L'ISOLA CHE C'E

10 FEBBRAIO- IO NON SCORDO


Una foiba è una cavità carsica, solitamente di origine naturale (grotte), con ingresso a strapiombo. Le foibe sono diffuse soprattutto nella provincia di Trieste, nelle zone della Slovenia già parte della scomparsa regione Venezia Giulia, nonché in molte zone dell'Istria e della Dalmazia. Attualmente sono un argomento studiato sotto il punto di vista storico, per essere state durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra, utilizzate dalla truppe titoiste per l'uccisione e conseguente occultamento di migliaia di italiani, durante la pulizia etnica anti-italiana avvenuta nella città di Trieste e nelle regioni nord orientali italiane, (Istria). Secondo alcuni autori le foibe forse furono adoprate dai fascisti: ma alcuni storici, pur non escludendo tale eventualità, non la valutano validamente documentata. L'uso delle foibe come occultamento di cadaveri da parte dei titoisti durante e alla fine della seconda guerra mondiale avvenne in due periodi. Il primo, successivo all'8 settembre 1943, cioè all'Armistizio tra Italia e Alleati, si svolse in Istria e Dalmazia e uccise alcune centinaia d'italiani. Rispetto agli episodi collegati alla foiba di Vines, il Maresciallo de Vigili del Fuoco, condusse dall'ottobre 1943 fino ai primi mesi del 1945, un'indagine, i cui risultati produssero un rapporto che testimoniava la presenza di 84 salme in questa foiba. Il secondo, successivo alla fine della guerra, si svolse principalmente a Trieste tra il 1° maggio ed il 12 giugno 1945 e a Gorizia, nello stesso periodo, con l'uccisione di diverse migliaia di persone, molte delle quali gettate vive nelle foibe. La "foiba" più conosciuta, anche perché nel 1992 è stata dichiarata monumento nazionale, è quella di Basovizza (a pochi chilometri da Trieste, una delle poche foibe rimaste in territorio italiano), sebbene si tratti a rigore di un pozzo artificiale. Questi baratri venivano usati per l'occultamento di cadaveri con tre scopi: vendicarsi di nemici personali, magari per ottenere un immediato beneficio patrimoniale; dominare e terrorizzare la popolazione italiana delle zone contese; eliminare gli oppositori politici e i cittadini italiani che si opponevano (o avrebbero potuto opporsi) alle politiche del Partito Comunista Jugoslavo di Tito.Inoltre nel periodo in esame le foibe vennero usate anche come fosse comuni dei cadaveri di combattenti e talvolta anche dei morti per bombardamenti. La vera discordia sulle foibe riguarda il numero di vittime del massacro. Non esiste una cifra ufficiale delle vittime: ogni stima potrebbe essere errata sia per eccesso sia per difetto. Quest'assoluta imprecisione dipende da molti fattori. In primo luogo, il governo iugoslavo non ha mai accettato di partecipare a inchieste per determinare il numero di decessi. D'altra parte per decenni il disinteresse è stato anche italiano, a causa delle controversie politiche che la questione poteva originare. A questi si è aggiunta la difficoltà oggettiva di recuperare i cadaveri da queste profondissime cavità naturali che hanno particolarissime configurazioni geologiche e la cui imboccatura spesso veniva demolita con l'esplosivo. Per gli storici italiani, che ovviamente son stati i primi e più attivi ricercatori, risulta impossibile stabilire la data dell'ultimo infoibamento essenzialmente per la mancanza di documenti che probabilmente neanche furono emanati dalle autorità jugoslave. Il tema delle foibe, purtroppo, non è solo un tema storico, ma, periodicamente, il problema esce allo scoperto nella scena politica e proprio questo ne fa un tema acceso e dibattuto, da valutare continuamente con obiettività. Da sempre il numero dei morti infoibati è oggetto di dibattiti talvolta accesi da parte di uomini politici di entrambe le parti che, forse con poco rispetto dei morti e delle sofferenze, cercano il consenso aderendo alla versione dei fatti più favorevole alla propria causa.
Io, ovviamente, non so cosa sia successo esattamente in quel periodo. Nè posso sapere quanti sono stati i morti. Il mio intento è solo quello di rendere ONORE a questi morti, perchè la barbara uccisione delle persone non PUO' e non DEVE avere colore politico e non PUO' e non DEVE avere giustificazioni di sorta. Condanno tutte le stragi, quelle che sono state fatte per mano dei neri e quelle che sono state fatte dai rossi. Per me non c'è alcuna differenza. Io non sono una PACIFINTA! Ma oggi è il 10 febbraio, Giorno del Ricordo delle Foibe e degli Infoibati. Quindi parlo di questo. Come il 27 gennaio ho parlato della Shoah.La mia rabbia è solo dovuta al fatto che, questi tragici episodi, siano stati nascosti per anni, coperti, insabbiati, tanto che sulla maggior parte dei libri di storia non vengono mai menzionate le Foibe.Qui sotto potrete trovare dei link con delle testimonianze, di gente che c'era. Quindi ho la presunzione di credere che ne sappiano più di tutti noi.
Norma CossettoIn realtà avevo in mente un post molto diverso, ma mi sono resa conto che avrebbe potuto deviare il discorso su battaglie che, francamente, mi disgustano. Di conseguenza ho cercato di copiare qui solo nozioni storiche, senza considerazioni personali. Qui sotto, chi lo riterrà opportuno, troverà dei link di approfondimento, alcuni di questi si, dettati da quella che è la mia idea. CHIEDO A CHI LEGGE DI EVITARE DI STRUMENTALIZZARE IL MIO POST, come è già successo ieri su un altro blog. ESIGO RISPETTO PER QUESTI FRATELLI ITALIANI MORTI, LO ESIGO, SI, AVETE CAPITO BENE. COME L'HO PRETESO PER GLI EBREI STERMINATI DAI NAZISTI.
Per questo motivo, visto che questa, fino a prova contraria, è casa mia, mi prenderò la libertà di cancellare qualsiasi commento vada fuori tema o tenti di spostare il discorso su diatribe politiche. La censura è un metodo che non mi piace e non mi appartiene ma, in questo caso, non esiterò ad applicarla.NORMA COSSETTOMAFALDA CODANL'ESODO ISTRIANOLETTERA TOGLIATTIInfine un video. E' lungo, lo so, ma vi consiglio di ascoltarlo con attenzione. C'è la testimonianza di un sopravvissuto e ci sono delle interessanti interviste ai nostri studenti italiani... interviste recenti, fatte quattro anni fa.