PENSIERI LIBERI

La Signora in rosso


Io penso che non si sia capita la reale portata dell'accaduto, e dal tenore di tanti commenti letti in giro in questi giorni ho capito che effettivamente l'anomalia in quel posto ero io. Perché esporsi è difficile, complicato e crea problemi, ma quando si ha il mio temperamento e si crede nelle cose importanti non si pesano le ingiustizie, le mancanze di rispetto, e, pur rimanendo nel contesto in cui un fatto avviene la reazione è per forza di cose conseguente all'azione che si vuol contrastare. Non c'è una cosa che vale meno di un'altra: una porcata è una porcata quale che sia la chiave di lettura che le si vuol dare. Ecco perché penso che una vigliaccata come quella che hanno fatto a me fosse difficile anche da immaginare, se qualcuno mi avesse detto che avrei perso quel blog così gli avrei riso in faccia. E se penso al tenore delle conversazioni telematiche avute con chi dovrebbe tutelare persone che lì hanno cercato di dare sempre un contributo utile, che ci hanno messo fantasia, creatività, intelligenza, l'attenzione nell'evitare in ogni modo possibile la banalità imperante, e che invece fanno l'esatto contrario dando il loro conforto e appoggio ai delinquenti, perché di questo si tratta, mi vengono i conati di vomito. Quelle persone che dovrebbero appunto vigilare per fare in modo che si faccia "un uso civile di uno spazio pubblico", ecco: questa è una delle cose che mi accusano di NON aver fatto. Oltre alla cazzata delle parolacce e a quelle fantomatiche violazioni reiterate e ripetutamente segnalate: un'altra delle loro balle. E se permettete, a me rode l'anima fin dentro alle ossa non tanto per il blog quanto per il tentativo di screditare la mia reputazione, perché centinaia di persone che negli anni mi hanno seguita possono testimoniare il contrario, l'unica istigazione che si faceva lì era quella al ragionamento, alla riflessione. E il fatto che non abbiano neanche voluto ammettere che in quel blog si stava 'lavorando' a quel progetto è semplicemente disgustoso, visto che tutti lo hanno capito, non si sono accorti neppure che lì dentro da una settimana si festeggia: ognuno si masturba coi mezzi che ha, poca roba, quindi. Ieri ho dovuto minacciare i signori di conference libero digiland perché il link che rimanda al blog che non c'è più conteneva il termine "illegal": quella dicitura significa che quello che è stato chiuso era uno spazio dove si istigava alla violenza, si facevano apologie di fascismo, nazismo e razzismo oppure si propalava materiale pedopornografico. Quando ho scritto alla gentile signora che si occupa di far rispettare le regole (solo a chi le pare, naturalmente) che li avrei portati tutti in tribunale a rispondere di diffamazione reiterata e continuata dopo poco hanno modificato l'url. Di me è stata svilita e denigrata la persona fisica, non solo un nickname. Ma non lo hanno fatto i delinquenti di cui sopra, quella è davvero povera gente che non ha niente, altrimenti vivrebbe la sua vita nella gioia e la spenderebbe in modo proficuo, non nella miseria e nella miserabilità: la responsabilità è esclusivamente di chi gestisce quel portale. Sono loro che permettono che certe cose possano accadere, anzi, le incentivano. Io ci ho messo la mia faccia, non quella di un'altra persona, perché so che la mia faccia posso portarla ovunque e con orgoglio insieme a tutto il resto di me. E chi risponde alla trasparenza, alla lealtà, all'onestà, non solo intellettuale, con la menzogna, la diffamazione, è un disonesto, un criminale, e per questo voglio che più gente possibile sappia che quelle circolate su di me sono menzogne, bisogna che tutti sappiano che quello che dicono sui presunti avvisi che avrei ricevuto prima della cacciata è falso, a me nessuno ha mai detto niente. Nessuno pensasse che la mancata restituzione del blog significhi la vittoria per loro. Anzi. E se penso che il tutto è stato orchestrato, gestito e non arginato né prevenuto da donne, la rabbia e il disgusto aumentano. Io so tanto di tanta gente in giro per la rete, proprio perché la gente si è sempre fidata di me. E voglio che tutti sappiano che io non ho mai mentito su nulla in questa faccenda. Io sono una persona seria e perbene, che merita rispetto da tutti e ovunque. Perché io il rispetto me lo sono guadagnato proprio grazie alle cose che penso, che faccio e a come mi comporto, con tutti. E mi sono sempre comportata in modo leale anche con quelli che mando a fare in culo, perché almeno ho il coraggio di dirglielo in faccia.