LA FINE DEI TEMPI

A PROPOSITO DI PARRUCCHIERI PER DONNE


Scrive in un manuale per confessori un moralista settecentesco che, ove al sacramento della Penitenza si presenti un barbiere o un parrucchiere, il confessore deve, tra le altre cose, chiedergli "se fa la testa alle donne, secondo l'uso maledetto oggidì introdotto dal Demonio. Io tengo che (comunemente parlando) ciò sia a' giovani occasione prossima di peccare mortalmente con compiacenze sensuali, o almeno con cattivi desiderj; onde dico non potersi permettere ad alcuno che non ne avesse una lunga esperienza in contrario. Che se mai alcuno avesse sperimentato per qualche tempo notabile di non esservi caduto, questi non può condannarsi di peccato mortale: ma con tutto ciò procuri il Confessore di rimoverlo quanto può da un tal mestiere, che in se certamente è pericoloso. Non entro qui poi a discifrare il punto, se le donne che si fanno far la testa dagli uomini, possano stare o no  in buona coscienza [...] Almeno il mio Lettore (cioè il sacerdote che confessa) loro imponga, che facciano diligenza di trovarsi qualche donna che sappia fare lo stesso officio; e non trovandola, almeno non si servano de' giovani, e specialmente di taluno del quale siansi avvedute da' portamenti che non operi con semplicità. Del resto certamente credo che le donne di più delicata coscienza non si serviranno degli uomini per adornarsi la testa, ma si contenteranno delle donne al miglior modo che lo sanno fare".