Maria Madre di Dio, Madre della Chiesa e Madre nostra, affido al tuo cuore immacolato ognuno che passa qui. Benedici, Madre, e lenisci le ferite di ciascuno. Formaci secondo i tuoi desideri per presentarci il più perfetto possibile davanti a Tuo Figlio Gesù. Grazie, Madre! Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.
Immacolata Concepita senza peccato originale, Madre di Dio e Onnipotente per Grazia, Regina degli Angeli, Avvocata e Corredentrice del genere umano, ti supplico di non guardare le mie indegnità, ma di volermi accogliere come tuo figlio peccatore addolorato e di non abbandonarmi mai.
Madre mia e fiducia mia, a chi altri potrò ricorrere per essere aiutato? Tu sola sei la Mediatrice di tutte le Grazie, Colei che nella Luce di Dio distribuisce a chi vuole, come vuole e quando vuole i frutti della Redenzione operata dal Tuo Dio e Figlio Gesù. Tu puoi aiutarmi in tutte le mie necessità, tu sola sei la Salute degli infermi, tu sei l'unica Madre che vuol salvare dalla dannazione eterna tutti i figli.
Io ricorro a Te perché Gesù Ti ha eletta Mediatrice di tutte le Grazie, Ti ha dato autorità universale sul mondo visibile ed invisibile, Ti ha arricchita della Sua Divinità, trattenendosi per nove mesi nel Tuo grembo.
Io mi consacro incondizionatamente a Te perché Tu faccia di me tutto ciò che vuoi. Mi abbandono al Tuo Amore di Madre del Signore Gesù, supplicandoti di accogliere unitamente a me, la mia famiglia, tutte le persone a me care Invoco il Tuo aiuto e la Tua protezione sulla Chiesa fondata dal Signore Gesù. Tu sei Madre di questa Chiesa! Per i poveri peccatori privi della Luce Divina Ti chiedo di convertirli. Sulle sante Anime del Purgatorio rivolgi il Tuo sguardo e conducile presto in Paradiso.
Ti prego di sostenere, proteggere e guidare sempre la Tua Associazione Cattolica "GESÙ E MARIA", di preservare da pericoli e difficoltà tutti coloro che vi lavorano per la Gloria di Dio. Di aiutare e custodire tutti gli associati e quanti diffondono le pubblicazioni e lavorano con amore per far conoscere Gesù e Te. Tu sei stata Assunta in Cielo in Anima e Corpo e sei viva e vera. Sei Onnipotente per Grazia ed ascolti anche ogni mio sospiro e ogni mio pensiero. Sono assolutamente sicuro che Tu adesso mi stai ascoltando, Tu già conosci tutto di me perché mai mi perdi di vista. Tu mi sei stata sempre accanto,
O Madre Santissima, prostrato ai Tuoi piedi, a Te che riversi come un fiume le Grazie di Gesù e le distribuisci a coloro che Te le chiedono, per i Tuoi dolori, per i Tuoi meriti, per la Tua obbedienza ed umiltà, Ti chiedo in ginocchio di farmi questa Grazia Ti ringrazio o Madre mia, l'amore che ho per Te e l'affetto che Tu hai per me mi danno certezza che Tu questa Grazia me la farai. Io devo vivere da vero e buon Tuo figlio, pregare e perseverare ogni giorno, ma la Grazia che Ti ho chiesto nonostante tutti i miei peccati me la farai (chiedere la Grazia). I miei Blog Amici
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(LA SAGGEZZA DELLA MADONNA)
MARIA QUELLA VERA E' LA MAMMA DI GESU' CRISTO. E PER QUESTO E' DEGNA DI RICONOSCENZA E RISPETTO. PER NOI CRISTIANI, DOPO (DIO = GESU' CRISTO) MARIA E' LA PERSONA PIU' IMPORTANTE DELL'UUNIVERSO. HA PARTECIPATO ATTIVAMENTE ALL'OPERA SALVIFICA DI CRISTO PER PORTARE A COMPIMENTO IL PIAANO DI DIO. "SR.TE.UR."
