Creato da vignetorosso il 08/04/2007

LA PROVINCIA

Blog di automedicazione e vita quotidiana

 

 

« Senza parole'O cafon e 'o pacchian!!! »

Siamo fatti così, siamo proprio fatti così!

Post n°19 pubblicato il 05 Maggio 2007 da vignetorosso
 

Questo post nasce in risposta al post dell'amico nonsolonero, che delinea in maniera divertente le caratteristiche peculiari di noi napoletani.
consiglio di leggerlo prima di cominciare la lettura.
Metto solo un attimo le mani avanti prima di cominciare: è facile in cose del genere cadere in stereotipi o dirla così e colà: io cerco di divertirmi, chi legge legga quindi, cum grano salis, e non si offenda, perchè chi si offende è fetente.;-)

Da sempre sostengo che non esista un basic-napoletano(me lo si conceda scritto così): il quartiere di appartenenza fa tanto e con esso la condizione socio economica; diciamo innanzitutto che per essere un vero napoletano non puoi avere i soldi.
Ovvio, cade tutto il discorso dell'arte d'arrangiarsi, delle peripezie della follia etcetcetc.

Diciamo subito che il napoletano medio è uomo del sud appieno. non se ne frega della società, svuotagli un camion di spazzatura sotto casa, non se ne fregherà minimamente, (per chi volesse fare la prova, dico subito, non c'è bisogno: il consorzio asìa provvede già benissimo) mettigli un granello di polvere in casa e succede la terza guerra mondiale. il napoletano è iperpulito di natura: le nostre mamme, sfido chiunque a contraddirmi stanno sempre a pulire sul pulito, come diciamo noi.

Ma mi sto perdendo, devo parlare delle divisioni per quartiere: napoli è cresciuta spropositatamente, invadendo quanto poteva della provincia: sembra impossibile ma fuorigrotta è stata costruita nel ventennio fascista(a proposito, ma si è capito sotto viale augusto "che ce stà?")! ergo l'invasione di pianura, prima, di quarto poi, e a seguire afragola, casoria, san sebastiano, cercola, volla, monteruscello, mugnano, qualiano, acerra, secondigliano, frattaminor-maggiore, giugliano, villaricca, casavatore...insomma di tutto di più.
i ricchi invece se ne sono andati della meravigliosa pozzuoli, oppure a porticiercolanotorredelgreco, dove, come dice una persona che conosco, per fare la spesa scendono in ordine alfabetico.

Bene, napoli citta: comincio con escludere gli eccessi di iponapoletanismo tendente al milanese andante e ipernapoletanismo tendente alla casba di algeri:
mi atterrò ad un semplice criterio, dall'alto altimetrico, al cuore della città.
-arenella: tu prova a domandare a uno dell'arenella o di cappella cangiano di dov'è; risposta: io?(e chi sennò), IO sono del vomero. benissimo, allora leggi voce vomero, anche se poi mi spiegate cortesemente perchè quelli di san martino non dicono che sono del vomero!!!
-vomero: casa bella, auto di lusso, colf polacca 45enne, professionisti entrambi,quello che mi colpisce del vomero sono le donne: cristo re!, sono tutte uguali, vestono tutte allo stesso modo, hanno tutte lo stesso taglio di capelli, parlano come un nastro registrato, e sembrano tutte strafighe uscite da un catalogo. ben le rappresenta l'immagine di una di esse diffusa su emule in pose non proprio ortodosse; vista quella viste tutte(in privato se volete dico di più)...;-)
-chiaia: solo più chiattilli e industrialotti, per il resto è copia conforme al precedente.
-posillipo: chiaia al quadrato, anche al cubo a volte.
queste  categorie succitate godono di: convizione sacrosanta di essere gli unici esseri meritevoli di vita, conseguente idea che l'altro non esiste e si possa ignorare,superauto immensa e inparcheggiabile full-optional, nella quale entrebbero 12 persone e un cavallo e che serve in genere a portarne solo due (oltre al mignottone al volante) a scuola: gianfilippo e gianmarco; casa al mare, solitamente in calabria ma non a scalea, casa in montagna, generalmente a roccaraso. amante: la noia dei ricchi, si sa. solitamente urlano durante il rapporto sessuale.

