotipo del politico "latinoamericano" pappone. In realtà questa immagine fa parte di una campagna del presidente contro il blocco delle importazioni di melone imposto dagli USA per timore della salmonella.
PS: El Pais aveva intervistato Manuel Zelaya poco prima del golpe.
Aggiornamento ore 22: ecco un disastroso post su Panorama che confonde ancora di più. Parla di Presidenti tentati dalla poltrona perpetua anche se sono solo al secondo mandato, proprio come negli USA. E in Italia non esiste limite alla re-elezione a primo ministro, oppure un Presidente della Repubblica può rimanere in carica 14 anni!
Aggiornamento 30 giugno: l'articolo è stato proposto in home page di Libero.it (vedi foto), il blog ha superato le 3.000 visite in due ore.
scherzi?
Caro Kuda, seppure le notizie non erano abbastanza dettagliate, per poca conoscenza del mondo latino americano, sembravano notizie molto mirate a screditare il presidente Zelaya, proprio come dici tu riguardo alla foto che hai riportato.
Non ne so molto ma non sembra ne ignoranza e ne casualità. Sembra tutto orchestrato a dovere, un filo diretto giornalista, direzione, partito, segretari e condottieri miliardari.
Anche stasera ho assistito ad una sequenza giornalistica che mi ha stimolato una certa opinione negativa nei confronti di un intero popolo seppure so che è un opinione sbagliata, figurati l'effetto che fa a chi non ha cultura alcuna oltre che quella delle veline. Grandezza delle balle della disinformazione e della manipolazione di massa delle coscienze.
se sono modifiche costituzionali volute dal 85% dei cittadini non dovrebbero ledere i loro diritti, quindi perchè non dare notizie corrette?
Forse è perchè è difficile trovare le fonti corrette per notizie che arrivano da migliaia di chilometri di distanza? Come sapete abbiamo difficoltà a rendere notizie certe in Italia! Vabbè, qui l'informazione è un po' oscurata dal potere, però.... fortunatamente sappiamo dove reperire le fonti.... in rete, sigh!
non credo che in Italia ci sia qualcuno pratico di quei paesi ecco perché la stampa o ignora oppure inventa...indipendentemente da come la si pensa e si vede... il dubbio c'è cui prodest ? ed essendoci di mezzo un italiano d'origine sarà frutto della mania golpista di certa gente militarista nel sangue ... ricordiamoci l'ARGENTINA ed i duoi militari coperti da certi servizi segreti made in ITALY...
scusa con chi ce l\\\'hai \\\" pezzo di m...\\\" cosa c\\\'entra il golpe stile anni 70 con chavez ... forse dimentichi che il comunismo è morto con il muro di Berlino ... mentre certa gente invece di nascondersi nelle fogne hanno la baldanza di parlare come te ... fascista di...
nulla di personale ma io sono scappato dalla dittatura sur americana e sono solo un social-liberale-democratico e non comunista e ci tengo a dirlo !!!
Esta gente no sabe nada de Latinoamerica y hablan por hablar repiten las basuras fascistas que le han metido en sus cabezas vacias. Italia se ve muy mal va otra vez pa' la oscuridad...
Fran tienes mucha razon, aquì en Italia non se sabe nada de America Latina, es un factor cultural y historico, creo. Nuestra imigracion en Argentina y Brazil no dejò marcos en nuestro imaginario colectivo. Nos creemos el centro del mundo, y nadie se da cuenta de la rivolucion que està pasando en Latinoamerica. Tambien a izquierda nos quedamos vinculados a imagines mitologicas del Che y Fidel.
I giornali italiani per un motivo o un' altro sono tutti uguali...
E non solo quelli stampati, ma anche on-line.
La disinformazione è comunque diventata un metodo.
Fa paura vedere le clickate sul gossip generalmente 10 volte maggiori che sulla cronaca...
Penso che i giornalisti in genere siano diventati dei bravi copia ed incolla!!!
Questo a prescindere dal golpe in Honduras...
L'informazione in Italia è sottomessa ai propri azionisti, possiamo tranquillamente parlare di CARTELLO DELL'INFORMAZIONE". Senza andare a perder tempo in giro per il mondo, constatiamo come la censura MARCI in italia a pieno regime. I giornali le tv, SONO RIGIDAMENTE e ossequiosamente chine al volere dell'azionista di maggioranza, molti giornalisti poi, non sono degni di essere definiti tali
Occorre sottolineare che l'informazione nel mondo è manipolata dai poteri forti, un esempio per tutti "Reports sens frontier" al soldo della CIA. La mia domanda è:
"Come mai nei paesi latino americani che hanno aderito all' ALBA (Alternativa Bolivariana), Integrazione solidaristica tra differenti Paesi, si sono tentati tre colpi di Stato, uno contro Chavez in Venezuela, un altro contro Evo Morales in Bolivia, ambedue sventati dal popolo e dalla solidarietà internazionale ed infine questo dell'Honduras andato in porto. Quando i popoli tentano di organizzarsicontro la rapina del mondo occidentale cosidetto civile, la reazione mondiale si unisce contro di loro con ogni barbarie. Oggi tutti i Paesi dall' America di Obama all' Europa Unita, passando per l'Organizzazione degli Stati Americani hanno condannato questo colpo di stato, dichiarando che il legittimo Presidente Manuel Zelaya torni al più presto nel suo incarico, vediamo se si passa ora dalle parole ai fatti.
sono daccordo che le informazioni in italia sono scandalose soprattutto per quanto riguarda fatti che non sono di gossip e sono notizie che finiscono presto nel dimenticatoio lo zimbabwe , l'indipendenza kosovana, l'ossesia che pure aveva tenuto banco. però se in quel paese poverissimo e con problemi politici alle spalle una democrazia giovane, se nella costituzione c'è scritto chiaramente che i referendum non sono previsti l'obbligo assuluto di un solo mandato i militari con l'approvazione dell'assemblea sono dei guardiani della costituzione. poi è vero che ci sono dei retroceni di lobby ma è chiaro che se micheletti che non è un generale ma il presidente della camera diventato presidente dopo che il vicepresidente ha rifiutato, è ad itirem quindi per il periodo da ora fino a che ugualmente zelaya doveva lasciare il mandato per forza.
oltre alle cose scritte nell'articolo ricordo che i referendum non sono permessi durante le elezioni legislative ed amministrative, qui si trattava di una consultazione non vincolante in concomitanza con le elezioni primarie a cui Zelaya non era candidato (quindi non sarebbe potuto essere rieletto in nessuna occasione). Il rapimento di Zelaya e la sua espulsione sono chiaramente un golpe violento e che nel corso dei mesi ha lasciato per strada diverse centinaia di cadaveri.
ok ma ad esempio nella costituzione italiana c'è scritto che l'italia deve restare una democrazia e non si possono fare referendum per cambiare questo. se qualcuno anche se non vincolante proponesse la monarchia e vincesse non ti preoccupare che qualcuno con la faccia tosta che fomenterebbe la folla perchè il popolo avrebbe deciso stai sicuro che si trova. è anche vero che i morti ci sono stati ma per fortuna non una vera guerra civile. cer
In tutto questo il presidente Zelaya veniva liquidato come "alleato di Chavez", una forma per screditare il suo operato. Per finire il Corriere utilizza una foto del presidente ingobile, ripreso mentre mangia, giusto per rafforzare lo steriotipo del politico "latinoamericano" pappone. In realtà questa immagine fa parte di una campagna del presidente contro il blocco delle importazioni di melone imposto dagli USA per timore della salmonella.
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