Laura Chemello

ARTICOLO SULLA DANZATRICE/COREOGRAFA LAURA CHEMELLO

PUBBLICATO IL 5 AGOSTO 2014 DA CP

Da parecchi anni fa parte del mondo della danza.Laura Chemello ha iniziato la sua formazione con il gruppo Kronos della scuola Centro Formazione Danza di Ornella Pegoraro, per poi continuare, studiando in autonomia, con altri maestri, a livello internazionale.

E' uno scricciolo di quaranta chilogrammi, una zazzera di capelli neri e uno sguardo fermo e acceso. Una serie di piccoli discreti tatuaggi sul corpo scandisce le tappe della sua vita, il sorriso esplode all' improvviso, quando meno te lo aspetti. E' un folletto vivace che non sta mai fermo, simpatico e irriverente che si aggira sul palco completamente a proprio agio, come sul divano di casa.

Incontrarla è stata una splendida scoperta.Conoscere lei e la sua danza, poi, è stata una vera fascinazione.

Sul campo, da anni, Laura Chemello ha messo insieme un proprio originale linguaggio coreografico fatto di gesti puliti, misurati e precisi, di una sintassi pulita ed essenziale, costruita, intorno a grumi di significato potenti ed evocatori.La trama dei suoi lavori diventa, sempre, narrazione sospesa tra linee di rigorosa contemporaneità e teatro danza in fieri. Nel suo stile ci sono passaggi veloci, cambi di livello, un uso inconsueto del busto, un' alternanza tra tensione e rilascio, una teatralità consapevole senza sbavature, il lavorio incessante su temi forti dell'esistenza, la ricerca costante del vero.La scelta di lavorare con danzatrici di diverse età, con visi espressivi, porta, al movimento, la profondità di un vissuto personale.il motivo auobiografico, in ciascuna creazione, viene indagato, ascoltato, accarezzato, senza concessioni al patetico, all'eccessivo, all'estremo.

Nell'ultimo spettacolo "Vizi in virtù" della compagnia Trepieds costruito insieme a Thierry Parmentier e Valentina Motteran ci offre qualcosa che sa di meraviglia.

Un fraseggio gestuale e teatrale preciso, compiuto, intenso.Frutto del lavoro di un anno, questa piece si offre allo sguardo dello spettatore come una siepe di caprifoglio agli inizi dell'estate;inattesa, intensa e inebriante. Il paesaggio gestuale si sussegue pulito, nitido;nulla è lasciato al caso, pur nella estrema libertà interpretativa che non risulta mai forzata nè sopra le righe.Molte le intuizioni felici: braccia forti, mani che si aggrappano e catturano lo sguardo, piedi protagonisti di un piccolo personale balletto.Il tutto viene presentato su sfondi di sfacciata eleganza, con costumi raffinati e visi maturi che parlano di molte storie. Emozionante esperienza, come il guardare attraverso le porte aperte di una casa, nella piena solitudine della calura estiva e poter cogliere momenti di allegria, tristezza, noia, passione;tutti i vizi umani. Perchè i vizi umani sono i sentimenti che viviamo ogni giorno;cadere in una illusione per poi venirne sontuosamente sfrattati, godere della gioia di un incontro di corpi per poi fare i conti con l'inevitabile malinconia che ne segue, sfoderare la nostra maschera di invincibilità per metterla da parte, di notte, quando tutto tace.

Laura Chemello un'amica, una danzatrice compiuta, una coreografa, per me, emozionante.

CP