L'ISOLA CHE C'E

IL SILENZIO E' D'ORO!!!!


Roma, 29 mag. - (Adnkronos/Ign) - Si è conclusa la deposizione di Dario Chianelli, il presunto aggressore ricercato per il raid contro aluni negozi di immigrati al Pigneto che stamane si è consegnato in Questura, alla Digos di Roma. In un'intervista alla 'Repubblica Tv' l'uomo ha chiarito che nei fatti del quartiere capitolino ''non c'entra la politica". La decisione di presentarsi agli agenti, ha spiegato, è stata presa "perché non mi sento per niente in colpa". "Ringrazio il Pigneto che mi è stato vicino - ha aggiunto - mo' vado a sentire, vado a rispondere a quello che dovrei aver fatto". Il presunto aggressore rimarca che la politica non c'entra con il raid: "Non sono né di sinistra né di destra: sono per i grandi uomini come era Ernesto Che Guevara" di cui peraltro Chianelli ha stampato un tatuaggio sul braccio. "Sono tutte buffonate, ha quindi aggiunto Chianelli commentando la polemica sollevata dal raid: "Non ho fatto niente per cui mi devo pentire, non rientra nel mio carattere". "Al Pigneto mi aspettassero a braccia aperte", ha proseguito l'uomo, sottolineando che comunque non deve diventare "esempio per nessuno perché io ho sempre sbagliato alla fine". E sulle persone che insieme a lui, hanno partecipato al raid, Chianelli taglia corto: "Sono venuti da soli, hanno preso la decisione perché il quartiere non ce la fa più". Questa la notizia.Vorrei che questo post venisse letto dai molti che hanno subito sparato a zero e sputato sentenze sul "nazi" di turno! Vorrei che tutti coloro che hanno sempre e solo certezze si fermassero solo un secondo a pensare.E vorrei anche che non mi si dicesse che è tutta una montatura, che ne so, un qualche nazi o fascio che ha deciso di dire così per "sputtanare" la sinistra. Nessun nazi e nessun fascio si tatuerebbe mai il Che sulla spalla! Nemmeno per fare un torto "ai comunisti"!Non vuole essere una provocazione questo post, anche se so che da qualcuno verrà letta in questo modo. Vuole essere solo un invito alla calma, un invito a pensare prima di parlare, a contare fino a 10, un invito a non avere sempre e solo certezze. Un invito ad avere l'umiltà di pensare che ci si può anche sbagliare.E soprattutto un invito a riflettere sul fatto che l'intolleranza sta raggiungendo livelli davvero preoccupanti, da una parte e dall'altra.