L'ISOLA CHE C'E

Ma guarda un po'....


ANSA - I jeans non sono "una cintura di castità" che impedisce i tentativi di qualcuno di poter toccare le parti intime di chi li indossa. Per questo si può configurare il reato di violenza sessuale se una persone cerca di infilare la mano nei pantaloni di un altro. Lo si evince dalla sentenza numero 30403 della III Sezione penale della Cassazione. Il caso riguarda una ragazza di 16 anni della provincia di Padova che aveva più volte subito "atti di libidine" da parte del convivente della madre. L'uomo, R.P. di 37 anni era stato condannato dalla Corte di Appello di Venezia ad un anno di carcere (in base all'art. 609 bis con pena sospesa e attenuanti riconosciute) perché più volte "con violenza aveva compiuto atti di libidine nei confronti della 16enne toccandola sul seno, sui fianchi, sul sedere e nelle parti intime, entrando con le mani sotto i pantaloni della donna". Già la Corte d'Appello di Venezia aveva confermato la sentenza del tribunale di Padova ribadendo tra l'altro che la vittima, di giovane età, in quelle occasioni non fosse scappata non costituiva un fatto provocatorio ma rientrava nella libertà di comportamento individuale e sottolineava che l'indossare i pantaloni del tipo 'jeans' non escludeva il toccamento delle parti intime, facilmente raggiungibili senza sfilarli e comunque entrando con le mani dentro di essi".La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza d'Appello ritenendo attendibile la ricostruzione dei fatti e sottolineando che: "il fatto che la ragazza indossasse i jeans non era ostativo al toccamento interno delle parti intime, essendo possibile farlo penetrando con la mano dentro l'indumento, non essendo questo paragonabile a una specie di cintura di castità.Ora, dovremmo forse esultare per una sentenza del genere?! Mi sembra normale, in un Paese Normale... non nel nostro Paese però, da noi è una cosa che deve farci gioire! Che schifo!Voglio inoltre sottolineare una frase di questo articolo: "che la vittima, di giovane età, in quelle occasioni non fosse scappata non costituiva un fatto provocatorio"...E' si perchè se una donna resta paralizzata dalla paura, dalla vergogna, dal senso di umiliazione e non riesce a scappare, o a fermare in qualche modo l'attacco dell'ANIMALE, allora probabilmente non è una vittima ma, sotto sotto, la cosa le fa pure piacere! Per molti funziona così!Ribadisco, che schifo!