Ultimi Commenti
Aisha.1 il 14/11/08 alle 15:16 via WEB
Grande uomo colui che ha il coraggio di voltare pagina..... Un abbraccio
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iside.69 il 13/11/08 alle 22:05 via WEB
io ti capisco sai....
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sorcina_s il 11/11/08 alle 22:18 via WEB
-.-.-.-.-."Anche io ho navigato in questo periodo"-.-.-.-.-.-ma non so in quale isola...in quale deserto arido e secco adesso sono approdata.....,.-.-.-.,.,-,-,-.,.,,
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sabrina_ergo_sum il 10/11/08 alle 10:17 via WEB
Voglio dedicare una mia poesia (inedita)scritta a maggio 2007...voglio dedicarvela per l'inizio del vostro viaggio...e farvi l'augurio che riusciate a vivere felici e sopratutto serenamente..
IN VIAGGIO VERSO ITACA
Ti accompagno per quella salita…
Mano nella mano…
Troppo ripida per noi..
Per le nostre spalle..ormai curve…
Per il nostro fiato…
Sempre più ansimante…
Fermati…
Fermati con me…
Siedi all’ombra dell’ulivo giovane…
A riposare…
Siedi sul muretto….
Ora nostro..
Delle nostre scorribande
Siedi e guarda…
La mia mano che circonda le tue spalle…
I nostri occhi rivolti verso le montagne…
Al di la di esse..
Dietro c’è la nostra Itaca…
Che ci attende…
Guarda i miei occhi…
Che dolcemente si disperdono…
Per te e in te…
Lasciati andare a questa musica…
Lasciati andare ad una nuova forma di vita…
Che ha la candela accesa del presente….
E tante candele spente se guardi dietro…
Colma le lacune…
Colmale insieme a me…
Non aver timore…
Di queste coste frastagliate…
Dove è difficile l’approdo…
Teniamoci per mano di giorno…
E abbracciati di notte…
Accompagniamoci per questa vita…
Le primavere sono sempre troppo poche…
Accompagniamoci per questo viaggio senza ritorno…
Con in mano un fiore..
E una speranza…
Di non perderci…
Di non morire con la notte..
UN CARO SALUTO SABRINA
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Aisha.1 il 07/11/08 alle 13:28 via WEB
La completezza non esiste fuorchè nella nostra immaginazione. Un abbraccio
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sabrina_ergo_sum il 06/11/08 alle 10:29 via WEB
L’uomo è un insieme di istante e di intervallo …è completo solo quando si lega all’altro..da solo… non acquisisce nemmeno la peculiarità umana….rimane una creatura non finita…un pezzo di qualcosa che non si realizza senza un altro qualcosa che lo completi…Mi sembra che hai raggiunto questo stato di equilibrio…hai accanto una persona che dici essere l’unica…ma l’unicità non mai fine a se stessa…una persona accompagna i tuoi passi…diverso da me che seguo i tuoi passi…alcune volte le orme scompaiono…difficile è seguire…Se ti senti cosi non è perché sei un uomo irrisolto…abbiamo affrontato già questo argomento…sei come già detto “un cercatore di infinito…il dominio di un uomo inquieto e incompleto per disarmonicità…il tuo è un continuo tendere l’anima a Dio…e ne hai bisogno..fa parte dei tuoi bisogni… semmai parlerei di dismisura…troppa sensibilità…troppa curiosità.. troppi pensieri che contorcendosi ti rendono ansioso… ti affatichi e patisci le tue stesse passioni…sei solo un cavaliere errante: il tuo spirito libero è attratto dal trascendentale e dall’altrove…il tuo spirito vaga fatalmente attirato dai tuoi stessi pensieri erranti e sconosciuti sempre nuovi…il pericolo intrinseco di questo vagare sta nella tentazione di fuggire senza memoria anche da te stesso...Tutti in qualche modo ci sentiamo incompleti…ci sentiamo di riuscire a realizzare solo una parte di noi stessi e non l’altra…sentiamo di essere dimezzati…ma non lo siamo veramente…e solo l’impressione di chi vive solo di poesia…un caro saluto Sabrina
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iside.69 il 02/11/08 alle 22:26 via WEB
ma siamo sicuri che quello strano sei tu?
