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LO SAI CHE...

Post n°70 pubblicato il 01 Aprile 2011 da livello2010
 

                                                        

Il 19 marzo 2010, quando la madre di Andrei Zhuk è andata nel carcere del Minsk, la capitale della Bielorussia, per portare del cibo al figlio condannato a morte per omicidio, le è stato detto di tornare indietro, di non andare più a fargli visita e di aspettare una notifica del tribunale.
Tre giorni dopo, è stata informata che suo figlio e un altro detenuto nel braccio della morte erano stati uccisi con un colpo alla nuca e che il corpo non le sarebbe stato restituito né le sarebbe stato detto dove era seppellito.

Come documenta il recente rapporto di Amnesty International sulla pena di morte nel mondo nel 2010, la Bielorussia non è stata sola nella triste classifica dell'omicidio di stato. Decapitazione, impiccagione, fucilazione, iniezione letale e sedia elettrica: la mano del boia nel 2010 si è resa responsabile, secondo i dati ufficiali, di 527 esecuzioni in altri 22 stati, senza contare le migliaia di esecuzioni probabilmente avvenute in Cina, dove la pena di morte è ancora un segreto di stato. Insieme alla Cina, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Stati Uniti d'America, Yemen, sono stati tra i paesi che più frequentemente hanno fatto ricorso alle esecuzioni.   

Nonostante l'uso sistematico della pena di morte anche per reati di natura economica o legati alla droga, per blasfemia o per relazioni sessuali tra adulti consenzienti, lo scorso anno, il numero complessivo delle esecuzioni ufficiali è stato inferiore a quello del 2009 e i paesi mantenitori sono stati sempre più isolati. Quelli che hanno abolito la pena di morte per ogni reato sono diventati 96, grazie alla decisione del Gabon di eliminare la pena capitale. Il presidente della Mongolia ha annunciato una moratoria sulla pena di morte e, per la terza volta e con un sostegno ancora più ampio, l'Assemblea generale dell'Onu ha chiesto una moratoria globale sulle esecuzioni. Nel marzo 2011, l'Illinois è diventato il 16° paese abolizionista degli Usa.

Questi sono passi importanti di un percorso che ha visto negli ultimi 10 anni, 31 paesi liberarsi da questa pena crudele, disumana e degradante, che viola il diritto alla vita, non ha alcun effetto deterrente e comporta anche il rischio di gravi errori.

Un mondo libero dalla pena di morte non solo è possibile, è necessario!

 
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L'AQUILA

Post n°69 pubblicato il 01 Aprile 2011 da livello2010
 

http://jutarramutu.blogspot.com/

Ju tarramutu - il blog

UN VIAGGIO NEI TERRITORI DELLA CITTA' PIU' MISTIFICATA D'ITALIA un film di Paolo Pisanelli

ZaLab
con
 BIG SUR, PMI e OFFICINAVISIONI
Presentano
JU TARRAMUTU

In anteprima nazionale mercoledì 6 aprile 2011
Un film documentario di Paolo Pisanelli
musiche: Animammersa
prod. Big Sur, PMI e OFFICINAVISIONI (89’ Digital Betacam – Italia 2010)

C’è una cosa che nessuna tv, nessuna radio può riportare fedelmente: il silenzio. Nei primi giorni dopo il sisma il silenzio era ovunque. Non solo tra le macerie. Le persone andavano in giro come fantasmi. In mezzo alla gente c'era il silenzio, dentro la testa c'era il silenzio”.

La notte del 6 aprile 2009 un violento terremoto ha devastato una delle più belle città italiane e il suo territorio, dotato di  uno straordinario patrimonio artistico e naturale.
Dopo quella notte, L’Aquila è divenuta teatro della politica sia nazionale che internazionale. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha deciso di spostare il summit del G8 nel capoluogo abruzzese per captare l’attenzione e ottenere aiuti internazionali.
Per mesi le persone “terremotate” sono rimaste spaesate e totalmente escluse dalle scelte politiche che decidevano il loro futuro.
In un periodo di quindici mesi di riprese, il film racconta la città più mediatizzata e mistificata d’Italia, passata dalla rassegnazione alla rivolta attraverso mille trasformazioni, intrecciando storie di persone, luoghi, cantieri, voci e risate di “sciacalli” imprenditori che hanno scatenato la protesta delle carriole, quando ormai il terremoto non faceva più “notizia”. Riprendiamoci la città hanno gridato gli abitanti dell’Aquila e si sono organizzati per spalare le macerie, dimostrando la volontà di non rassegnarsi al silenzio, anche se costretti a vivere nelle periferie di una città fantasma.

ZaLab sostiene la distribuzione del documentario. Chiunque fosse interessato a organizzare una proiezione del film o il 6 aprile o in altre date, può contattarci scrivendo all’indirizzo distribuzione@zalab.org
Per vedere il trailer del film e per maggiori informazioni sulle proiezioni:
http://jutarramutu.blogspot.com/

 
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IL PD UNA NE PENSA E CENTO NE SBAGLIA

Post n°68 pubblicato il 26 Marzo 2011 da livello2010
 

Federalismo/ Serracchiani (Pd): dovevamo votare no

 

 

 
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ATTENZIONE AI REFEREDUM

Post n°67 pubblicato il 25 Marzo 2011 da livello2010
 

Leggete con attenzione!!!

Ai referendum del 12 giugno per dire NO devi segnare... SI.

Vuoi eliminare il ricorso all'energia nucleare?.... SI.

Vuoi cancellare la privatizzazione

dell'acqua?.... SI.

Vuoi sbarazzarti del legittimo

impedimento?.... SI.

Il referendum passa se si raggiunge il quorum.

Occorre che vadano a votare 25 milioni di italiani.

Per ...questo dobbiamo informare... da subito!

Copia e incolla, grazie.

 

 
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