Post n°79 pubblicato il 28 Novembre 2015 da LAVERGINEMARIA1
Bernadette vive l'attesa oscura della fede. Dopo quindici apparizioni la veggente continua a chiamare l'apparizione "Quella cosa", rinunciando per il momento a identificarla con la santa Vergine. Anche i veggenti hanno i loro tunnel oscuri da percorrere, quando il soprannaturale sembra improvvisamente eclissarsi. Quella mattina Bernadette si sveglia, prima dell'alba, e corre verso la grotta. Quando Dio chiama, bisogna correre. Gli appuntamenti col soprannaturale non ammettono pigrizie, o ritardi, o dilazioni. Hai notato la corsa di Pietro e Giovanni al sepolcro, quando le donne annunciano che il Signore è risorto? Se leggi attentamente la Bibbia ti renderai conto di questa particolare "fretta", che caratterizza gli incontri con Dio. Anche a Medjugorje, quando vi è l'apparizione si corre veloci lungo quei sentieri, inerpicati fra i sassi e le spine. Quel giorno benedetto però non era solo Bernadette ad avere fretta. Anche la Madonna aspettava impaziente quel momento di grande grazia in cui avrebbe rivelato il suo nome immacolato. Chi è Maria se non colei che, unica fra le creature, è stata concepita "immacolata"? La rivelazione del mistero abissale di Maria è certo un grandissimo dono di grazia, fra i più straordinari che la Madonna ci abbia dato nelle sue apparizioni. Tuttavia esso ci viene dato attraverso una mediazione umana. Se Bernadette non l'avesse richiesto con insistenza, ripetendo la domanda per ben quattro volte, la Madonna non ci avrebbe rivelato il tesoro nascosto della sua concezione immacolata. "Signorina, volete avere la bontà di dirmi chi siete, per piacere?" Quest'ultima sorride, ma tace. Bernadette incalza, senza mostrare segni di scoraggiamento, mentre "Lei" sorride sempre più bella. E' forse facendo riferimento a questa sua personale esperienza che un giorno Bernadette dirà che la santa Vergine ama essere pregata a lungo? Alla quarta volta la giovane donna cessa di sorridere. Tiene le mani giunte, mentre il rosario le pende dal braccio destro. Improvvisamente le mani si abbassano verso terra allargandosi, poi si ricongiungono all'altezza del petto e, alzando gli occhi al cielo, dice con ineffabile dolcezza: "Io sono l'Immacolata concezione. Queste sono le ultime parole che mi ha rivolto. I suoi occhi erano blu". Esiste forse un momento più grande di questo nelle innumerevoli apparizioni mariane della storia? Io credo di no. Te beata, Bernadette, che hai potuto contemplare l'umile grandezza di Maria, dal quale l'amore del Creatore l'aveva tratta, per farne il Tempio della sua gloria. Te beata, che hai visto gli occhi blu di Maria, gli occhi della sottomissione, gli occhi della gratitudine, gli occhi della lode, gli occhi dell'adorazione. Te beata, che hai contemplato la grandezza della creatura quando accetta con gioia la dipendenza dal suo Creatore. Te beata, che hai guardato l'essere umano nello splendore immacolato della prima creazione. Te beata che hai ammirato in Maria, perfetta redenta, la gloria della nostra redenzione. Te beata, che hai potuto scorgere nel destino di beatitudine della Madre quello che attende i suoi figli. Te beata, perché hai osato e hai creduto e attraverso di te è scesa sul mondo una luce che non si spegnerà più!
Post n°78 pubblicato il 16 Ottobre 2015 da LAVERGINEMARIA1
RELIGIOSA E DUCHESSA DI SLESIA E DI POLONIA S. Edvige, figlia di Bertoldo e di Agnese, marchesi della Moravia, illustrò il secolo xm, con un mirabile esempio di madre cristiana. Indusse il marito a erigere un monastero nella città di Treburg per quelle donne che volessero consacrarsi al Signore nell'Ordine Cistercense, mantenendole a proprie spese. Volendo fare con esse vita comune, sovente si ritirava tra quelle monache, dove aveva pure una sua figlia. In età avanzata si ritirò nello stesso monastero, ma non emise i voti per essere più libera nel soccorrere i poveri. Ben presto sorpassò le altre religiose. Tutto faceva per piacere a Gesù dàl quale attendeva la meritata ricompensa. E questa venne il 15 ottobre 1243.
Post n°77 pubblicato il 07 Ottobre 2015 da LAVERGINEMARIA1
Il Rosario è senza dubbio la devozione più facile e più cara : è un intreccio delle preghiere che ogni bambino impara sulle ginocchia della mamma: il Pater insegnatoci parola per parola da Gesù; l'Ave Maria composta dalle parole con le quali l'arcangelo Gabriele e S. Elisabetta salutarono Maria SS.; il Gloria, inno di lode e ringraziamento alla SS. Trinità. PREGHIERA O Dio, il cui Unigenito Figliuolo con la sua vita, morte e risurrezione ci meritò la grazia dell'eterna salvezza, fa' che mentre noi meditiamo i misteri del Rosario della B. V. Maria, ne imitiamo il contenuto, che possiamo poi conseguire il premio celeste che essi ci promettono.
