L'ISOLA CHE C'E

Il comunismo italiano è rimasto sui pedali


Diciamolo subito: il Giro di Padania è un'emerita buffonata. E non certo per la legittimità della corsa, per i professionisti che vi corrono, per la gente che lo segue con passione ma per il semplice fatto che è stato strumentalizzato da un partito politico. Non fa bene al ciclismo e allo sport in generale vedere Renzo Bossi e qualche parlamentare leghista muoversi tra i ciclisti e "sponsorizzare" di fatto la manifestazione che altrimenti sarebbe stata più che apprezzabile: non ci trovo nulla di male che qualcuno, legittimamente e senza usare violenza ma muovendosi nei limiti della Costituzione, possa aspirare ad una maggiore autonomia. Quello che invece fa tristezza è vedere la parabola discendente di coloro che ancora si proclamano comunisti ( o meglio di una parte di loro). Le azioni squadriste di cui si sono resi protagonisti ( spalleggiati dai "soliti" "rinforzi"  No-Tav e sindacalisti) per le strade del Giro di Padania non rendono certamente onore alla memoria di Enrico Berlinguer. Un conto è la legittima contestazione, un altro sono le azioni squadriste che cosa ancora più grave non vengono mai condannate apertamente dalla stragrande maggioranza di giornali e media di sinistra. Anche questa "tolleranza" non rende onore a chi si propone come alternativa anche culturale per il paese. E che il comunismo ( o meglio gli epigoni del comunismo) italiano fosse messo davvero male è testimoniato dalle recenti dichiarazioni di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista nonché ex ministro nemmeno oggi rimpianto (!) che per uscire dalla crisi non propone il comunismo ma...Keynes! Per più di mezzo secolo visto come male assoluto dal comunismo internazionale, rispolverato da Hobsbawm contro il neo-liberismo adesso è diventata la panacea degli emuli del comunismo. Passare dal comunismo al consumismo (senza nemmeno accorgersene...) è la nuova parola d'ordine di Ferrero....Non ci resta che aspettare un'altra ventina d'anni affinché  questi transfughi passino dal comunismo-consumismo al liberismo ( in realtà erano già liberali al tempo di d'Alema il quale passava giornate intere a dare patenti di liberalismo a destra e a manca...). E solo così se ci arriveremo, dopo essere nati democristiani moriremo con soddisfazione comunisti...