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Gli spazi invisibili
Il Sogno di Ilaria
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Lacrime
«La cosa bella de La Corte è la forma umana. È proprio grazie alla creatività di persone che valgono che siamo qui». Sono queste le parole di Manuela Schiano Lomoriello, organizzatore e amministratore della nona edizione della rassegna La Corte della Formica. La manifestazione, diretta da Gianmarco Cesario, si terrà al Teatro Piccolo Bellini di Napoli dal 14 al 21 ottobre. “La verità, vi prego, sull’amore” è il tema intorno al quale sono stati ideati i progetti presentati: 18 corti teatrali, 22 racconti brevi e 12 corti cinematografici.
IL PROGRAMMA – Lunedì 14 ottobre ore 18.00 vi sarà la rassegna di narrativa breve “Scrivere a Corte”, curata da Claudio Finelli; da martedì 15 a domenica 20 ottobre, ore 21.00, le sei serate della rassegna di teatro breve “La Corte della Formica”. Lunedì 21 ottobre, ore 15.30, presso il Multicinema Modernissimo, in collaborazione con Stella Film e Pigrecoemme, la rassegna di cinema breve “La Corte della Formica Movie”. Lunedì 28 ottobre, ore 21.00, al Teatro Piccolo Bellini il Gran Galà di Premiazione, serata condotta da Antonio Mocciola e Veronica Rega.
LE GIURIE – Per la sezione teatro: Gerardo D’Andrea (presidente), Claudio Finelli (coordinatore), Roberto Azzurro, Paolo Coletta, Hilenia De Falco, Bianca Nappi, Francesca Rondinella, Alessandra Stella. Per la sezione cinema: Lucio Allocca (presidente), Luciano Correale (Art Concept della rassegna), Ugo Autori, Cristina Donadio, Luigi Scaglione, Pasquale Scialò. Per la sezione narrativa: Maurizio De Giovanni (presidente), Rosanna Bazzano, Michele Grauso, Antonio Mocciola, Eduardo Savarese.
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La casa editrice La Quercia Editore, in collaborazione con l'agenzia letteraria Agape Servizi Editoriali, indice la prima edizione del concorso letterario "10 piccoli indiani"
Le iscrizioni sono aperte fino al 31 dicembre 2013
Sono aperte le iscrizioni per il Concorso letterario per opere inedite "10 piccoli indiani".
Per info e iscrizioni, mandare un'email a redazione@agapeservizieditoriali.it oppure chiamare il numero 08119530546 o il cellulare 3669558585
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Una città come Napoli non poteva di certo farsi mancare degli eroi con poteri straordinari. Un gruppo di ragazzi difende la città e il pianeta dai pericoli che incombono: grandi cataclismi, ma anche problemi di tutti i giorni, non molto lontani dai nostri. Il tutto condito con del sano umorismo che ogni girno allieta la difficile quotidianità della nostra amata città.
La tranquilla vita di Marco, insegnante di Napoli, è messa a soqquadro dalla giovane Melania, la quale lo trascinerà in un'avventura senza precedenti. I due ragazzi insieme al geologo Davide e all'archeologa Sara si ritroveranno in una spedizione del tutto eccezionale: scoperte del passato che rivelano il futuro. Leggere questo racconto vi sembrerà come vivere l'emozionante avventura dei protagonisti.
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Si è svolta ieri, 19 giugno, presso la sede dell’Associazione Culturale Teatrale Te.Co. in Via Diocleziano 316 (Fuorigrotta, NA), la presentazione de Il sogno di Ilaria di Luigi Civita. L’evento, realizzato con la collaborazione della Lega Anti Vivisezione di Napoli, ha coinvolto, oltre l’autore stesso, Alessandro Palladino nel ruolo di presentatore e rappresentante del Te.Co., l’illustratrice del libro Silvana Verduci, le rappresentanti del consiglio della LAV Marisa Caruso e Rosaria Caniglia.
Particolarmente gradevole l’atmosfera di leggerezza che si è creata immediatamente all’interno dell’Associazione Culturale per via della conduzione “all’impronta” di Alessandro che, rispettando la sua formazione teatrale, ha pianificato solo per grandi linee la presentazione: l’evento si è aperto spiegando il ruolo dell’Associazione Culturale Teatrale e l’ambivalente significato della sigla Te.Co., sigla che riunisce il significato di amicizia e contatto della parola “teco” con l’abbreviazione di Teatro di Contrabbando.