Post n°76 pubblicato il 04 Ottobre 2015 da LAVERGINEMARIA1
GRAZIE FRANCO
SUPPLICA
Trasmessa anche da molti canali televisivi
Viene recitata solennemente in tutte le chiese e in molte cese a mezzogiorno, o in altra ora per chi non può, l'otto maggio e la prima domenica di ottobre
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O Augusta Regina delle Vittorie, * o Sovrana del Cielo e della Terra, * al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, * o Regina gloriosa del Rosario, * noi devoti figli tuoi, * raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne * effondiamo gli affetti del nostro cuore * e con confidenza di figli * ti esprimiamo le nostre miserie. Dal Trono di clemenza, * dove siedi Regina, * volgi, o Maria, * il tuo sguardo pietoso * su di noi, sulle nostre famiglie, * sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. * Ti prenda compassione * degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. * Vedi, o Madre, * quanti pericoli nell’anima e nel corpo, * quante calamità ed afflizioni ci costringono. O Madre, * implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino * e vinci con la clemenza * il cuore dei peccatori. * Sono nostri fratelli e figli tuoi * che costano sangue al dolce Gesù * e contristano il tuo sensibilissimo cuore. * Mostrati a tutti quale sei, * Regina di pace e di perdono. Ave, o Maria
È vero * che noi, per primi, benché tuoi figli, * con i peccati * torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù * e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore. Lo confessiamo: * siamo meritevoli dei più aspri castighi, * ma Tu ricordati * che, sul Golgota, * raccogliesti, col Sangue divino, * il testamento del Redentore moribondo, * che ti dichiarava Madre nostra, * Madre dei peccatori. Tu dunque, * come Madre nostra, * sei la nostra Avvocata, * la nostra speranza. * E noi, gementi, * stendiamo a te le mani supplichevoli, * gridando: Misericordia! O Madre buona, * abbi pietà di noi, * delle anime nostre, * delle nostre famiglie, * dei nostri parenti, * dei nostri amici, * dei nostri defunti, * soprattutto dei nostri nemici * e di tanti che si dicono cristiani, * eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliuolo. * Pietà oggi imploriamo * per le Nazioni traviate, * per tutta l’Europa, * per tutto il mondo, * perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, * o Madre di Misericordia! Ave, o Maria
Degnati benevolmente, o Maria, * di esaudirci! * Gesù ha riposto nelle tue mani * tutti i tesori delle Sue Grazie * e delle Sue misericordie. Tu siedi, * coronata Regina, * alla destra del tuo Figlio, * splendente di gloria immortale * su tutti i Cori degli Angeli. * Tu distendi il tuo dominio * per quanto sono distesi i cieli, * e a te la terra e le creature tutte * sono soggette.* Tu sei l’Onnipotente per Grazia, * Tu dunque puoi aiutarci. * Se Tu non volessi aiutarci, * perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, * non sapremmo a chi rivolgerci. * Il tuo cuore di Madre, * non permetterà di vedere noi, * tuoi figli, perduti. * Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia * e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, * ci ispirano fiducia che saremo esauditi. * E noi confidiamo pienamente in te, * ci abbandoniamo come deboli figli * tra le braccia della più tenera fra le madri, * e, oggi stesso, * da te aspettiamo le sospirate Grazie. Ave, o Maria
Chiediamo la benedizione a Maria Un’ultima Grazia * noi ora ti chiediamo, o Regina, * che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. * Concedi a tutti noi * l’amore tuo costante * e in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te * finché non ci avrai benedetti. * Benedici, o Maria, in questo momento * il Sommo Pontefice. * Agli antichi splendori della tua Corona, * ai trionfi del tuo Rosario, * onde sei chiamata Regina delle Vittorie, * aggiungi ancor questo, o Madre: * concedi il trionfo alla Religione * e la pace alla umana Società. * Benedici i nostri Vescovi, * i Sacerdoti * e particolarmente tutti coloro * che zelano l’onore del tuo Santuario. * Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei * e quanti coltivano e promuovono * la devozione al Santo Rosario. O Rosario benedetto di Maria, * Catena dolce che ci rannodi a Dio, * vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, * torre di salvezza negli assalti dell’inferno, * porto sicuro nel comune naufragio, * noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, * a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra * sarà il nome tuo soave, * o Regina del Rosario di Pompei, * o Madre nostra cara, * o Rifugio dei peccatori, * o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, * oggi e sempre, * in terra e in cielo. * Amen. Salve, Regina.
PROMOTORE, IL BEATO BARTOLO LONGO, UN SANTO DELLA CITTÀ DI LATIANO (BR).
