Creato da: larry091 il 15/01/2005
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 19 Gennaio 2005 da larry091

Due amici appassionatissimi di tennis ma che ormai hanno una certa età si promettono che il primo che muore apparirà in sogno all'altro x dirgli se in cielo sarà possibile giocare! Purtroppo uno dei due va al creatore e puntuale dopo qualche giorno appare in sogno al suo amico e gli dice: "ho due notizie una bella e l'altra brutta!" L'altro gli dice d'iniziare con quella bella e lui: "Sai qui in cielo ci sono campi meravigliosi, in terra non lo immaginavo nemmeno, si gioca benissimo e con gente splendida!" L'amico: " e la brutta notizia?" e il morto: "domani inizia un torneo e ho visto che giocherai pure tu!!!!!!!!!!!"

Omaggio ad un supercampione che m'ha fatto divertire davvero tanto. Ovunque tu sia: "grazie Stefan"

Stefan Edberg
Un angelo a reteIl tennista svedese Stefan Edberg nasce il 19 gennaio 1966 in un modesto condominio di Vastevik, cittadina di provincia di ventiduemila abitanti. Il padre è un agente di polizia.

Il piccolo Stefan, timido ed educato, all'età di sette anni inizia a frequentare uno dei corsi comunali di tennis. Con la sua prima racchetta in mano ammira in tv l'astro nascente del tennis svedese Bjorn Borg.

Nel 1978 Stefan Edberg vince la più importante gara svedese under 12. Poi l'allenatore, l'ex campione Percy Rosberg, convince il ragazzo ad abbandonare la presa a due mani: da allora, il rovescio e la volè di rovescio divengono i colpi migliori di Stefan.

Nella finale del torneo under 16 dell'"Avvenire" (A Milano), il quindicenne Edberg viene battuto dal fortissimo australiano Pat Cash.

Per la prima volta nella storia del tennis, nel 1983 un ragazzo vince il Grande Slam, i quattro principali tornei mondiali, nella categoria Juniores: è Stefan Edberg. Un fatto curioso e ironico: alla conferenza stampa di Wimbledon, Stefan dichiara: "My father is a criminal" (mio padre è un criminale), suscitando uno sconcerto generale. Stefan in realtà intendeva dire che il padre era agente della polizia criminale.

A Goteborg nel 1984 Stefan Edberg, in coppia con Jarrid (entrambe molto giovani) è l'eroe di una vittoria quasi umiliante per gli avversari, visto il calibro della coppia statunitense McEnroe - Fleming, la coppia numero uno al mondo.

Nel 1985 all'Australian Open vince la finale in tre set secchi, battendo il detentore del titolo e suo connazionale Mats Wilander, di un anno e mezzo più anziano. Stefan Edberg chiude la stagione con il quinto posto nel ranking mondiale. L'anno seguente non partecipa: torna in Australia nel 1987 e arriva in finale. E' l'ultima partita che si gioca sull'erba dello storico stadio di Kooyong (in aborigeno "il posto dei palmipedi"). Batte quel Pat Cash, irruento, aggressivo, rissoso, mostrando grande classe e freddezza, in un bellissimo match lungo 5 set.

Stefan Edberg si trasferisce a South Kensington, abbastanza quieto sobborgo di Londra. Con lui c'è Annette, in passato già fiamma di Wilander. Nel 1988 gioca quindi - per così dire - in casa, a Wimbledon. Arriva in finale, incontra il campione tedesco Boris Becker e vince in due ore e 39 minuti. Il quotidiano Repubblica scrive: "Stefan batteva e volleava, sorvolava angelico quel campo ridotto a maneggio, quella stessa povera erba dove Boris non finiva di scivolare. Pareva più a suo agio di un inglese, Edberg. Non per nulla ha deciso di vivere qui".

A Edberg non è mai riuscito di vincere il Roland Garros. Una sola volta Stefan è arrivato in finale, nel 1989: l'avversario è un diciassettenne cinese di passaporto USA, il più inatteso degli outsider, capace di di compiere almeno un miracolo ad ogni match. Il suo nome è Michael Chang. Contro Chang il favoritissimo Stefan Edberg conduce due set a uno, e ha per 10 volte la palla del break nel quarto set. In un modo o nell'altro riesce a fallirle tutte.

L'anno seguente Edberg ha modo di rifarsi. Vince di nuovo Wimbledon e sale al primo posto della classifica mondiale.

Nel 1991 nella finale di New York perde lasciando 6 giochi a Courier. L'anno seguente, nei tre ultimi turni per ben tre volte Stefan risale da un break sotto nel quinto set. In finale batte Pete Sampras, il quale avrà modo di dire di Edberg: "E' un tale signore che quasi facevo il tifo per lui".

Gli anni successivi sono quelli della discesa: dal 1993 al 1995 Edberg scivola dal quinto, al settimo, al ventitresimo.

Nel 1996 a Wimbledon, Edberg riesce a perdere contro Dick Norman, sconosciuto olandese. Stefan decide di ritirarsi, lo dichiara alla stampa. Passa pochissimo tempo e l'angelo torna a volare a rete: riprende a giocare bene, a vincere spesso. Risale fino al numero 14.

Spesso apparentemente distaccato, sempre elegantissimo, Edberg si impegna fino in fondo, ma non tornerà più sulla vetta dell'Olimpo. La carriera termina, tutti lo applaudono.

 
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Commenti al Post:
mauro8790
mauro8790 il 19/01/05 alle 19:25 via WEB
divertente la barzelletta! e il fatto di ricordare un'amico ti fa'onore anch'io nei post metto riferimenti a persone che nn ci sono piu'...e' l'unico modo per renderle eterne almeno nella memoria! a presto larry!
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