Creato da gennaromartiniello il 02/06/2013
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Il coordinamento di tali componenti avviene, ai vari livelli territoriali e funzionali, attraverso il cosiddetto metodo Augustus, che permette ai rappresentanti di ogni funzione operativa (sanità, volontariato, telecomunicazioni, ecc.) di interagire direttamente tra loro ai diversi "tavoli decisionali" e nelle sale operative dei vari livelli (COC, COM, DICOMAC, ecc.), avviando così in tempo reale processi decisionali collaborativi. I rappresentanti delle diverse funzioni sono coordinati da un Disaster Manager.
Il Disaster Manager è, traducendo in italiano, un dirigente del soccorso. I compiti principali del DI.MA. sono: organizzare gli interventi, coordinare i soccorsi, coordinare tutte le componenti della Protezione Civile, coordinare i servizi alla popolazione.
Il Metodo Augustus (dal nome dell'Imperatore Augusto, che era il primo ad aver costituito "tavoli consultivi" tra i suoi collaboratori) ha già dimostrato la sua ottima funzionalità in occasione delle più recenti calamità che hanno colpito l'Italia. Augusto sosteneva che: «Il valore della pianificazione diminuisce con l'aumentare della complessità degli eventi». Proprio per questo il Metodo Augustus si distingue per la sua semplicità e flessibilità.
con C.O.C. si intende il Centro Operativo Comunale, responsabile delle attività a livello comunale-locale, il cui massimo punto di riferimento è il Sindaco o un suo Delegato.
il C.O.M., Centro Operativo Misto è un Centro Operativo di livello superiore, paragonabile per certi aspetti al successivo C.C.S.. Durante un'emergenza che copre una vasta area possono essere più di uno, e venire costituiti ad hoc al fine di avere un "occhio e braccio operativo" il più possibile vicino al luogo dell'evento;
il C.C.S. (Centro Coordinamento dei Soccorsi), è l'organo principale a livello provinciale, ed è presieduto dal Prefetto o suo Delegato.
il C.O.R. è il Centro Operativo Regionale, per emergenze che coinvolgono più province; è presieduto dal Presidente della Regione o suo Delegato (in emergenza è attivato raramente).
la Di.Coma.C. è la Direzione di Comando e Controllo, organo decisionale di livello nazionale attivato nelle grandi calamità (e situata solitamente presso la sede del Dipartimento di Protezione Civile, a Roma; eccezionalmente, può essere proiettata nelle retrovie del teatro operativo).
Esistono, a livello intermedio tra COM/CCS e DICOMAC, le Sale Operative Regionali (anche se la maggior parte delle funzioni di coordinamento diretto sul territorio sono svolte a livello COM/CCS). Ognuno di questi tipi di Centro, ai vari livelli, è solitamente costituito su una sezione "Strategia" (con i responsabili di funzione) ed una "Operativa" (con operatori e supporti logistici necessari per garantire i collegamenti, la continuità operativa, il supporto alle funzioni decisionali, etc.).
Ci sono tre tipologie di evento:
TIPO A
Eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria.
a) ogni singolo Comune per eventi che interessano l’ambito comunale
Al verificarsi dell'emergenza nell'ambito del territorio comunale, il Sindaco
assume la direzione unitaria e il coordinamento dei servizi di soccorso e di
assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone
immediata comunicazione al Presidente della Provincia, al Presidente della Giunta
regionale e al Prefetto.
b) Consorzi e associazioni tra Comuni, dalle città metropolitane, dalle Comunità
collinari, dalle Comunità montane per eventi che interessano un ambito
intercomunale
Quando la calamità naturale o l'evento non possono essere fronteggiati con le
risorse, i materiali e i mezzi a disposizione del Comune o a livello intercomunale, il
Sindaco chiede l'intervento di altre forze e strutture al Presidente della Provincia che
adotta i provvedimenti di competenza, coordinando i propri interventi con quelli
dell'autorità comunale di protezione civile (cfr. Eventi di tipo B).
TIPO B:
Eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria.
a) ogni singola Provincia per eventi che interessano un ambito provinciale
b) coordinamento regionale, quando risultano coinvolte due o più Province
La gestione degli eventi di Tipo B prevede il concorso di tutti gli enti indicati per gli
eventi di tipo A.
In occasione dell'emergenza a livello Provinciale, il Presidente della Provincia
assume la direzione unitaria e il coordinamento dei servizi di soccorso e di
assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone
immediata comunicazione al Presidente della Provincia, al Presidente della Giunta
regionale e al Prefetto.
Quando la calamità naturale o l'evento non possono essere fronteggiati con le
risorse, i materiali e i mezzi a disposizione del Comune e della Provincia, il
Presidente della Provincia chiede l'intervento di altre forze e strutture al Presidente
della Giunta regionale che adotta i provvedimenti di competenza, coordinando i
propri interventi con quelli dell'autorità Provinciale di Protezione civile.
TIPO C:
Calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari.
Coordinamento unitario del Dipartimento Nazionale di Protezione civile e del
Prefetto, con il concorso di tutti gli enti territoriali.
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