Un Santo dei nostri giorni, siamo soliti pensare ai Santi come nosti avvocati. IL BEATO BARTOLO LONGO E' un avvocato Santo a servizio dell'uomo e della chiesa. Bartolo Longo è nato il 10 febbreio 1841 a Latiano (BR). Il 14 ottobre 1883, ventimila pellegrini, riuniti a Pompei,recitarono, per la prima volta, la supplica alla Vergine del Rosario, sgorgata dal cuore di Bartolo Longo, in risposta all'Enciclica Supremi apostolatus officio (1° settembre 1883), con la quale Leone XIII, di fronte ai mali della società, additava come rimedio la recita del Rosario. POMPEI E' OPERA DI DIO Tempio dello Spirito, luogo di conversione e di riconciliazione, di misericordia e di preghiera, di spiritualità e di santità. POMPEI E' DONO DELL'AMORE DI BARTOLO LONGO Un innamorato della vita, un avvovato santo. POMPEI E' ROSARIO Progetto di vita, contemplazine dei misteri della salvezza, risugio sicuro nelle prove della vita. POMPEI E' LABORATORIO DI SOLIDARIETA' E DI PROMOZIONE UMANA Migliaia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, vittime del disagio sociale, sono stati accolti e restituiti alla propria dignità umana, sperimentando il calore di una casa e di una famiglia. POMPEI E' CROCEVIA DI UOMINI E DI POPOLI Di cultura e di nazionalità, luogo di incontro di una umanità assetata di Dio e desiderosa di legalità e di giustizia, di speranza e di pace. FRASI DEL BEATO BARTOLO LONGO Accettando i figli dei detenuti, disse: "Se non ho figli miei, possiedo quelli del cuore e questi sono i figli dei carcerati. Davanti all'immagine della Madonna pregano sia i figli delle vittime che i figli degli assassini. Il sangue del Martire più grande purifica il sangue di tutti". BARTOLO LONGO Fin da bambino si rivelò, ricco d'ingegno, vivace, e dal carattere appassionato. Per gli studi scolastici fu mandato al collegio dei padri scolopi a Francavilla Fontana. Completò gli studi a Lecce e a Napoli, dove conseguì la laurea in legge all'età di 23 anni. Era elegante, intelligente ed anche di bell'aspetto. All'universrtà venne coinvolto nella moda anticristiana dell'epoca. I divertimenti, la musica, e gli amici riempivano la sua giornata. Tormentato da irrequetezza e depressione, logorato nel sistema nervoso, e nella salute, riuscì a risollevarsi grazie a un suo amico che riuscì a strppare al suo amico la promessa di confessarsi. Bartolo Longo, acconsentì solo malvolentieri. Quando si confessò, avvenne la sua conversione che lo portò a scelte radicali a si dedicò ad opere di carità. Nel 1872 Arrivò a Pompei per motivi professionali, e quì lo impressionò profondamente la miseria umana e religiosa di quella gente. Con molta fatica riunì per la preghiera le perone, diffidentti, nella chiesa cadente di pompei. Ognuno dovette prima imparare l'Ave Maria. Fu una lotta spirituale e tenace, ma Bartolo, salvato lui stesso grazie al Rosario, era fermamente convinto che chi prega il Rosario con perseveranza diventa non soltanto più pio, ma anche più buono. Nel 1876, su suggerimento del vescovo di Nola, iniziò la campagna di uno stipendio mensile per costruire un santuario a Pompei. Come risultato della cooperazine umana e grazie all'intercessione prodigiosa di Maria, sorse il famoso santuario, dove si verificarono immediatamente molti miracoli. Intorno a tale costuzione nacque una città Mariana, la nuova Pompei, con tipografia, case, ospedali, posta, ufficio per il telegrafo e una stazione ferroviaria.Per il suo impegno nacquero alcune opere della misericordia, ancora oggi in sviluppo, che gli hanno meritato l'appellativo "padre degli orfani".Alla fine della sua vita visse accanto alla Basilica presso i "suoi bambini" in una stanza piccola e semplice, pregando il Rosario quasi ininterrottamente. Quì morì il 5 ottobre 1926 pronunciando le parole:"Mio unico desiderio è vedere Maria che mi ha salvato e che mi salverà dal maligno". Papa Giovanni PaoloII lo proclamò Beato il 26 ottobre 1980. Nei suoi scritti: Maria viene presentata non come un semplice personaggio del passato, ma come una persona che è anche oggi attiva, viva, dotata di sentimenti, forte e materna. Soprattutto si può dire di lui senza esagerare che tutta la sua vita fu un servizio permanente alla chiesa, in onore di Maria e per amore di Lei. GRAZIE
Post n°75 pubblicato il 01 Ottobre 2015 da LAVERGINEMARIA1
1 OTTOBRE SANTA TERESA DEL BAMBIN GESU' Il 2 gennaio 1873 verso mezzanotte, la casa di Giuseppe Stanislao Martin e di Zelia Guerin fu rallegrata da un nuovo olezzante fiorellino : Maria Teresa, che univasi a completare il mazzo di fiori di quei fortunati genitori. La bambina crebbe delicata, vispa e graziosa, bella agli occhi di Dio e degli uomini. Nei primi anni della sua esistenza rimase orfana della mamma, e fu educata dal padre e dalle sorelle. Il 10 giugno 1890 vestiva l'abito del Carmelo; e 1'8 settembre del 1890 emetteva i santi voti prendendo il nome di Suor Teresa del Bambin Gesù. Entusiasta del bello, avrebbe voluto dipingere e comporre versi: essere la suora sagrestana per rimanere vicina a Gesù ed occuparsi dei sacri lini; invece l'ubbidienza la incaricò di lavare e rammendare gli abiti. Il freddo era intenso, i cibi molto comuni. Teresa, di delicata costituzione, soffriva ma non si lamentava : con la semplicità d'una bambina diceva di essere il giocattolo di Gesù. Così trascorse nove anni in religione: ubbidienza, preghiera, sacrificio erano il suo programma. Nell'aprile del 1895 ebbe come un presentimento della sua partenza : « Io morrò presto, diceva. Non ho offerto al buon Dio che l'amore, ed Egli mi restituirà l'amore. Dopo la mia morte farò cadere sul mondo una pioggia di rose. Voglio insegnare la mia piccola via agli uomini, voglio dir loro che vi è una piccola ma una gran cosa da fare quaggiù: gettare a Gesù i fiori dei piccoli sacrifici ». a giovane carmelitana sul letto della sua ultima malattia era affranta dal dolore : « Soffro » diceva semplicemente. È l'agonia senza mescolanza di consolazioni. « Mi manca l'aria della terra; quando respirerò l'aria del Paradiso? Madre mia, il calice è al colmo. Non avrei creduto poter soffrire tanto ». Era sera e la campana del Carmelo suonava l'Angelus: Suor Teresa fissò lo sguardo sull'Immacolata e sul Crocifisso, e dopo una breve pausa esclamò: « Oh! Dio, vi amo... », e le sue labbra tacquero per sempre.
