LA PROVINCIA

Parole, parole, parole...


Il professore Ficca sa come pochi che il linguaggio e la stessa mente sono strumenti dell' evoluzione(lo so, è dura ma è così):non hanno senso, se non in un'ottica evoluzionistica e sono una risposta adattiva e funzionale.L'altro mio professore, Guccini, sa che della parola puoi fra tutto.Perchè le parole son strumenti, come la dinamie di Nobel, e come l'intelligenza, la memoria, l'immaginazione tali dovrebbero restare.Amore, tu hai mai visto...un ciabattino esser fiero delle sue lesene, non delle sue scarpe?un pittore dei suoi pennelli non dei suoi quadri?un giardiniere delle sue zappe non dei suoi fiori?Parole, son parole, e quante mai ne ho adoperatee quante lette e poi sentite,a raffica, trasmesse, a mano tesa, sussurrate,sputate, a tanti giri, riverite,adatte alla mattina, messe in abito da sera,all'osteria citabili o a Cortina, o a Marghera.Con gioia di parole ci riempiamo le mascellee in aria le facciamo rimbalzaree se le cento usate sono in fondo sempre quellenon è importante poi comunicare,come l'uomo solo, che fischietta dal terroree vuole nel silenzio udire un suono, far rumore.Mio caro amoresi è un po' come commessi viaggiatoricon campionari di parole e umoria ritmi di trecento e più al minuto;amore mutobeati i letterari marinaicosì sul taciturno e cerca guaicosì inventati e pieni di coraggio.Io non son quei marinai, parole in rimane ho già dette(e tante, strano, ma ne faccio dire)nostalgiche, incazzate, quanto basta maledette,ironiche quel tanto per servirea grattarsi un po' la rogna, soffocati dal collareadatto per i cani o per la gogna del giullare.Poi andare sopra un palco per compenso o l'emozione:chi non ha mai sognato di provare?Sia chi ha capito tutto e tutto sa per professioneed ha un orgasmo a scrivere o a fischiare,sia quelli che ti adorano fedeli e senza intoppi,coi santi non si scherza, abbasso il Milan, viva Coppi!Amore sappibeato chi ha le musiche importanti,le orchestre, luci e viole sviolinanti,non queste mie di fil di ferro e spago;amore vago,mi tocca coi miei due giri costantifar il make-up a metonimie erranti:le gaffe proprio all'età della ragione.E sì son tanti gli anni, ma se guardo ancora pochi,Voltaire non ci ha insegnato ancora niente,è questo quel periodo in cui i ruggiti si fan fiochioppure si ruggisce veramenteed io del topo sovrastrutturale me ne frego;chi sia Voltaire mi dite? va be', dopo ve lo spiego.E se pensate questi i vaniloqui di un anzianolo ammetto, ma mettiamoci d'accordoconosco gente pia, gente che sa guardar lontanoe alla maturità dicon sia sordoperchè i rincoglioniti d'ogni parte odian parecchiola libertà e la chiamano "vagiti",o "ostie" di un vecchio.Amore a specchio,è tanto bello urlare dagli schermi,gettare a terra falsi pachidermicoprendo ad urla il vuoto ed il timore.Qui sul mio onore,smetterei di giocar con le parolema un vizio antico e poi quando ci vuoleper la battuta mi farei spellare.Eee, le chiacchiere son tante e se ne fan continuamente,tanto bello dar fiato alle trombeo il vino o robe esotiche rimbomban nella menteesplodono parole come bombe,pillacchere di fango, poesie dette sulla sedia,ghirlande di semantica e gran tango dei mass-media.Dibattito, dal vivo, miti, spot, ex-cineforum,talk-show, magazine, trend, poi TV e radiotelegiornale, spazi, nuovo, gadget, pista, quorum,dietrismo, le tangenti, rock e stadio,deviati, bombe, agenti, buco e forza del destino,scazzato, paranoia e gran minestra dello spino.Amore finolo so che in questo modo cerco guaima non sopporto questi parolainon dire più che ci son dentro anch'io,amore miose il gioco esser furbo o intelligenteti voglio presentare della gentee certamente presto capirai.Ci sono, sai, nascosti, dietro a pieghe di risateche tiran giù i palazzi dei coglioni,più sobri e più discreti e che fan meno puttanatedi me che scrivo in rima le canzoni,i clown senza illusioni, fucilati ad ogni murose stan così le cose dei buffoni sia il futuro.Son quelli che distinguono parole da parolee sanno scegliere fra Mercuzio e Mina,che fanno i giocolieri fra le verità e le mode,i Franti che sghignazzano a dottrina,che irridono ai proverbi e berceran disincantati:"Fra Mina e fra Mercuzio son parole, e non son frati".