L'ISOLA CHE C'E

Alla riscoperta del Tibet...


 
Era partita tra mille polemiche la nostra delegazione di atleti che doveva partecipare alle Olimpiadi di Pechino. C’era chi voleva che gli atleti restassero a casa e chi invece ( io ero tra questi) voleva che partecipassero regolarmente magari facendo qualche gesto che potesse richiamare l’attenzione del mondo sui diritti umani calpestati in Cina, in particolar modo sul problema tibetano. Alla richiesta di boicottare le Olimpiadi rispondeva il portabandiera Antonio Rossi con « la politica si tenga fuori dai giochi!»Ed in effetti le olimpiadi si sono svolte regolarmente senza che alcuno facesse qualche gesto che richiamasse alla memoria il pugno alzato degli atleti statunitensi di colore  alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968.Abbiamo visto i nostri atleti comportarsi molto bene, vincere un discreto numero di medaglie; li abbiamo visti commossi, sorridenti e mentre mordono la medaglia appena vinta. Per qualche giorno abbiamo quasi tutti dimenticato i diritti umani calpestati. Però siamo italiani e non potevamo certo smentirci… Appena messo piede in Italia e con al collo le due medaglie di bronzo conquistate ( con relativi compensi in denaro…50000 euro per un bronzo…) ecco che una delle nostre paladine della scherma Margherita Granbassi  affermava «donerò la mia maschera al Dalai Lama» invitando i suoi colleghi rimasti ancora in Cina per gareggiare  a “farsi sentire”..  ovviamente   DOPO le gare…La Grambassi era rimasta colpita dall’accusa del Dalai Lama che denunciava il massacro di circa 400 tibetani negli ultimi mesi. Ma la Granbassi era partita dall’Italia o da Marte visto che sono più di cinquant’anni che il regime cinese sta effettuando un vero e proprio genocidio in Tibet. Dov’era la Granbassi quando si esortavano gli atleti a non partire? Ma sono bastate queste frasi per infondere coraggio agli altri. Il nostro portabandiera Antonio Rossi che aveva detto di tener fuori la politica, una volta messo piede sull’aereo ( un po’ più coraggioso della Grambassi…diamogliene atto) definiva “agghiaccianti” le parole del Dalai Lama. Anche lui era partito da Marte….Ormai il tabù era stato infranto ed ecco che i nostri atleti vincitori di medaglie, anche dalla Cina, ma sempre con l’assegno in tasca regalavano al Dalia Lama guantoni( il pugile Russo) e un body ( la canoista Idem). Peccato che a nessuno di loro sia venuto in mente di regalare il suo assegno… La cosa più sconcertante è però venuta dai media, tutti ad esaltare le “eroiche” gesta degli atleti italiani in favore della causa tibetana… una riscoperta del Tibet anche per loro