L'ISOLA CHE C'E

Dario, la Costituzione ed il manuale delle Giovani Marmotte


Il primo atto ufficiale del neo segretario del Partito Democratico Dario
Franceschini è stato il giuramento sulla Costituzione italiana. Un atto insolito che aveva come scopo quello di raccattare qualche voto a sinistra e fermare l’emorragia di consensi dovuta alla gestione Veltroni. Osservando la scena del giuramento alla presenza del padre qualche dubbio  è subito affiorato alla mente; si è avuta quasi  l’impressione che avesse scambiato il padre con il Gran Mogol… dubbio frugato qualche settimana dopo.Di solito coloro per cui cambiare la Costituzione anche solo in alcune parti è un tabù sono quelli che la conoscono poco o nulla e Franceschini pare appartenere a questo gruppo. Capita infatti che tra le scellerate ipotesi del Colbert italiano Tremonti c’era pure quella di affidare al prefetto la vigilanza sulle banche! Proposta che tranne la Lega ( e pensare che fin dagli inizi si era battuta per l’abolizione della figura del prefetto…i tempi cambiano…) lasciava tutti interdetti, perfino ( e per fortuna)  Franceschini!Peccato però che con la sua scelta di giurare solennemente sulla Costituzione egli abbia appoggiato la proposta di Tremonti, infatti l’articolo 47 afferma che «la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme […] e disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito». Articolo di stampo sovietico senza ombra di dubbio, poco consono ad un economia capitalista e quindi libera. In effetti fino ad oggi non è stato applicato alla lettera ( e non solo quello…da questo punto di vista il nostro è un paese illegale che da sempre non rispetta la Costituzione) quindi potrebbe essere opportuno cambiarlo visto che giustamente Franceschini vuole difendere l’autonomia della Banca d’Italia. Ma  con quell’aria da boy scout il buon Dario non sembrava stesse giurando sulla Costituzione…