Partendo dalla comune esperienza teatrale, i ragazzi dell’associazione hanno immaginato e poi trasformato idee e concetti comuni in uno spazio collettivo concreto in cui dar voce ad eventi artistici e culturali di ogni genere che, per un motivo o per un altro, devono “sopravvivere all’ombra dei grandi”. Per questo la presentazione de Il sogno di Ilaria è stata anche l’occasione per inaugurare la serie di appuntamenti “Vita da Libri”, che si svolgerà nel corso dell’estate. In questo contesto, la semplicità e l’improvvisazione hanno preso immediatamente il sopravvento sull’ingessatura e l’asetticità che caratterizza le presentazioni “classiche”, permettendo all’autore di raccontarsi al meglio e al pubblico di “accomodarsi” nella sua opera.
Un’opera il cui sogno, spiega Luigi, è un desiderio “di speranza e di amicizia, il sogno di cambiare il mondo rimboccandosi le maniche e vederne i risultati”, anche raccontando situazioni poco piacevoli come gli allevamenti intensivi di galline ovaiole – allevamenti per cui, ricorda l’autore, l’Italia è sotto giudizio presso l’UE. Un obiettivo raggiunto con abilità poiché si è riusciti a “raccontare un argomento difficile con un testo semplice”, come afferma Silvana, le cui illustrazioni impreziosiscono l’opera e la arricchiscono di tinte calde ed avvolgenti che sembrano rappresentare perfettamente ciò che Luigi racconta.
Ed è proprio grazie alla conduzione precisa, ma al contempo imprevedibile, di Alessandro che è salito sul palco anche un ospite inatteso: Michele Grauso, fondatore de La Quercia, casa editrice de Il sogno di Ilaria. Grauso si è momentaneamente soffermato con l’autore sull’importanza del ruolo della carta, laddove questa diviene aspetto concreto e sensibile dell’opera, e sulla genesi della stessa che gli è stata presentata come quasi completa, tanto da essere uno dei pochi casi in cui “non ho dovuto fare niente”, e dalla quale è stato stupito per bellezza e forza descrittiva.
Un’energia che è emersa anche nei piccoli estratti letti durante la presentazione che, con le incantevoli voci delle lettrici Chiara Vitiello e Francesca Bergamo ed il vigoroso accompagnamento dei Gipsy Jokers, ha allettato il pubblico con la sua dolcezza e poesia – come sottolineato dall’autore della prefazione, il famoso maestro Marcello D’Orta.
Ciliegina sulla torta, il ruolo delle rappresentanti del consiglio della LAV napoletana che, oltre a presentare le istanze e le lotte combattute dall’associazione, hanno proposto un aperitivo vegano alla conclusione dell’evento.
La LAV: http://www.lav.it/
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In un momento storico in cui apparire è fondamentale e l’immagine sembra avere un rilievo decisamente maggiore, di fatto l’importanza della parola riprende quota.
Il testo, che sia sintetico o analitico, si impone per la sua semplicità e cattura l’attenzione più di quel che si potrebbe credere; la rappresentazione di ciò di cui si sta parlando rischia di far perdere di vista il contenuto, mentre i concetti espressi solo attraverso le parole acquistano nuovo significato.
Certo, quasi nessuno – secondo le recenti interviste e statistiche – legge; soprattutto gli adulti sembrano aver perso la capacità di trovare il tempo per sfogliare i libri, farsi ammaliare dal loro profumo ed entrare nelle mille storie che sono lì pronte, anche in un centinaio di pagine, ad accoglierci e travolgerci.
La gente ha davvero così poca voglia di riflettere, emozionarsi ? I bambini pare abbiano una maggiore apertura mentale e siano disponibili a vivere questa esperienza, che consiste anche nel perdere il contatto con la realtà… quindi credo che l’adulto – come sostengo da sempre - debba lasciarsi andare e ritrovare la sua capacità di farsi meravigliare. Leggere ha questo potere!
I ragazzi si lasciano spesso corrompere dalla pubblicità, ma se vengono indirizzati sanno apprezzare quando gli si pone una scelta. Messi di fronte alla possibilità di dar sfogo alla loro creatività, si impegnano e (in misura maggiore rispetto agli adulti) reagiscono con entusiasmo alle iniziative in tal senso .
Queste considerazioni ho potuto estrapolarle in seguito ad un esperimento che forse all’inizio è nato in modo inconsapevole, ma poi – notati i primi risultati – è progredito con un procedimento ponderato.
E’ necessaria una premessa. Ho fatto uso del social network più usato al mondo attualmente, non per porre in vetrina un corpo o aforismi vari, quanto per evidenziare i libri in uscita o che sono già in libreria… usando i cosiddetti “post” per segnalare i più venduti o notizie riguardanti l’autore.
Mi sono sorpresa, pur essendo adulta, ma io amo leggere… nel notare che quando alla didascalia si accompagna la copertina del libro, la “notizia” ha minore visibilità rispetto all’enunciato senza allegato; tornando , quindi, al tema in questione posso concludere che le persone si stanno forse ribellando a questa preponderanza e prepotenza dell’esteriorità, rivalutando la forza che deve e può avere la parola.
