COME OGNI COSA CHE E' UMANA, ANCHE IL LAVORO NON PUO' ESSERE SICURO AL 100%.
MA CHE SI MUOIA COME IN THYSSEN, O DI EROISMO UMANO, O SPINTI DA UNA TRAVE NON SI PUO'.
GLI INCIDENTI SUL LAVORO DEVONO ESSERE DECIMATI.
DA POLITICHE SALARIALI, OCCUPAZIONALI, CONTRATTUALI.
Ciao fab, Tu lo sai. Ora lo sai. Ti parlo come fossi un Dio, quel Dio in cui è sempre più difficile credere, voglio scrivere qualche altra tua parola prima di prendere congedo da te e da un post che mi pare inusitato, e un po' spaventevole, tra l'insano e la paura dell'insania. D'ä mæ riva ti me perdunié u magún
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Post n°24 pubblicato il 17 Maggio 2007 da vignetorosso
VERGOGNA! in due parole: VERGOGNATI MALEDETTO XVI!!! nel mio spazio virtuale non c'è spazio che per il disprezzo (e la voglia di vederti in manette) per te e la tua maledetta razza. e mo bannatemi pure il blog! fonte: www.beppegrillo.it et al.
Spero che quanto prima tu incontri il dio che credi di servire e che lui mantenga la sua promessa! |
Post n°23 pubblicato il 14 Maggio 2007 da vignetorosso
Un ebreo ed un cinese sono seduti al bar e bevono. E riprendono a bere. Dopo un po' il cinese dice: "Non piace eblei...". |
Emergenza a Serre.
le ruspe dell'esercito e le cariche della polizia nella cava di sezze, con feriti e contusi. tutti i chiarimenti nel blog dell'amico Joiyce, sale del mondo... diffondete e informate! |
Nasce un nuovo post, ancora una volta su una tematica che mi ha trovato coinvolto sullo splendido blog dell’amico nonsolonero(consiglio a tutti di visitarlo). Ma mi perdo come al solito…allora… Cos’è un “cafone” e in cosa differisce da un “pacchiano”. Il cafone, nel senso comune, è l’individuo rozzo, volgare, dall’eloquio sgraziato e dai toni alti, zotico e volgare, che lo rende detestabile e antipatico. Il pacchiano invece, che condivide col primo(ma che in maggior misura esprime) l’origine agreste e provinciale, è il contadino per eccellenza, paesanotto, quello cà scarpa gross e a cerevella fina, che può sbagliare un abbinamento d’abiti o di colori in un’occasione mondana, facendo na clamorosa pacchianata, mai una cafonata, e più che all’antipatia e all’insofferenza del cafone , spinge alla benevola simpatia, al sorriso, perché la rusticità e la goffaggine sono in lui connaturate (senza esigenza di mostrarsi per ciò che non è o vuole apparire-vedi cafone) e per ciò stesse scusate. E cosa dire poi se il pacchiano “diventa” donna: la pacchiana, questa prosperosa e rubiconda contadinotta che ognuno vorrebbe avere al fianco almeno nu quart d’ora?... Ehm… mi ricompongo: |
Questo post nasce in risposta al post dell'amico nonsolonero, che delinea in maniera divertente le caratteristiche peculiari di noi napoletani. Diciamo subito che il napoletano medio è uomo del sud appieno. non se ne frega della società, svuotagli un camion di spazzatura sotto casa, non se ne fregherà minimamente, (per chi volesse fare la prova, dico subito, non c'è bisogno: il consorzio asìa provvede già benissimo) mettigli un granello di polvere in casa e succede la terza guerra mondiale. il napoletano è iperpulito di natura: le nostre mamme, sfido chiunque a contraddirmi stanno sempre a pulire sul pulito, come diciamo noi. Ma mi sto perdendo, devo parlare delle divisioni per quartiere: napoli è cresciuta spropositatamente, invadendo quanto poteva della provincia: sembra impossibile ma fuorigrotta è stata costruita nel ventennio fascista(a proposito, ma si è capito sotto viale augusto "che ce stà?")! ergo l'invasione di pianura, prima, di quarto poi, e a seguire afragola, casoria, san sebastiano, cercola, volla, monteruscello, mugnano, qualiano, acerra, secondigliano, frattaminor-maggiore, giugliano, villaricca, casavatore...insomma di tutto di più. passiamo ora all'ipernapoletanismo:i quartieri non li cito, ma penso siano facili da immaginare: quello che mi colpisce di questi quartieri sono le donne: tutte uguali, sguaite, mezze nude nelle discoteche, sempre pronte a far menare le mani ai loro uomini per dimostrare che lo sappiano gestire(la mascherano con la gelosia), stivali allucinanti, ma davvero, da lsd, trucco fatto con stucchi provenienti dai restauri della reggia di caserta. la suindicata categoria gode di: convinzione che si possa calpestare l'altro per affermare se stesso, mini auto, ma mega accessoriata di ogni marmitta possibile e accessori per inquinare meglio, che normalmente potrebbe trasportare forse tre persone e un cane, ma all'occorrenza anche dodici e un cavallo; casa al mare, solitamente in calabria, ma solo a scalea. settimana bianca a roccaraso, in quindici in due vani(così come a scalea- "tant ammà sula rurmì ntà cas!"). amante: la rivincita dei poveri; si sa. solitamente urlano durante il rapporto sessuale. il vero napoletano abita dall'asse ferrovia-capodichino fino all'asse capodimonte-materdei-santalucia, e, isolato nella città che gli appartiene, a fuorigrotta. E' a questo napoletano che si rivolge la mia attenzione, e a nessun altro, e non e vero ciò che di qualunquistico dicono i proverbi, ovvero "ca nisciun è fess", in quanto i fessi ci sono pure a napoli, e conosco napoletani anche antipatici, e quant'altro.quello che unisce qualsiasi napoletano, di qualsiasi ceto, cultura, formazione, religione sono le seguenti cose: |
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PROSSIMAMENTE...
La forza è nella giovertù..........
Garibaldi: l'eroe dei due mondi?
Omaggio ad Aurelio Fierro.
consentitemelo, ho inventato la reclame sul blog!!!
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