LA FINE DEI TEMPI

AMORE PER IL PROSSIMO, MA CON ALCUNE CONDIZIONI..


L'etica evangelica, ossia la predicazione morale di Gesù come riportata nei Vangeli, è rinomata per il suo accento sull'amore del prossimo, spinto fino all'amore del nemico (v., ad es., Mt. 5,43-44). Non è ben chiaro, tuttavia, come l'insegnamento dell'amore del prossimo si concili con l'atteggiamento minaccioso nei confronti di coloro che non accolgono la predicazione di Gesù e dei suoi discepoli.Si prenda "Matteo" 10,14-15: "Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città."Altro passaggio assai poco caritatevole è quello famoso delle invettive antifarisaiche (Mt. 13,13-34). Si potrebbe rilevare che l'insegnamento o precetto dell'amore per il prossimo implica che l'uomo non debba far del male al proprio prossimo e che, anzi debba far del bene anche al proprio nemico; tale insegnamento, quindi, non si porrebbe in contraddizione con la prospettazione di una punizione divina a coloro che non accolgono il messaggio di Gesù.  Prescidendo dal fatto che le invettive antifarisaiche, per il loro contenuto diffamatorio nei confronti indiscriminatamente di un'intera categoria di persone, non sembrano proprio essere conciliabili con il precetto dell'amore del prossimo e tanto meno con quello dell'amore per il nemico, resta il fatto che l'atteggiamento verso i non credenti nella predicazione di Gesù e dei suoi discepoli entra comunque in potenziale contraddizione con il precetto dell'amore per il prossimo: tale contraddizione è appena smussata dal fatto che il "male" del non credente è fiduciosamente riservato dal predicatore e dai suoi seguaci ad un futuro intervento divino retributivo.