Post n°74 pubblicato il 24 Settembre 2015 da LAVERGINEMARIA1
Mamma Santa del Signore,
Post n°73 pubblicato il 14 Settembre 2015 da LAVERGINEMARIA1
Tutto quello che Maria ha sofferto altro non fu che la preparazione del martirio che l'attendeva sull'erta fatale del Golgota. Quando Gesù morì, la terra tremò, si spaccarono le pietre, cominciarono ad addensarsi le tenebre sul creato; a queste manifestazioni della natura indignata, la folla dei curiosi, colta da panico, si diradò. L'invitta Madre allora si accostò ancor più alla croce per unire il proprio martirio a quello del Salvatore. Consideriamo quanto siamo costati a Maria SS., e non rinnoviamole i dolori con nuovi peccati.
Grazie franco
Post n°72 pubblicato il 12 Settembre 2015 da LAVERGINEMARIA1
IL 12 ETTEMBRE SI FESTEGGIA IL NOME DI MARIA Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l'inferno trema. Scrive il Manzoni:
A noi Madre di Dio quel nome sona: Salve beata! che s'agguagli ad esso Qual fu mai nome di mortal persona, O che gli venga appresso? Salve beata! in quale età scortese Quel sì caro a ridir nome si tacque? In qual dal padre il figlio non l'apprese? Quai monti mai, quali acque Non l'udiro invocar? La terra antica Non porta sola i templi tuoi, ma quella Che il Genovese divinò, nutrica I tuoi cultori anch'ella. In che lande selvagge, oltre quei mari Di sì barbaro nome fior si coglie, Che non conosca de' tuoi miti altari Le benedette soglie? O Vergine, o Signora, o Tuttasanta, Che bei nomi ti serba ogni loquela! Più d'un popol superbo esser si vanta In tua gentil tutela. Te, quando sorge, e quando cade il die, E quando il sole a mezzo corso il parte, Saluta il bronzo, che le turbe pie Invita ad onorarte. Nelle paure della veglia bruna, Te noma il fanciulletto; a Te, tremante, Quando ingrossa ruggendo la fortuna, Ricorre il navigante. La femminetta nel tuo sen regale La sua spregiata lacrima depone, E a Te beata, della sua immortale Alma gli affanni espone; A Te che i preghi ascolti e le querele, Non come suole il mondo, né degl'imiE de' grandi il dolor col suo crudele Discernimento estimi. Tu pur, beata, un dì provasti il pianto, Né il dì verrà che d'oblianza il copra: Anco ogni giorno se ne parla; e tanto Secol vi corse sopra. Anco ogni giorno se ne parla e plora In mille parti; d'ogni tuo contento Teco la terra si rallegra ancora, Come di fresco evento. Tanto d'ogni laudato esser la prima Di Dio la Madre ancor quaggiù dovea; Tanto piacque al Signor di porre in cima Questa fanciulla ebrea. O prole d'Israello, o nell'estremo Caduta, o da sì lunga ira contrita, Non è Costei, che in onor tanto avemo, Di vostra fede uscita? Non è Davidde il ceppo suo? Con Lei Era il pensier de' vostri antiqui vati, Quando annunziaro i verginal trofei Sopra l'inferno alzati. Deh! a Lei volgete finalmente i preghi, Ch'Ella vi salvi, Ella che salva i suoi; E non sia gente né tribù che neghi Lieta cantar con noi: Salve, o degnata del secondo nome, O Rosa, o Stella ai periglianti scampo, Inclita come il sol, terribil comeOste schierata in campo. Grazie Franxco
Post n°71 pubblicato il 10 Settembre 2015 da LAVERGINEMARIA1
LA NASCITA DELLA NUOVA EVA Rallegrati, padre Adamo, ma soprattutto tu, o madre Eva, esulta. Voi che foste i progenitori di tutti gli uomini, ma ne foste pure uccisori, e, cosa più triste, prima uccisori che progenitori. Consolatevi entrambi per questa figlia, e per tale figlia; ma Eva maggiormente, che fu la prima causa del male, e ne trasfuse l'obbrobrio in tutte le donne. Sta per venire il tempo in cui tale obbrobrio sarà tolto, e l'uomo non avrà più motivo di lamentarsi della donna; cercando infatti, imprudentemente di scusare se stesso, non aveva esitato ad accusarla crudelmente dicendo: "la donna che hai dato, mi ha offerto di quel frutto, e io ne ho mangiato" (Gen 3,12). Perciò corri, o Eva, da Maria, corri, madre dalla figlia; risponda la figlia per la madre, essa tolga la vergogna della madre, essa sia soddisfazione al padre per la madre, perchè ecco, se l'uomo è caduto per causa della donna, d'ora in poi, non si rialzerà se non per merito di una donna. CHE COSA DICEVI ADAMO ? La donna che mi hai dato, mi ha offerto di quel frutto, e io ne ho mangiato. Sono queste parole piene di malizia che