L'ISOLA CHE C'E

Dal Tibet fino ad arrivare a Piazza Tienanmen


Da Aprile online 10 aprile 2008, 17:02 Il professor Domenico Losurdo, ordinario di Storia della Filosofia presso l'Università di Urbino, lancia un appello in rete pro-Cina e contro un fantomatico "attacco mediatico occidentale", che tenderebbe a occultare la verità di quanto realmente accaduto in Tibet, a favore della protesta dei monaci e della popolazione. Primo e unico firmatario il filosofo Gianni Vattimo, mentre nel mondo cresce la protesta in vista dell'appuntamento olimpionico. Gianni Vattimo può vantare una attività culturale e politica di sicuro rilievo, che nel corso degli anni ha sviluppato, dalla cattedra di filosofia teoretica dell'università di Torino e nelle sedi più autorevoli dell'intellettualità comunista, un pensiero cosiddetto "di sinistra", che lo ha portato, dopo la fine del Pci, a militare prima nei Ds come parlamentare europeo, poi a passare nel Pdci di Diliberto, ora a posizioni esplicitamente di connotazione marxista. Posizioni simili a quelle di Domenico Losurdo, ordinario di Storia della filosofia presso l'Università degli Studi di Urbino, orientato politicamente nell'area dell'Ernesto, piccola corrente "dissidente" di Rifondazione comunista. Il professor Losurdo si è reso protagonista di una singolare iniziativa, senza dubbio "alternativa" rispetto al sentire comune su quanto accaduto recentemente in Tibet, con la rivolta del popolo e dei monaci buddisti, la conseguente repressione cinese violenta e omicida, a poco più di tre mesi dall'appuntamento olimpionico di Pechino. Così, nei giorni della grande protesta internazionale, con il viaggio tormentato della fiaccola olimpica, boicottata e contestata da Londra a Parigi a San Francisco perché macchiata di sangue, Losurdo decide di far girare un appello via internet a favore della Cina, secondo quanto scritto nel documento trattata in maniera "troppo squilibrata": nel senso che la stampa occidentale, come abituata a fare più volte nel corso degli anni precedenti, avrebbe anche in questo usato utilizzato toni enfatici a favore della sollevazione tibetana, edulcorando le responsabilità e le violenze della ribellione ("una pretesa di indipendenza mascherata da autonomia", si legge tra l'altro nel testo...), regalando al mondo un'immagine della potenza asiatica esagerata e distorta. "La stampa europea e quella italiana in particolare-viene scritto in un passaggio- hanno accettato la versione dei monaci, e solo qua e là a spizzichi e bocconi si può leggere qualche informazione corretta sulla selvaggia caccia all'uomo di quei giorni, in cui la polizia cinese fu chiamata ad intervenire troppo tardi, quando il più era già avvenuto". Sarebbe dunque la stampa nostrana a censurare quanto accaduto nella capitale Lhasa (dove il governo di Pechino ha intenzione di far passare la fiaccola), come alcuni video facilmente rintracciabili in rete, ci informa Losurdo, stanno a testimoniare.Neanche il tempo per riprendersi dalla sorpresa di un docente universitario (autore di più di uno studio sulla Cina moderna e contemporanea) pronto a difendere ideologia e metodi cinesi in materia di censura, che arriva la prima (e fino ad ora unica) adesione al suo appello: quella appunto del filosofo Gianni Vattimo, pronto a dire "sì" in nome di un "attacco mediatico occidentale", da rubricare niente meno che come una "versione aggiornata del piano imperialista inglese contro la Cina". A niente valgono dunque le perplessità e le iniziative che in questi giorni piovono praticamente da tutto il mondo, in forma spontanea e popolare, ma anche attraverso segnali diplomatici ufficiali, ultimi dei quali la posizione assunta a riguardo dal premier britannico Gordon Brown, e i tentennamenti sempre più consistenti a partecipare alla cerimonia d'inaugurazioni delle Olimpiadi da parte dello stesso G.W.Bush: anzi, tutto questo non sarebbe altro che la dimostrazione di un complotto internazionale ai danni della povera Cina, vessata dal neo-imperialismo. Un grande filosofo del secolo scorso, Benedetto Croce, venne definito "passatista" dal nascente movimento futurista (1910), in nome di una rimozione delle parole e del pensiero del Novecento allora agli albori; di più, i futuristi, con la loro goliardia d'azione e d'impatto, arrivarono addirittura a inscenare i funerali di Croce, come simbolo della morte di una tradizione da superare. Ora, passato un secolo, i filosofi passatisti sembrano tornare alla ribalta, per ben altre ragioni e con ben altro spessore, tra l'altro in un modo che offende la storia, la cultura e i diritti umani, oltre che la memoria dei milioni di cinesi uccisi per far sopravvivere un totalitarismo assolutista e sanguinario. I filosofi di oggi, invece di arrampicarsi sugli scivolosi specchi di un'ideologia fortunatamente alle spalle, dovrebbero piuttosto impegnarsi nel far conoscere e ricordare ai loro allievi la sorte e il coraggio degli studenti di Tienanmen. Tra l'altro, oggi, sono passati esattamente 19 anni dal 15 aprile 1989, giorno in cui gli studenti, operai e intellettuali della Repubblica Popolare Cinese iniziarono una protesta che aumentò giorno dopo giorno e si concluse il 4 giugno, nota a tutto il mondo come LA STRAGE DI PIAZZA TIAN'ANMEN! Ancora oggi le stime dei morti variano. Il governo cinese parlò inizialmente di 200 civili e 100 soldati morti, ma poi abbassò il numero di militari uccisi ad "alcune dozzine". La CIA stimò invece 400-800 vittime. La Croce Rossa riferì 2600 morti e 30.000 feriti. Le testimonianze di stranieri affermarono invece che 3000 persone vennero uccise. La stessa cifra fu data da un sito inglese di Pechino. Le stime più alte parlarono di 7.000-12.000 morti. Organizzazioni non governative come Amnesty International hanno denunciato che, ai morti per l'intervento, vanno aggiunti i giustiziati per "ribellione", "incendio di veicoli militari", ferimento o uccisione di soldati e reati simili. Amnesty International ha stimato che il loro numero è superiore a 400. Ansa
O forse i nostri due professori filosofi vogliono dirci che anche questo massacro fu un'invenzione della stampa straniera e del nemico occidentale?!Ringrazio Maty per avermi segnalato l'articolo.