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« Ari Phjiuto di NjegoFaustino »

Faustino

Post n°31 pubblicato il 08 Maggio 2008 da polilitio
 

§

Faustino e la spina

Era quasi l’ora del tramonto.

Pareva che avessero rubato il Sole ...

Aton degli Egizi, Phoebo dei Greci, Elio di Phaeton
pilota del carro
solare ed il suo emulo non guardavano
in basso ... chissà perché ...

Dietro una grossa nuvola indugiavano, prosopopee,
impersonificazioni dell' Astro di cui si indovinava
la rossa sagoma arancione ...
un vasto alone amaranto, magenta ...

Il cielo era stato sereno per quasi tutto il giorno,
ma adesso nuvole enormi stavano ammassandosi
a oriente, spinte da un forte scirocco umido e
carico di sabbia del deserto.

Si preparava un forte temporale.

La città si preparava alla sera ed alle ore della notte.

Sembrava una giornata ordinaria, d’una primavera
tiepida e piena di rondini.

La gente si era riversata nelle strade, prima
...
per ascoltare un Giovane arrivato
sul dorso di un'Asina elegante
bianca e turchina ...
con una dozzina di altri
compagni
...
ma adesso tornava alle attività consuete.

Succedeva così quando c’era una esecuzione
sulla collina sopra la Città ...


§§

§


Un gruppo di persone, una donna giovane e qualche
altro parente, forse, guardavano in su intorno
al condannato.

Gemeva e aveva sete.

Era legato e inchiodato a due pali di legno.

Ad un tratto alzò la testa.


In quel dolore grande, in quel bruciore che contrassegna l
e ore dopo un grande disinganno, in quel fastidio fisico
per le frustate e l’umiliazione, una cosa più d’ogni
altra lo torturava.

§§

§

Sulla fronte, che tante volte la mamma gli aveva
accarezzato e che lui stesso aveva asciugato dal sudore,
d’estate, sentiva qualcosa che più d’ogni altra lo pungeva.

Una corona di spine gli circondava i capelli lunghi
e castani, ramati.

Una spina gli trafiggeva la fronte, accanto
alla tempia destra.



E aveva sete.


§§

§



Tanta sete, e chissà perché.

A volte si ha sete e fame solo perché si aspetta
che qualcuno venga a darci qualcosa.

A parlarci.

Chinò il capo.

Aspettava una fine che aveva previsto.

Il suo lavoro stava per culminare.

§

Quando, mentre guardava in basso i soldati giocare
a dadi e qualcun altro disperarsi per lui, vide
con la parte superiore dell’occhio qualcosa
muoversi sopra la fronte.

Un passero si era fermato leggerissimo
sopra la corona di spine.

Sorrise, il dannato.

§

Ad un tratto il volatile afferrò con il becco la spina
che tormentava più d’ogni altra cosa il giovane l
egato alla croce e cominciò a tirare, finché il legno
si staccò dalla pelle ed una goccia di sangue
gli colorò il petto…


“Faustino … ti chiami Faustino …”

“Si…”
cinguettò il passerotto …

“Da oggi sarai un pettirosso, in ricordo di me…”


§

“Si… ma ci rivedremo …”

“Certo … tu potrai vedermi sempre, Fausto …”

§§

§

In quel momento il giovane non si sentì più
abbandonato da nessuno e si riconciliò con il Padre.

Gridò.

Scoppiò un tuono, preceduto da un bagliore e la donna
sotto la croce gridò il suo nome …

§§

§

Poi si sentì il frullare delle ali del pettirosso che
accompagnava il giovane nel Suo Regno.




§

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rocco55
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Messaggi: 23

MessaggioInviato: Sab Mag 03, 2008 22:07    Oggetto: Aggiungi un utente nella tua Ignore List Rispondi citando

Bella delicata e fantasiosa , un pò ammiccante ; originale , chiara nelle immagini , intensa nell'espressioni.
grazie! per l'impegno profuso
rocco55
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eskaton
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Messaggi: 52

MessaggioInviato: Gio Mag 08, 2008 9:10    Oggetto: Risposta a RoccoAggiungi un utente nella tua Ignore List Rispondi citando Modifica Cancella messaggio

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Caelm stellatum novembre





Così nelle notti d’inverno
S’alza il gigantesco Orione
Verso le Pleiadi
(i germani migrano a Novembre)

tu Betelgeuse
Alpha di Orione
Splendi lucidissima
(l’anatra guida la freccia pennuta)

tu, Antares, tu
che sorridi lontana
(scamperemo ai massacri dell’estate)

tu, soave Deneb, Alpha del Cigno
viaggi oltre la luce
di seicento anni
(non cade più nel barattolo dello zucchero)

più vicine
la lucente Altair
E la fulgida Vega
(ci vediamo alla Madonna del Fuoco)

e tu piccolo Sole
così abbagliante e vicino
adesso lasci vedere
assente australe
la Grandi Sorelle lontane

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