aumentano, più che togliere, la colpa. Tuttavia la Sapienza vinse la malizia quando Dio trovò nel tesoro inesauribile della sua pietà quell'occasione di perdono che aveva inutilmente tentato di far nascere in te quando ti interrogò. Ecco, ti viene data una donna in cambio di un'altra donna, una donna prudente invece di quella sciocca, umile, al posto di quella superba, la quale ti porge, in cambio del frutto della morte, il sapore della vita, e invece dell'amarezza di un cibo velenoso ti procura la dolcezza di un frutto. Cambia pertanto le tue parole di scusa iniqua in parole di ringraziamento, dicendo: "Signore, la donna che mi hai dato mi ha offerto il frutto della vita, e io ne ho mangiato, e divenne nella mia bocca più dolce del miele, perchè per esso mi hai ridato la vita". Ecco, per questo fu mandato l'Angelo alla Vergine.
Post n°70 pubblicato il 29 Agosto 2015 da LAVERGINEMARIA1
NASCE MARIA LE GIOVANI RONDINELLE SI PREPARANO A PARTIRE, PER I PAESI CALDI. LA TERRA, ORMAI, ARSA E BRULLA SI PREPARA PER UNA NUOVA PRIMAVERA. TUTTO L'UNIVERSO, SEMBRA RALLENTARE LA SUA CORSA “L'ETERNO PADRE” NEL SUO BENEPLACITO, PENSA ALLE SUE CREATURE “IL SIGNORE” DALL'ALTO DEI CIELI, PONE LO SGUARDO, SU UNA FAMIGLIA A LUI FEDELE DALLA QUALE NASCE UNA FANCIULLA: ( MARIA) L'8 SETTEMBRE (NATIVITA' DELLA MADONNA) Una bambina speciale è nata tra noi. Cresce come l'aurora, e illumina il mondo intero, immerso nelle tenebre e nell'ombra della morte. Su di Lei spera il cielo e la terra. Da Lei a suo tempo (NASCERA' IL MESSIA) Salve Maria Bambina, Vergine Madre del Figlio, ora la Tua giovane vita riposa nella culla, un giorno, ti sollevai in piedi sotto la croce nel profondo del Tuo dolore. Oh mio Dio, Santo e Trino, io amo meditare la Tua esistenza come amo cantare la TUA bambina Maria Benedetta, che è Tua figlia ed anche TUA pura Sposa e Madre di TUO Figlio. O Vergine mirabile e degnissima di ogni onore! o donna sopra ogni altra veneranda e meravigliosa, che ha riparato il male dei progenitori e ridato la vita ai loro discendenti Maria nacque a Nazareth da devoti genitori di nome Gioacchino ed Anna. Gioacchino della stirpe di Davide (Lc. 1,32) ed Anna della stirpe di Aronne (Lc. 1,5;1,36) pur essendo piccoli proprietari erano di modeste condizioni economiche, tuttavia, erano ricchi in santità e virtù. Maria Bambina fu offerta al tempio per l'educazione e il culto, venne allogiata in edifici adiacenti al tempio, dove vivevano donne addette alla cura degli arredi (Es. 38,8) e alla preghiera (Lc. 2,36). Il tronco di Jesse ha prodotto un ramo, e il ramo un fiore; e su questo (*)fiore si è posato lo "Spirito Divino" La Vergine Madre di Dio è il ramo, e suo figlio il fiore e su questo (*)fiore si è posato lo "Spirito Divino"
Post n°69 pubblicato il 04 Luglio 2015 da LAVERGINEMARIA1
Post n°68 pubblicato il 04 Giugno 2015 da LAVERGINEMARIA1
Post n°67 pubblicato il 07 Maggio 2015 da LAVERGINEMARIA1
SUPPLICA ALLA VERGINE DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI Trasmessa anche da molti canali televisivi Viene recitata slennemente in tutte le chiese e in molte cese a mezzogiorno, o in altra ora per chi non può, l'otto maggio e la prima domenica di ottobre Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O Augusta Regina delle Vittorie, * o Sovrana del Cielo e della Terra, * al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, * o Regina gloriosa del Rosario, * noi devoti figli tuoi, * raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne * effondiamo gli affetti del nostro cuore * e con confidenza di figli * ti esprimiamo le nostre miserie. Dal Trono di clemenza, * dove siedi Regina, * volgi, o Maria, * il tuo sguardo pietoso * su di noi, sulle nostre famiglie, * sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. * Ti prenda compassione * degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. * Vedi, o Madre, * quanti pericoli nell’anima e nel corpo, * quante calamità ed afflizioni ci costringono. O Madre, * implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino * e vinci con la clemenza * il cuore dei peccatori. * Sono nostri fratelli e figli tuoi * che costano sangue al dolce Gesù * e contristano il tuo sensibilissimo cuore. * Mostrati a tutti quale sei, * Regina