Soliloqui.

Il borgo racconta.


    Di tante piccole luci s'adorna la città, alla sera.Del manto di vita impossibile da penetrare poche ore prima,rimangono solo tracce, i colori sfumano in tinte scure.S'ode ancora il coro d'un ultimo baluardo di volti stanchiche con la mente torna a ricordi lontani, ma mai sbiaditi.Le piccole tende racchiudono i tesori in attesa del nuovo giorno,mentre le pittoresche e stravaganti maschere tornano meste nella quiete della notte, sfinite del tanto cammino sui passi dell'antiche mura che odorano di battagliecombattute dall'alba dei tempi dagli ancestrali antenati.L'assedio dura tre giorni, un caos che scuote l'animodi chi è poco avvezzo ai rumori si' tanto soffocanti.Lo sciame variopinto si riversa nel cuore del borgoancora e ancora, spinto da una follia strana e dalla voglia di tornar bambini anche per poco tempo.Ma non è un tumulto rivoltoso, né un'epica lotta bagnata di sangue.E la città capisce, apre le sue porte e si abbandona nostalgicaalle giocose pazzie degli invasori bizzarri.E tutto è festa, in quest'orda di maghi, cavalieri, ed evocazioni d'altri fantastici mondi.E la città, sorniona, attende ora la prossima fiera.Daniele, 2 Novembre 2013.