Vorrei spogliarti, lentamente, come i petali di un fiore... Per poi toglierti, dolcemente, le spine che hai nel cuore... Per farti capire, finalmente, quanto grande è il mio amore.
Anonimo
Post n°43 pubblicato il 14 Novembre 2007 da lacarmendgl0
Questo racconto di Voltaire ci presenta la storia di Micromega, filosofo, abitante di Sirio, alto centinaia di kilometri, che nei suoi viaggi incontra un filosofo di Saturno, alto solo poche decine di kilometri: i due, che disquisiscono della brevità della vita (che per loro equivale a migliaia di anni), dell'infelicità, della morale, partono insieme per percorrere le stelle, e si fermano sul minuscolo pianeta terrestre. Qui a prima vista non scorgono forme di vita, ma, con una lente, si avvedono che ci sono esseri pensanti: gli uomini. Si mettono a discutere con ingegnosi mezzi con un gruppo di filosofi umani, prelevando la nave che li trasportava e mettendola sulla punta dell'unghia di Micromega. Si rendono conto come anche esseri piccoli come quelli terrestri siano intelligenti, ma afflitti da problemi tremendi che coinvolgono i più: malvagità, pazzia, egoismo, cupidigia. Micromega e il suo amico sono affascinati, ma ciò che li farà veramente stupire sarà il tremendo orgoglio di quel piccolo popolo, che vede nei grandi eventi celesti solo una necessità per la loro specie, in un mondo in cui tutto è creato in loro funzione. L'ottimismo di Voltaire non nega la realtà del male ed evidenzia il legame intercorrente tra la piccolezza degli uomini e l'assurdità delle guerre, tema estramemente attuale in considerazione del precario equilibrio di pace a livello mondiale che stiamo vivendo. |
Post n°42 pubblicato il 14 Novembre 2007 da lacarmendgl0
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Post n°41 pubblicato il 13 Novembre 2007 da grazia.pv
«C’è Qualcuno che ci aspetta, così come è raccontato nella parabola del figliol prodigo; un Padre, ricco di bontà, ci aspetta; vuole stabilire con noi un rapporto di fraterna amicizia al di là delle nostre debolezze e delle nostre mancanze. Noi potremmo essere il figliol prodigo, quello più giovane che se n'era andato via dalla casa paterna. Forse anche noi a volte sentiamo di aver bisogno di ritornare alla casa del Padre. Potremmo essere anche il figlio maggiore della parabola, che mai si era allontanato dalla casa paterna; anch'egli aveva bisogno di conversione, perché non aveva capito chi era il Padre, non lo aveva riconosciuto. Il Padre cerca un rapporto vero con le persone; non era vero figlio quello che se ne era andato via perché aveva rotto il suo rapporto col Padre; ma non era vero figlio neanche quello che era rimasto in casa: faceva sempre il suo dovere, non aveva mancato in nulla; lo riconosce apertamente: «Io ho eseguito tutti i tuoi ordini». Ma non era riuscito a capire che la gioia stava proprio nel suo essere lì, con il Padre.» (Se scappi ancora, guai a te) |
Post n°40 pubblicato il 13 Novembre 2007 da lacarmendgl0
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Post n°39 pubblicato il 11 Novembre 2007 da lacarmendgl0
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Post n°38 pubblicato il 11 Novembre 2007 da lacarmendgl0
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Post n°37 pubblicato il 10 Novembre 2007 da grazia.pv
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Post n°36 pubblicato il 08 Novembre 2007 da grazia.pv
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Post n°35 pubblicato il 07 Novembre 2007 da grazia.pv
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Post n°34 pubblicato il 07 Novembre 2007 da lacarmendgl0
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Post n°33 pubblicato il 07 Novembre 2007 da lacarmendgl0
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Post n°32 pubblicato il 05 Novembre 2007 da precicchio
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Post n°31 pubblicato il 05 Novembre 2007 da precicchio
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Post n°30 pubblicato il 05 Novembre 2007 da precicchio
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Post n°29 pubblicato il 05 Novembre 2007 da precicchio
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Post n°28 pubblicato il 05 Novembre 2007 da YORNON
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Post n°27 pubblicato il 05 Novembre 2007 da precicchio
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Post n°26 pubblicato il 05 Novembre 2007 da lacarmendgl0
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Post n°25 pubblicato il 04 Novembre 2007 da lacarmendgl0
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Post n°24 pubblicato il 04 Novembre 2007 da lacarmendgl0
...allora tutti hanno detto qualcosa...i miei amici più cari quelli che mi conoscono hanno percepito il mio stato d'animo. un mio ricordo..ne ho tanti, tutti vivi nella mia mente, ma in questo periodo ricordo mia madre, la persona che mi ha amato al disopra di ogni cosa, adesso quell'amore mi manca . ella ha sacrificato la sua vita per me...... adesso vorrei averla, per piangere tra le sue braccia, per raccontarle le mie ansie....Oh Dio quanto mi manca....la sua voce, i suoi occhi, la sua dolcezza, il suo sapere ascoltarmi.... ma nella mia anima c'è lei e quando parlo tra me e me parlo con lei. un bacio carmen |
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