di pace e di perdono. Ave, o Maria È vero * che noi, per primi, benché tuoi figli, * con i peccati * torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù * e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore. Lo confessiamo: * siamo meritevoli dei più aspri castighi, * ma Tu ricordati * che, sul Golgota, * raccogliesti, col Sangue divino, * il testamento del Redentore moribondo, * che ti dichiarava Madre nostra, * Madre dei peccatori. Tu dunque, * come Madre nostra, * sei la nostra Avvocata, * la nostra speranza. * E noi, gementi, * stendiamo a te le mani supplichevoli, * gridando: Misericordia! O Madre buona, * abbi pietà di noi, * delle anime nostre, * delle nostre famiglie, * dei nostri parenti, * dei nostri amici, * dei nostri defunti, * soprattutto dei nostri nemici * e di tanti che si dicono cristiani, * eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliuolo. * Pietà oggi imploriamo * per le Nazioni traviate, * per tutta l’Europa, * per tutto il mondo, * perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, * o Madre di Misericordia! Ave, o Maria
Degnati benevolmente, o Maria, * di esaudirci! * Gesù ha riposto nelle tue mani * tutti i tesori delle Sue Grazie * e delle Sue misericordie. Tu siedi, * coronata Regina, * alla destra del tuo Figlio, * splendente di gloria immortale * su tutti i Cori degli Angeli. * Tu distendi il tuo dominio * per quanto sono distesi i cieli, * e a te la terra e le creature tutte * sono soggette.* Tu sei l’Onnipotente per Grazia, * Tu dunque puoi aiutarci. * Se Tu non volessi aiutarci, * perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, * non sapremmo a chi rivolgerci. * Il tuo cuore di Madre, * non permetterà di vedere noi, * tuoi figli, perduti. * Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia * e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, * ci ispirano fiducia che saremo esauditi. * E noi confidiamo pienamente in te, * ci abbandoniamo come deboli figli * tra le braccia della più tenera fra le madri, * e, oggi stesso, * da te aspettiamo le sospirate Grazie. Ave, o Maria
Chiediamo la benedizione a Maria Un’ultima Grazia * noi ora ti chiediamo, o Regina, * che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. * Concedi a tutti noi * l’amore tuo costante * e in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te * finché non ci avrai benedetti. * Benedici, o Maria, in questo momento * il Sommo Pontefice. * Agli antichi splendori della tua Corona, * ai trionfi del tuo Rosario, * onde sei chiamata Regina delle Vittorie, * aggiungi ancor questo, o Madre: * concedi il trionfo alla Religione * e la pace alla umana Società. * Benedici i nostri Vescovi, * i Sacerdoti * e particolarmente tutti coloro * che zelano l’onore del tuo Santuario. * Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei * e quanti coltivano e promuovono * la devozione al Santo Rosario. O Rosario benedetto di Maria, * Catena dolce che ci rannodi a Dio, * vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, * torre di salvezza negli assalti dell’inferno, * porto sicuro nel comune naufragio, * noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, * a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra * sarà il nome tuo soave, * o Regina del Rosario di Pompei, * o Madre nostra cara, * o Rifugio dei peccatori, * o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, * oggi e sempre, * in terra e in cielo. * Amen. Salve, Regina. Promotore, il Beato Bartolo Longo, un santo della città di Latiano (BR). Un Santo dei nostri giorni, siamo soliti pensare ai Santi come nosti avvocati. IL BEATO BARTOLO LONGO E' un avvocato Santo a servizio dell'uomo e della chiesa. Bartolo Longo è nato il 10 febbreio 1841 a Latiano (BR). Il 14 ottobre 1883, ventimila pellegrini, riuniti a Pompei,recitarono, per la prima volta, la supplica alla Vergine del Rosario, sgorgata dal cuore di Bartolo Longo, in risposta all'Enciclica Supremi apostolatus officio (1° settembre 1883), con la quale Leone XIII, di fronte ai mali della società, additava come rimedio la recita del Rosario. POMPEI E' OPERA DI DIO Tempio dello Spirito, luogo di conversione e di riconciliazione, di misericordia e di preghiera, di spiritualità e di santità. POMPEI