passiamo ora all'ipernapoletanismo:i quartieri non li cito, ma penso siano facili da immaginare: quello che mi colpisce di questi quartieri sono le donne: tutte uguali, sguaite, mezze nude nelle discoteche, sempre pronte a far menare le mani ai loro uomini per dimostrare che lo sappiano gestire(la mascherano con la gelosia), stivali allucinanti, ma davvero, da lsd, trucco fatto con stucchi provenienti dai restauri della reggia di caserta. la suindicata categoria gode di: convinzione che si possa calpestare l'altro per affermare se stesso, mini auto, ma mega accessoriata di ogni marmitta possibile e accessori per inquinare meglio, che normalmente potrebbe trasportare forse tre persone e un cane, ma all'occorrenza anche dodici e un cavallo; casa al mare, solitamente in calabria, ma solo a scalea. settimana bianca a roccaraso, in quindici in due vani(così come a scalea- "tant ammà sula rurmì ntà cas!"). amante: la rivincita dei poveri; si sa. solitamente urlano durante il rapporto sessuale.

il vero napoletano abita dall'asse ferrovia-capodichino fino all'asse capodimonte-materdei-santalucia, e, isolato nella città che gli appartiene, a fuorigrotta.

E' a questo napoletano che si rivolge la mia attenzione, e a nessun altro, e non e vero ciò che di qualunquistico dicono i proverbi, ovvero "ca nisciun è fess", in quanto i fessi ci sono pure a napoli, e conosco napoletani anche antipatici, e quant'altro.quello che unisce qualsiasi napoletano, di qualsiasi ceto, cultura, formazione, religione sono le seguenti  cose:
1-il napoletano la domenica "saddà abbuffà". si nun magn comm a nu puorc non si sente a suo agio; le partite alla radio o su sky si vedono col ventre teso come un otre.
capodanno è l'apoteosi: "a gent va a ballà co capiton che le esce a rint e recchie..."
2-il napoletano vero usa la macchina anche per andare a fare la pipì: se deve recarsi a piazza dante partendo da piazza carità, una comoda passeggiata di 5/7 minuti il napoletano vero scende in garage alle 8 di mattina. alle 8.30 riesce a districare la macchina e ad uscire, sopporta il traffico di p.zza borsa(p.zza libero bovio), si fa il rettifilo(c.so vittorio emanule) a rischio multa nella corsia centrale, svolta in via duomo e supera un filobus tra i motorini e le auto che gli sfilano intorno... non prende via anticaglia, ma preferisce arrivare a furia(via foria) che più che una strada è un parcheggio che si muove lentamente, svolta l'angolo del museo bestemmiando e scende via roma(in quel tratto, via pessina) per arrivare sudato, distrutto, irritato e sfinito a parcheggiare nei pressi di piazza dante(solitamente a montesanto o verso piazza carità, dove egli abita).
ore11.30.
3-il vero napoletano è sicuro di una cosa più della fedeltà della propria moglie: lui e solo lui sa qual'è il miglior bar-pizzeria-pasticceria che fa il miglior caffè-pizza-sfogliatella di napoli.
4- il vero napoletano "si fa i debbiti" ma va in VACANZA, anzi, "si va a fare la VILLEGGIATURA!!!"(e qui vorrei l'ovazione plebiscitaria).
Ai bei tempi con un milione e mezzo stava dai quindici giorni a un mese ad
ischia.
Per i napoletani è come loudes, meglio, ci si va indovinate con cosa?...ovviamente ca machin... e poi ci sono pure le terme.
5-il vero napoletano a capodanno spar e bott!!!
il primo che dice che non è vero gli sparo un rentino in bocca, un tricchitracche nelle recchie e una cipolla sotto casa. e poi lo arrostirco pian piano su un vulcano.
6- e con questo concludo, po venì a fin rò munn, ma il vero napoletano a pasquetta a casa non resta!!!
qui ci sono due filoni, ma netti e serrati: i vattienti o battenti o fujenti, vanno a madonna dell'arco(sant'anastasia), per professare la loro fede alla madonna dell'arco, devota, venerata, amata fino al delirio dai napoletani.
i non fedeli hanno un rituale che si ripete intatto come una liturgia: turtaniello o casatiello che dir si voglia sotto braccio, il santuario laico dei pasquettisti è il molo beverello!!!
un traghetto li accompagnerà a capri e li trascorreranno quella che per loro è una giornata di svago e per i capresi, l'anteprima della valle di Giosafat!!!
Dio mi perdoni, anche voi se potete!!!

 
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