Silvia Esposito
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Dov’è la vita?
A volte si nasconde tra le piaghe di
un dolore, nell’indifferenza e nella
superficialità degli altri, in un ricordo
che portiamo dentro, di cui non
sappiamo nè vogliamo liberarci.
Che cosa è la vita?
E’ un cammino, un’occasione irripetibile
per incontrare la speranza.
Anna, Marco, Lucia... tutti noi siamo
in cerca di questa “speranza” per non
morire ogni giorno e che incontreremo,
improvvisamente, quando guardando
il cielo comprenderemo che tutto non
è stato inutile.
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Cari ragazzi, avete mai letto un libro intitolato Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare? L’autore
è un cileno di nome Luis Sepùlveda, e la storia (nelle sue linee generali) è questa: Kengah, una gabbiana
avvelenata da una macchia di petrolio (ce ne sono tante, sapete, in mare!) dopo una serie di peripezie riesce a
consegnare a un gatto (di nome Zorba) il proprio uovo. Prima di morire gli fa giurare di averne cura fin tanto che
non si schiuderà, e poi, a tempo debito, di insegnare alla creatura che ne verrà fuori, a volare.
Ancora vi domando: avete mai letto un libro intitolato La collina dei conigli? L’autore si chiama Richard Adams,
e questa è la storia: un gruppo di conigli sfugge come per miracolo alla distruzione della conigliera, e va alla
ricerca di una “terra promessa”: terra che troverà dopo averne passato di tutti i colori.
Si tratta di due capolavori (soprattutto il secondo) che vi invito senz’altro a leggere.
Per qualche verso simile ai due racconti è questo Sogno di Ilaria. Qui leggiamo di una tenerissima (e quanto mai
singolare) amicizia tra un gatto (Tritolo) e un pulcino (Piopio). Piopio ha perso la mamma, e chiede aiuto a un
gatto e a una fanciulla di ritrovarla. L’istinto del gatto sarebbe di papparsi il pulcino, ma i sentimenti, e soprattutto
la pietà, prevalgono. Così i tre si mettono in cammino, e alla fine raggiungono la meta. Dunque, cari ragazzi,
nessun’ansia o preoccupazione: Piopio ritroverà la mamma (ridotta maluccio, ma pur sempre viva) e il racconto
si chiuderà nel migliore dei modi. Ma l’autore di questo racconto (la cui “levità” –leggerezza- di scrittura, ricorda
appunto i romanzi di Sepùlveda e Adams) intende anche sensibilizzare il lettore (piccolo o grande che sia) e per
questo, quasi en passant (di sfuggita) presenta un problema serissimo: la crudeltà nell’allevamento delle galline.
Si tratta di una tematica che sta molto a cuore allo scrittore, impegnato da anni nella lotta allo sfruttamento degli
animali. Una tematica che l’autore spera possa costituire tema di dibattito e di confronto fra quanti leggeranno
il volume.
Un elogio a parte merita l’artista Silvana Verduci, che ha illustrato il libro. Nei tempi che furono (anni Sessanta)
frequentai l’Istituto d’Arte, sezione grafica, e dunque ho titolo ad esprimere un giudizio di questi disegni. Si
tratta di illustrazioni assolutamente in linea col testo (il che non sempre accade: spesso illustratori e scrittori
procedono ognuno per una propria via) prediligendo la poesia (coi tenui colori del pastello, come si vedeva una
volta nei sussidiari delle Elementari), l’ironia e l’umorismo. Illustrazioni adattissime per bambini e ragazzi, e
anche qui –mi si perdoni le autocitazioni- ho titolo a parlare, avendo, come maestro elementare, dovuto per anni
scegliere libri di testo da adottare.
Io vorrei ringraziare Civita di averci dato questo bel libro, al quale auguro ogni fortuna. L’editoria italiana
è in crisi anche per sovrabbondanza di libri inutili quando non dannosi. Ben vengano questi piccoli gioielli
della narrativa.
Marcello D’Orta
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Una storia intensa ma tenera, dove il rapporto che lega gli uomini agli altri animali emerge nelle sue diverse sfaccettature. Un libro che si conclude con un messaggio di speranza e che si propone di suggerire spunti di riflessione per un rapporto rinnovato e più sano con la natura.
La presentazione, che sarà curata dall'autore Luigi CIVITA e dall'illustratrice Silvana VERDUCI, sarà animata da momenti ludici inerenti alle tematiche affrontate nel libro.
INGRESSO LIBERO
prefazione di Marcello D'Orta
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