E' DONO DELL'AMORE DI BARTOLO LONGO Un innamorato della vita, un avvovato santo. POMPEI E' ROSARIO Progetto di vita, contemplazine dei misteri della salvezza, risugio sicuro nelle prove della vita. POMPEI E' LABORATORIO DI SOLIDARIETA' E DI PROMOZIONE UMANA Migliaia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, vittime del disagio sociale, sono stati accolti e restituiti alla propria dignità umana, sperimentando il calore di una casa e di una famiglia. POMPEI E' CROCEVIA DI UOMINI E DI POPOLI Di cultura e di nazionalità, luogo di incontro di una umanità assetata di Dio e desiderosa di legalità e di giustizia, di speranza e di pace. FRASI DEL BEATO BARTOLO LONGO Accettando i figli dei detenuti, disse: "Se non ho figli miei, possiedo quelli del cuore e questi sono i figli dei carcerati. Davanti all'immagine della Madonna pregano sia i figli delle vittime che i figli degli assassini. Il sangue del Martire più grande purifica il sangue di tutti". BARTOLO LONGO Fin da bambino si rivelò, ricco d'ingegno, vivace, e dal carattere appassionato. Per gli studi scolastici fu mandato al collegio dei padri scolopi a Francavilla Fontana. Completò gli studi a Lecce e a Napoli, dove conseguì la laurea in legge all'età di 23 anni. Era elegante, intelligente ed anche di bell'aspetto. All'universrtà venne coinvolto nella moda anticristiana dell'epoca. I divertimenti, la musica, e gli amici riempivano la sua giornata. Tormentato da irrequetezza e depressione, logorato nel sistema nervoso, e nella salute, riuscì a risollevarsi grazie a un suo amico che riuscì a strppare al suo amico la promessa di confessarsi. Bartolo Longo, acconsentì solo malvolentieri. Quando si confessò, avvenne la sua conversione che lo portò a scelte radicali a si dedicò ad opere di carità. Nel 1872 Arrivò a Pompei per motivi professionali, e quì lo impressionò profondamente la miseria umana e religiosa di quella gente. Con molta fatica riunì per la preghiera le perone, diffidentti, nella chiesa cadente di pompei. Ognuno dovette prima imparare l'Ave Maria. Fu una lotta spirituale e tenace, ma Bartolo, salvato lui stesso grazie al Rosario, era fermamente convinto che chi prega il Rosario con perseveranza diventa non soltanto più pio, ma anche più buono. Nel 1876, su suggerimento del vescovo di Nola, iniziò la campagna di uno stipendio mensile per costruire un santuario a Pompei. Come risultato della cooperazine umana e grazie all'intercessione prodigiosa di Maria, sorse il famoso santuario, dove si verificarono immediatamente molti miracoli. Intorno a tale costuzione nacque una città Mariana, la nuova Pompei, con tipografia, case, ospedali, posta, ufficio per il telegrafo e una stazione ferroviaria.Per il suo impegno nacquero alcune opere della misericordia, ancora oggi in sviluppo, che gli hanno meritato l'appellativo "padre degli orfani".Alla fine della sua vita visse accanto alla Basilica presso i "suoi bambini" in una stanza piccola e semplice, pregando il Rosario quasi ininterrottamente. Quì morì il 5 ottobre 1926 pronunciando le parole:"Mio unico desiderio è vedere Maria che mi ha salvato e che mi salverà dal maligno". Papa Giovanni PaoloII lo proclamò Beato il 26 ottobre 1980. Nei suoi scritti: Maria viene presentata non come un semplice personaggio del passato, ma come una persona che è anche oggi attiva, viva, dotata di sentimenti, forte e materna. Soprattutto si può dire di lui senza esagerare che tutta la sua vita fu un servizio permanente alla chiesa, in onore di Maria e per amore di Lei.
Post n°66 pubblicato il 08 Marzo 2015 da LAVERGINEMARIA1
Post n°65 pubblicato il 30 Gennaio 2015 da LAVERGINEMARIA1
Post n°64 pubblicato il 13 Gennaio 2015 da LAVERGINEMARIA1
Post n°62 pubblicato il 20 Dicembre 2014 da LAVERGINEMARIA1
Post n°61 pubblicato il 27 Novembre 2014 da LAVERGINEMARIA1
Post n°60 pubblicato il 30 Settembre 2014 da LAVERGINEMARIA1
Post n°59 pubblicato il 22 Agosto 2014 da LAVERGINEMARIA1
BEATA VERGINE MARIA REGINA
Alla tua destra è assisa la Regina splendente di oro e di gemme. (Sal 44,10)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce
Beata sei tu, Vergine Maria, perché hai creduto al compimento delle parole del Signore. (Lc1,45)
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