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Aisha.1 il 27/10/08 alle 12:52 via WEB
In alcune circostanze è meglio essere "strani" ma veri che "normali" e artefatti. Buon inizio settimana
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sabrina_ergo_sum il 24/10/08 alle 09:57 via WEB
Passata è la tempesta che mi ha scosso...sono di nuovo qui a leggerti e a condividere...Stai parlando della felicità...della consapevolezza dei tuoipassi...Cercavo di capire cosa fosse..ma non trovavo le risposte...o
erano considerazionitroppo generali..facilmente opinabili..magari non
centrati o troppo filosofici...e anche difficilmente comprensibili..per
primo a mestessa..e allora camminando a piedi...seguendo i miei passi...in una bella giornata
di sole..(si riflette molto a camminare a piedi è un ottimo stimolante
del cervello e del pensiero)... Mi è venuto in mente quello che i latini dicevano della campagna..CAMPANIA FELIX...Era chiamata a quel tempo..
illo tempore... per il suo sole.. per i suoi campi per la fertilità
della sua terra...allora penso alla felicità come a
qualcosa di vivo.. reale.. che nasce dalle cose semplici .. alla fertilità delle
nostre menti..come quella di una zolla di terra... puoi coglierla a
tratti..un fiore che sboccia improvviso..o scoprire il mattino..o anche nel
sorriso del contadino che ammira il frutto del suo lavoro in un campo ..
di girasoli...di grano.. e tutto si trasforma..si rigenera giorno dopo
giorno..mese dopo mese.. stagione dopo stagione.. attese..ripartenze...
allora penso alla felicità come qualcosa che ha nel giallo l'essenza
del sole...la profondità dell'ocradella terra...l'infinito blu della volta
del cielo..ed il lavoro sensato volto ad esaltare la combinazione di
questi elementi..dati..per tutti..nessuno
né è escluso...per contro.. la noia.. il tedio.. la pigrizia genera tutto
il contrario.. l'infelicità.. l'invidia.. la gelosia...il rubare.. il nero
..il grigio..l'amorfo volto di chi vorrebbe appropriarsi della tua felicità..
o di quella di tutti.. o cerca riparo nelle felicità artificiali..l'amorfo
volto di chi ride.. di chi si sorprende per niente.. e per
tutto..diffido dei complimenti facili.. fuori luogo.. cerco il silenzio e la meditazione e l'approvazione di chi sa apprezzare..aspettare.. pazientare.. con la
solitudine..tipica del contadino.. che sa quello che c'è dietro ..anche
ad un solo raggio di sole.. in una giornata buia.. la sua fatica
invisibile..scolpita nei calli delle sue mani.. nelle rughe del suo
viso..letti scavati di fiumi di sudori .. e allora ci si è tentati di
guardare al telescopio stelle irraggiungibili
e invece bisogna distogliersi.. e guardare al microscopio.. e guardare le
piccole cose ..che ci sfuggono.. le stelle sono li.. ferme.. forse non
esistono neanche più.. solo la loro luce ci è data scorgere.. ma guardare la terra
.. si possono coltivare rose.. e non tentare di ingabbiare la felicità..
non è non è possibile.. non avrebbe vita.. sarebbe come un uccello
chiuso in gabbia..sterile..può solo desiderare di fuggire..appena dimenchi la
porticina aperta..della gabbia dorata..inutile fasto.. Un caro saluto Sabrina
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sorcina_s il 17/10/08 alle 19:53 via WEB
....passi lenti...passi veloci...rieccomi qui....non so con quale forza...ma riparto....ripartiamo vero???Mi starai nuovamente vicino???
P.S
dopo il P.S che ho scritto al tuo messaggio...mi sono voluta rimettere in gioco...
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