LA ROSA NERA

Post N° 24


Cominciò ad osservare meglio il locale: era ampio e ben illuminato e ben pulito “com’è possibile che un vecchio capannone in disuso sia così ben tenuto all’interno?” mentre faceva queste valutazioni apprezzava il fresco del cemento del pavimento sotto le piante dei piedi – quei piedi che amava massaggiarsi e farsi massaggiare e di cui si prendeva tanta cura……………..si stupì di pensare a queste cose mentre era in “missione”……continuò ad osservare e notò che dalla stanza principale si poteva salire ad un soppalco tramite una scala a chiocciola. La sua attenzione però era calamitata dai tre uomini che armeggiavano attorno a delle grandi casse di legno che riportavano delle grandi scritte in carattere cirillico e dalle quali venivano estratti degli involucri che parevano essere formati da carta oleosa “tipo quella dei panettieri” pensò scattando delle fotografie. Dopo circa una mezz’ora i tre individui sospesero la loro attività spensero la luce si recarono in quella che sembrava un’altra stanza che era sfuggita alla sua osservazione in quanto era nascosta dalle grandi casse. Simona allora prese il coraggio a due mani e lentamente si avvicinò alle casse per poter osservare meglio il loro contenuto; riusciva a vedere abbastanza chiaramente ma la sua attenzione era attratta dalla luce che filtrava attraverso una finestra della stanza interna dalla quale provenivano delle voci attutite; si avvicinò per ascoltare……gli individui parlavano una strana lingua, e non potendo comprenderla decise di desistere e di tornare a controllare il contenuto delle casse. Apri una cassa ed estrasse un involucro “pesante” pensò e lo aprì; con suo enorme stupore si rese conto che si trattava di armi simili a quelle che vedeva nei film e nei telegiornali; ve ne erano una enorme quantità, centinaia e centinaia, e non solo fucili, ma anche pistole e quelli che sembravano essere dei tubi di plastica dipinti di verde.