LA FINE DEI TEMPI

EVANESCENZA DEL GESU' "STORICO" NEL II SEC. D.C.


Lo storico cristiano "di corte" Eusebio, vissuto tra III e IV secolo d.C., riporta che secondo un autore cristiano del II secolo d.C., Egesippo, la caduta di Gerusalemme e la rovina del Tempio costituirebbero punizione divina per l'uccisione di Giacomo il Giusto, cioè di quello che i cristiani considerarono poi come un fratello carnale di Gesù (per parte di madre, s'intende, non essendo attribuita la paternità di Gesù come essere umano ad un altro uomo: dogma della verginità di Maria).Com'è possibile che un fatto epocale, per il popolo ebraico, come la conquista, il saccheggio e la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. fosse attribuito da cristiani del secondo secolo d.C. non all'uccisione di Gesù, ma a quella di Giacomo?Una delle risposte che è stata fornita è che, all'epoca, certamente anteriore ad Egesippo, nella quale nacque il punto di vista secondo il quale la distruzione di Gerusalemme era da considerarsi come una punizione divina per l'uccisione di Giacomo il Giusto da parte degli Ebrei, ancora non era si era affermata la figura di un Gesù "storico" e della sua crocifissione, altrimenti la distruzione di Gerusalemme sarebbe stata senz'altro interpretata, come poi in effetti fu interpretata da parte cristiana, come punizione divina per l'uccisione di Gesù. (Cfr. Earl Doherty, "The Jesus Puzzle", 1999, pag. 221).