L'ISOLA CHE C'E

La TAV, gli squadristi e lo stato di diritto


Premesso che chi scrive non è favorevole alla realizzazione della TAV in Val di Susa ( opera statalista, spreco di denaro pubblico, nessun interesse da parte di privati) ma nel silenzio assordante degli indignati in servizio permanente ( vorrei sperare fossero in vacanza ma temo di no…) è arrivato il momento di chiamare le cose con il loro nome: le proteste che una parte del movimento NO TAV sta inscenando in Val di Susa sono azioni squadriste. Parassiti “rivoluzionari” figli di papà, squadristi di professione ( sarebbe anche ora che la magistratura indagasse su come e da chi vengono finanziati) da settimane assediano i cantieri, assaltano le cabine elettriche e non avendo rispetto per chi lavora, siano essi in divisa siano essi lavoratori del cantiere, li fa oggetto di lanci di pietre e di petardi. Il loro vittimismo, spalleggiato da siti “resistenti”, è figlio della loro stessa violenza. Squadristi vigliacchi con il volto coperto e che si fanno scudo anche di bambini nell’impotenza dello stato di diritto. Ciò che stupisce infatti è l’incapacità di isolare questi violenti probabilmente perché  godono, volontariamente ed involontariamente, di tanti appoggi. Per esempio non si capisce il perché quella parte del movimento NO TAV insediatosi in maniera permanente nei pressi del cantiere non solo non prenda categoricamente le distanze da questi squadristi ma soprattutto non smetta di organizzare manifestazioni sapendo bene che vedrebbero l’infiltrazione dei violenti. Chi ha intenzione di manifestare pacificamente e che non vuole che la protesta degeneri ogni volta in guerriglia avrebbe tutto l’interesse a sospendere momentaneamente queste manifestazioni e fare in modo di isolare i violenti. Invece no..anzi a dare manforte a queste manifestazioni sono arrivati altri nemici della libertà come i movimenti del G8 di Genova ( se questi sono la speranza…meglio perderla) e perfino un ex terrorista di Prima Linea.A tutti questi “democratici” che danno lezione di democrazia a destra e a manca e che difendono ( a modo loro…) la Costituzione basterebbe mandare un bambino di 5° elementare per spiegar loro come in una democrazia le decisioni prese dal Parlamento diventano legge ( ahimè) e che le forze dell’ordine sono lì per far rispettare la legge e non per proteggere i tangentisti. La Costituzione che loro difendono consente di appellarsi in ogni sede fino alla Corte Costituzionale. Se la legge non è anticostituzionale ed un cittadino legittimamente non vuole accettarla può manifestare cercando di non ledere la libertà degli altri ( per esempio evitando di bloccare le strade). In casi estremi esiste la disobbedienza civile: si occupa il cantiere pacificamente e ci si fa condannare. Henry David Thoreau, che spesso questi “democratici” citano ma che probabilmente mai hanno letto ne è un esempio.Non a caso Gandhi che invece lo aveva letto e compreso ne sintetizza il pensiero in questo modo: «Ogni violazione di una legge comporta una punizione. Una legge non diviene ingiusta semplicemente perché io lo affermo, tuttavia a mio parere essa rimane ingiusta. Lo Stato ha il diritto di applicarla finché è contemplata nei codici, io devo resistere a essa in modo non violento. E lo faccio violando la legge e sottomettendomi pacificamente all’arresto e all’imprigionamento».Parlare agli squadristi di nonviolenza, di rispetto della libertà degli altri e di rispetto dei lavoratori è tempo perso. Temo lo sia anche per gli attivisti “democratici”…