LA ECO DELLA CERNIA

COMMIATUS


(fora dai ball)
 
 Faccio quello che farei, nel reale, dopo essere entrata in un ambiente nel quale dovessi riscontrare la presenza schiacciante e devastante, insieme a poche veramente brave persone – si contano sulle dita di 4 mani – di una marea di zozzoni, falsi, lubrichi, ladri, guardoni, onanisti, tutta la peggiore schiuma della gente insomma, senza che io stia qui ad elencare le umane bassezze: girerei sui tacchi e me ne andrei altrove.
 
 E così faccio (popporoppopperoooo…ahahahah!), nel virtuale, da questo ambiente simulato dal quale ormai provengono per lo più miasmi e lezzi insopportabili.
 
 Giro i tacchi e me ne vado da un mondo fasullo in cui l’ideale, che dovrebbe essere la sublimazione del bello, del buono e del positivo, riesce ad essere peggiore del reale.
 Aria fresca, aria pulita, persone in carne ed ossa, con i loro pregi ed i loro difetti, con gioie e dolori, con ignoranza e cultura, simpatia ed antipatia, capacità e limiti ma vive, palpitanti, vere, reali e genuine; respiro,  sangue e calore, non maschere tragicomiche, vacue, inerti, impalcature fasulle come fondali teatrali o set cinematografici, questo voglio. 
 
 Basta vuote apparenze, illusioni, mistificazioni, ipocrisie, falsità materiali, morali ed ideologiche; maldicenze e denigrazioni, sempre eroicamente coperte dall’anonimato, bassezze, meschinità.   Mi hanno “sòlato” (ahahahah…) un po’ di cosine ma  non si approprieranno del mio cervello e della sua capacità di ideazione, non mi esproprieranno l’identità.
  I miei pochi, cari amici rimangono (passerò quando avrò tempo nei loro blog a lasciare abbracci appitonatissimi… oh, oh, oh :0) , non rinuncerò mai a loro, hanno un posto nel mio cuore e nella mia mente, non occupano grande spazio perché non sono molti, ma sono di qualità privilegiata ed uniti a me da un legame di quelli ad alta resistenza,  di affetto e stima sinceri.
 Loro sanno bene chi sono e di chi sto parlando. Degli altri non mi curo, alle scorie si rinuncia senza alcun patema, anzi con sollievo.
 Chiudo tutto e me ne vado, sbaracco, ripongo i miei argomentucci – niente di particolarmente profondo, cerebrale o di alta filosofia, ma mi hanno fatto passare momenti divertenti e divertiti, particolarmente con le care persone di cui già ho detto – ripiego la seggiola ed il tavolino, chiudo la valigia e mi allontano senza rimpianti, perché gli amici restano, sono qui sempre al mio fianco in ogni momento e gli altri…. Chissene fotte degli altri.
 
 Un abbraccio appitonatissimo a  tutti i miei adorati sciaguratelli.