LA FINE DEI TEMPI

BLASFEME CONTESTUALIZZAZIONI


Forse è da ingenui lo stupirsi del fatto che il "Premier" della Repubblica Italiana Dott. Silvio Berlusconi sia riuscito addirittura ad indurre, nell'alta gerarchia ecclesiastica, lassismo nel giudizio su condotte, come le bestemmie, tradizionalmente considerate con orrore dalla Chiesa Cattolica e non solo. Il riferimento è al noto episodio della bestemmia inserita in una storiella che si vorrebbe "umoristica", raccontata da Berlusconi in pubblico, anche se non in una circostanza ufficiale (e ci mancherebbe pure), per dileggiare Rosy Bindi.E' altresì noto l'invito di sapore giustificazionistico formulato dall'alto papavero ecclesiastico cattolico Mons. Fisichella a "contestualizzare" la bestemmia berlusconiana.In realtà, come i puristi dell'etica cattolica avranno notato, in questo caso il contesto non agisce da attenuante, ma da aggravante della bestemmia: sia per la fatuità dell'occasione (una stupida barzelletta), sia per la finalità della barzelletta, destinata, come si è detto, al dileggio di una persona, verso la quale rappresenta quindi una mancanza di carità. Queste considerazioni rendono ancora più incomprensibile la presa di posizione di Mons. Fisichella, ove non si tenga conto che la Chiesa Cattolica, prima e più che un fenomeno di ordine religioso, è un fatto di potere, un organismo che vive in simbiosi con il potere politico.