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Quanto alla madre di Gesù, alla quale i Vangeli attribuiscono il nome di Maria, "solo dopo 19 secoli, nel 1854, la Chiesa di Roma si pronunciò asserendone il concepimento immacolato e la verginità prima, durante e dopo il parto dell'unico figlio" come nota un autore italiano novecentesco, ma la verginità perpetua della madre di Gesù non fu, sin dall'inizio, credenza da tutti condivisa: "La credenza al parto verginale appare per la prima volta verso il 160 nel Protevangelo di Giacomo (17-20) e riuscirà a diffondersi universalmente solo dopo Agostino, dal V secolo. Miracolo, cui non crede Paolo (Lettera ai Galati, I, 19), non Origene, non Clemente alessandrino, non Eusebio (II, 1), non il Crisostomo (Omelie su s. Gio. Evangelista, XXI), non Epifanio, che crede a un precedente matrimonio di Giuseppe", e neppure Tertulliano, "il quale afferma che, dopo la nascita di Gesù, la madre ebbe regolari rapporti coniugali, così come sentono Apollinare, s. Cirillo (ep. I) e altri molti".
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